Ormai eravamo tutti,così iniziammo a camminare verso la villa,che era alla fine di una salita abbastanza ripida. Ero in difficoltà,molta.
"scendete,per favore" dissi ai due bambini e li appoggiai a terra,concentrandomi su dove mettevo i piedi
"vuoi una mano?" alzai la testa,togliendola dai miei piedi. Lui era lì,che mi porgeva il suo braccio.
Davvero pretendeva di fare il galantuomo,dopo tutto ciò che aveva fatto?
"no Grazie" ribattei seccata,ma inciampai e per poco non caddi sui sassi:due mani mi presero al volo,due mani calde e delicate.
"io invece direi che ne hai bisogno" disse,facendomi prenderlo sottobraccio.
"mh...grazie" voltai la testa dall'altra parte e vidi karina e Joana sorridere come delle stupide,ammiccando verso il ragazzo affianco a me. Mimai un vaffanculo e arrivammo alla villa. La prima cosa che si presentava era una bella piazza di accoglienza:al centro vi era una fontana;a destra una piccola chiesetta,chiusa ovviamente,ed accanto a questa,nascosto dalla siepe,un minuscolo parco giochi. C'erano due cancelli,uno doveva essere l'ingresso principale,mentre l'altro un giardino. C'era un cartello,con su scritti un cognome che non conoscevo e quello del presidente,che indicava verso l'ingresso principale. Proprio da qui uscì un uomo, vestito con una divisa da cameriere,molto elegante
"buongiorno,posso sapere a che nome avete prenotato?" domandò cortesemente,avvicinandosi a noi. Gigi fece un passo avanti e rispose
"agnelli,ma coloro che hanno prenotato non sono ancora arrivati" e appena disse queste parole,il presidente e tutta la famiglia sbucarono dalla salita
"ora sì" si rivolse ancora al cameriere. Appena mi resi conto di avere ancora sottobraccio Paulo,tolsi il braccio,diventando rossa.
"se vuoi potevi anche tenercelo" disse subito,verso di me
"no grazie" accennai un leggero sorriso,spostando poi lo sguardo sulla famiglia che avanzava,poi sulla bambina nel passeggino,che dormiva beatamente.
"quanto vorrei avere anche io una famiglia così" sentì fantasticare dall'argentino accanto a me,mi voltai. Stava guardando il cielo,probabilmente fantasticando ancora sulla sua famiglia.
"fin da quando stavo con Antonella,volevo avere dei bambini,ma lei non mi amava,lei non voleva. Dopo un anno mi arresi,ma non ho mai smesso di pensare a dei piccoli me che corrono per vinovo con la mia maglia,non ho mai smesso, mai" perché lo diceva proprio a me? Cosa c'entravo io,con la sua vita?
La curiosità di chiederglielo vinse sull'orgoglio,così,mentre camminavamo dentro la villa,chiesi:
"perché lo dici a me,Paulo?" ci eravamo staccati dal gruppo,così che gli altri non potessero ascoltare,anche se li stavamo comunque seguendo.
Lui,che aveva sempre la testa verso il cielo,la abbassò verso di me e la sua espressione mutò,divenne seria,quasi arrabbiata o schifata.
"non lo sto dicendo a te,sei tu che mi ascolti" e detto questo si allontanò,ricongiungendosi al gruppo e lasciandomi di stucco,avevo perso le parole. Come poteva dirmi una cosa del genere, cioè,anche con un minimo di intelligenza...che senso aveva? Era lui che aveva iniziato a fantasticare su una sua famiglia,non io e di certo non era mia intenzione ascoltarlo. Era incredibile come quel ragazzo mutasse le sue emozioni,le cambiava come una ragazza cambia il Suo vestito.
Mi aggregai al gruppo anche io,evitando Paulo. Entrammo da una porta laterale,che dava subito su delle scale di pietra. Sia a destra che a sinistra c'erano due sale,ma noi salimmo le scale. All'inizio non c'era un passamano,solo una corda lungo la parete destra,così trovai difficoltà nel salire le scale,che erano a chiocciola. Quando iniziò mi aggrappai alla ringhiera di ferro e riuscì a salire tutte le scale,fino ad entrare in una stanza quasi spoglia. C'erano un tavolo,un baule e una porta chiusa,di cui l'accesso era vietato ai clienti. Entrammo poi in una grandissima sala:c'era un tavolo che iniziava poco dopo l'ingresso e finiva ad un portone chiuso,che era in fondo alla stanza. Sulle pareti quadri,e poi,che davano molta luce,delle finestre;tuttavia ciò che proveniva da fuori era filtrato da delle tende di seta bianca. Subito all'entrata un tavolo su cui erano appoggiate delle bomboniere. A terra vi era in tappeto pregiato e,poco più in la,un piccolo mobile e un camino,spento però. Dani provò ad aprire il mobile in legno celeste,ma era bloccato. Sembrava stesse per cadere,quando si rivelò una porta che dava su una specie di terrazza. Figo,un passaggio segreto!Decisi di uscire sulla terrazza,così mi feci spazio tra gli invitati e uscì,rimanendo sola e prendendo un po d'aria. La 'porta' si richiuse,ma c'era una maniglia,così mi traquillizzai. Era una bella terrazza,era collegata ad un altra sala,chiusa però. Ero sola,come piaceva a me. Il vegetale circondava il muretto della terrazza,che impediva la caduta. Avanzai e mi appoggiai ad un tubo di ferro,che doveva fare da ringhiera anche quello. Guardai giù, c'era un bellissimo giardino con un gazebo,una staccionata bianca e molti,molti fiori e rampicanti. Sembrava il castello di una favola.
Sbilanciai il peso del mio corpo all'indietro e mi voltai verso l'ingresso,vedendo una figura,la sua figura. Avanzava con le mani in tasca,le maniche della camicia tirate fino ai gomiti e alcuni bottoni slacciati, a far vedere il petto tonico.
"stanotte ho fatto un incubo su mio Padre..." iniziò,venendo sempre più verso di me.
"dopo non ho più dormito,però,ho pensato a te" certo,come no.
"ti ho immaginata trasparente,mentre provavi ad abbracciarmi ma mi passavi attraverso..." mi raggiunse,appoggiandosi anche lui al tubo.
"avevo un angelo che mi guardava e non sapevo che fare..." si era messo a fare il poeta?
"sei entrata nella mia vita come in un racconto,il mio cuore si è accesso ed Il mio mondo è cambiato completamente..." si voltò verso di me,okay,era bravo a fare il poeta.
"voglio proteggere il tuo bel sorriso..." iniziò ad accarezzarmi poco sotto le labbra.
"ho visto il tuo riflesso nei miei occhi e mi sono innamorato,la tua magia mi circonda..." iniziò ad avvicinarsi,feci dei passi indietro.
"è da tempo che ti amo e non lo posso evitare,voglio entrare nel tuo regno,anche se devo combattere,volerai con le mie ali..." era davvero vicinissimo a me.
"oggi,è il giorno perfetto. Sarai la mia bella addormentata e ti risveglieró" e detto questo appoggiò le sue labbra sulle mie,in un bacio dolcissimo.Paulo è un fottuto poeta e Ungaretti levati proprio 😌😂❤.
Ancora una citazione delle canzoni di Riccardo...perdo le parole!! 😍😍
Ah, giusto,quasi dimenticavo. La villa descritta in questo capitolo esiste veramente,ci vado spessissimo nelle feste che faccio con la famiglia,per comunioni ecc. È stupenda,dovevate vedere la mia faccia quando ho scoperto la porta-mobile😂😂era tipo:😕.
Vabbe,vi saluto,baci😘
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La hija del entrenador || Paulo Dybala
FanfictionLuz bauza e Paulo Dybala. Diversi all'apparenza,uguali dentro. Lei è la figlia del nuovo CT dell'Argentina,lui il nuovo convocato. "tu stai scappando,io sono la tigre e tu la gazzella,quella più astuta e più veloce,che cerca di salvarsi l...