Qualche giorno dopo
"okay,hai capito il piano?" domandai a Leandro.
"sì,tu dici a tuo padre che vieni a Roma con me,poi una volta in Italia sali a Torino e vai da Paulo" gesticoló,sedendosi sul mio letto. Decidemmo di mentire a mio padre per andare a Torino,poiché lui non mi avrebbe mai permesso di lasciare l'Argentina se avesse saputo che mi ero fidanzata con Paulo, non lo avrebbe accettato,conoscendolo.
"esatto" dissi io,riponendo anche l'ultimo abito nella terza valigia che preparavo.
Guardai poi leo, che assunse uno sguardo triste,fissando un punto indefinito della stanza.
"che hai?" domandai,avvicinandomi a lui e sedendomi al suo fianco
"vero che poi scendi anche a Roma,ogni tanto,per venirmi a trovare?" domandò,con una faccia da cane bastonato.
"oh Leandro,ovvio!" lo abbracciai a mia volta.
"vado a dormire,notte" disse poi,mi lasciò un bacio sulla guancia e si alzò,uscendo dalla mia stanza. Mi sdraiai sul letto,ma dovetti alzarmi,quando il cellulare squilló. Lo presi e lessi il nome:Paulo❤. Chiedeva una video chiamata,così la accettai e subito lo vidi in tutta la sua bellezza. Era vestito elegantemente,con una maglia bianca e un giacchetto blu scuro sopra. Il ciuffo di capelli era alzato,era stupendo. Non era a casa,doveva trovarsi su un mezzo pubblico come un tram o un treno,poiche sentivo delle voci di sottofondo.
"ciao" mi salutò,sorridendomi
"ciao amore" ricambiai. Mi sembrava strano chiamarlo con quel nome,ma avrei dovuto abituarmici.
"dove sei?" domandai
"su un treno,ero a milano per un evento" spiegò sincero,passandosi una mano nel ciuffo castano.
Mi faceva male vederlo e non poterlo abbracciare,baciare,ma fra non molto tutto sarebbe cambiato.
"che evento?" domandai ancora,curiosa.
"sono il testimonial della Samsung e la sua sede si trova a Milano,mi avevano invitato...sei un po ficcanaso,piccola" l'ultima frase risuonava come una presa di giro,più che un rimprovero.
Dopo qualche minuto imbarazzante di silenzio riprese a parlare
"Mi manchi" disse,con la tristezza nella voce. Volevo fargli una sorpresa,così non gli dissi che stavo per andare da lui.
"anche tu" sorrisi e lui fece altrettanto,era strano,ma non avevamo nulla da dirci.
"meglio che vai a dormire piccola,è tardi...notte" concluse lui,con la sua voce dolce e soave.
"ciao amore" lo salutai ancora e chiusi la chiamata,appoggiando il cellulare sul comodino e addormentandomi,con un sorriso stampato sul volto.Il giorno dopo
"luz,mi volevi parlare?" la voce roca di mio padre mi chiamava dal corridoio,così aprì la porta,trovandomelo davanti.
"sì papà,entra" era arrivato il momento di mettere in atto il piano.
"che mi volevi dire?" domandò,sedendosi sul mio letto. Mi sedetti accanto a lui. Era una giornata perfetta per chiedergli qualcosa del genere,era di buon umore.
"ti volevo chiedere una cosa.... Papà,posso andare in Italia assieme a Leandro?" incrociai le mani,come stessi pregando. Beh,in un certo senso stavo pregando mio padre.
"perché vorresti andarci?" ecco.
"perché leo è il mio migliore amico...per stare con lui..." feci una faccia da cane bastonato,per provare a smuovere il suo cuore di pietra che mi aveva obbligato a stare in ritiro,ma anche che mi aveva fatto conoscere Paulo.
"e dove starai?" domandò,incrociando le braccia al petto.
A questo non avevo pensato,ma non sarei stata a Roma,ovviamente. Sarei stata a casa di Paulo.
"a casa di Leandro" mentì ancora,facendo la sincera. Odiavo mentirgli,ma odiavo ancora di più essere obbligata da lui a fare tutto ciò che desiderava.
"..va bene,puoi andare,ma tornerai in argentina alla prossima pausa nazionali" impose.
La parte più difficile era fatta.
"grazie papà" lo abbracciai e lui ricambiò,per poi alzarsi e uscire dalla mia stanza.
Presi le valigie e aprì la porta. Mi guardai alle spalle per controllare che non avessi perso niente,poi uscì. Trascinai le valigie fuori e chiusi la porta,per poi iniziare a camminare con al seguito le borse. Ne portavo due per mano,erano Troppe,forse.
Passai davanti alle stanze di tutti i ragazzi,fino alla home dove tutti si stavano salutando. I ragazzi che giocavano nello stesso campionato si sarebbero visti prima della pausa seguente,non tutti ovviamente. Cercai i capelli biondi di Leandro e,quando li trovai,camminai verso di lui.
"ciao,sei pronta?" domandò,lasciandomi un bacio sulla guancia
"pronta" risposi. Uscimmo tutti insieme fuori dal centro,camminando verso il pullman della squadra che ci avrebbe portati all'aeroporto di Buenos Aires,da dove Paulo era partito una giorni prima.
Avevamo un piano,forse,infallibile,ma l'avevamo curato nei minimi dettagli,quindi non potevamo sbagliare e non dovevamo.
Il pullman ci portò all'aeroporto,scendemmo,prendemmo i bagagli e entrammo nel grande edificio. Poi ci dividemmo,mano a mano che gli aerei venivano annunciati."ciao manu" salutai infine Manuel,con un bacio sulla guancia
"ciao" ricambiò e io e leo ci Allontammo verso il tunnel. Procedemmo in mezzo alla gente,con due guardie del corpo al nostro seguito. Arrivammo fino alla scala dell'aereo,salimmo nella prima classe e andammo a sederci accanto su due posti a caso.Qualche ora dopo
Dopo ore di viaggio arrivammo finalmente a Fiumicino,l'aeroporto di Roma. Una volta recuperati i bagagli uscimmo da quel grande edificio che separava,ma anche univa,la gente. In quel caso avrebbe unito me e Paulo,uniti fino a che non sarebbe finito tutto.
"vieni,un taxi" disse Leandro e mi prese per il polso,trascinandomi verso una macchina bianca. Un signore,come quello che mi aveva portato all'aeroporto di Buenos Aires giorni prima,uscì dalla macchina. Disse qualcosa in italiano a Leandro,che rispose nella stessa lingua. L'uomo prese i nostri bagagli e li mise nella macchina bianca,era una bella macchina,grande,tipo un jeep.
Salimmo anche noi,l'uomo parlò ancora con Leandro,che disse un luogo,forse una via. Il signore sulla cinquantina partì,uscendo dal grande parcheggio dell'aeroporto. Iniziai a guardare la città,era viva come Buenos Aires,se non di più,c'erano tanti monumenti,conoscevo solo il colosseo,che era tipo uno stadio,ma di secoli fa. Potevo dire che Roma era un bella città,ma mai come la mia Buenos Aires.Ciao sono viva 😘
Furbi luz e leo,ma il loro piano ha qualche buco,provate a trovarlo voi😆
Al contrario della nostra ignorante luz,io sono stata a Roma più o meno 6 volte,ho degli amici quindi ci vediamo in estate,quando posso andarci con i miei,anche se non ci vado da anni. Ora ho iniziato a voler andare a Torino,tanto che i miei si sono stufati di portarmici ad ogni occasione 😂😂potessi ci andrei da sola. 😔
Mi è andato di male l'esame di matematica...😭
Vabbe,vi saluto,ci vediamo alla prossima❤
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La hija del entrenador || Paulo Dybala
FanfictionLuz bauza e Paulo Dybala. Diversi all'apparenza,uguali dentro. Lei è la figlia del nuovo CT dell'Argentina,lui il nuovo convocato. "tu stai scappando,io sono la tigre e tu la gazzella,quella più astuta e più veloce,che cerca di salvarsi l...