La quiete dopo la tempesta

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Qualche giorno dopo
L'Argentina aveva vinto 6-0, ma Paulo non era andato in gol, purtroppo. Nonostante ciò aveva giocato una bella partita. Sarebbe stato bello vederlo esultare con indosso la maglia della nazionale. 
I ragazzi stavano tornando, così volevo raggiungerli, prima che andassero in vacanza, giusto per salutarli. 
"Se vuoi raggiungere i ragazzi, posso accompagnarti io" si propose Gustavo, visto che ne avevo parlato con tutta la famiglia.
"Grazie Gustavo" ringraziai cordialmente e gli sorrisi, per poi tornare a mangiare.

"Ci vediamo, okay? Tanto torno con Paulo" dissi all'intera famiglia, abbracciandoli uno a uno, da Alicia a Mariano.
"Ovvio, ci vediamo" salutò Lautaro. Salì nella macchina di Gustavo, lui mise in moto e partimmo verso Ezeiza.

"Ciao. Fai attenzione!" Eravamo arrivati davanti al cancello del ritiro.
"Si Gustavo. Grazie ancora" Lo abbracciai e uscì dall'auto, chiudendo lo sportello.
Mi salutò con la mano e ripartì verso Laguna Larga, così io entrai nel centro.
Appena varcai la porta automatica, vidi subito i ragazzi seduti sulle poltrone a parlare. 
Il mio ragazzo mi vide subito; si alzò e mi venne incontro. 
"Ciao piccola" mi salutò, per poi lasciarmi un bacio sulle labbra.
"Ciao amore"
Pensai di approfondire quel bacio a stampo, cosa che non gli dispiacque affatto.
Appena si staccò, appoggiò le sue mani sulla mia pancia, che iniziava a vedersi, e la accarezzò piano. 
"Come stai?"
Si preoccupava molto per me, era stupendo. 
"Sto bene. Ho vomitato solo due volte oggi"
Mi vantai di questo record, che era incredibile.
Di solito vomitavo 6 o 7 volte al giorno, ma quel giorno, solo due.
"Bene"
Mi strinse a se, mentre camminavamo verso gli altri. 
"ciao Luz. Come va?" domandò allegro Lionel.
"bene Leo"
Voltai lo sguardo e vidi arrivare mio padre, con il suo solito sguardo severo, che mutò in uno sguardo ferito quando mi vide.
Ferito? Come poteva essere ferito?
"Luz. Posso parlarti?" si fermò davanti a me.
Non volevo parlargli cazzo, mi aveva ordinato di uccidere i miei bambini.
"In privato" aggiunse, ma Paulo scosse la testa.
"Se ha qualcosa da dire a Luz, lo può dire anche a me mister"
Era strano che gli desse del lei, dopotutto era il suo mister, non c'era bisogno di tanta formalità. 
"okay, ma non qui" disse mio padre, senza scomporsi.
Si girò sui tacchi e camminò verso le stanze, così lo seguimmo.
Ci portò davanti alla sua stanza, la aprì ed entrammo, poi chiuse la porta.
"Sedetevi sul letto" disse, indicando quello singolo dietro di noi.
Ubbimmo e lui si mise davanti a noi.
Non capivo cosa stesse accadendo, voleva farci un'altra sfuriata?
"Ascoltate..." cominciò, attirando la nostra attenzione.
Se ci avesse detto ancora qualcosa di cattivo, sarei impazzita. 
"Papà parla! Così ce ne andiamo al più presto" Sbuffai e la sua espressione mutò ancora, divenne la solita espressione da duro incazzata. 
"Non ti rivolgere a me in questo modo,sono pur Sempre tuo padre!" sbottò, cosa che mi fece andare su tutte le furie.
Lui non era più mio padre,non da quando mi aveva detto di abortire.
"No, tu non sei più mio padre. Quindi non vedo perché dovremmo sprecare il nostro tempo con te. Andiamo Paulo"
Presi il mio ragazzo per mano e lo trascinai alla porta. Quando stavo per aprirla, sentì dire da 'mio padre'
"mi dispiace"
Mi fermai immediatamente. Un solo mi dispiace non sarebbe di certo bastato per farsi perdonare tutto ciò che mi aveva ordinato di fare da 23 anni  di vita a questa parte.
"Credi che un mi dispiace basti?" dissi, appoggiando una mano sulla maniglia della porta. 
"No, ma voglio rimediare. Voglio essere per te il padre che non hai mai avuto, voglio cambiare, sempre se sono in tempo; voglio essere il nonno per quel bimbo che porti in pancia...ti prego, tesoro, concedimi un'altra possibilità"
Lui non sapeva che avevamo due gemelli.
Non sapevo se concedergliela o meno, ma ricordai le parole di Paulo qualche mese fa.
Flashback
"Amore, devi passare il più tempo possibile con tuo padre perché quando un giorno non ci sarà più ti mancherà. Io ho perso il mio a 15 anni, ci sono stato troppo poco e ora rimpiango tutti i momenti che non abbiamo trascorso insieme. Tutte le notti lo sogno e mi sveglio tra le lacrime...non ti auguro niente del genere"
Fine flashback

Le sue parole risuonavano nella mia mente quasi come fossero dette in quegli attimi. Aveva ragione, ha sempre avuto ragione.
"Papà, sono due gemelli" annunciai, facendolo restare di sasso.
Per un attimo pensai che avesse cambiato idea, ma quando non si scompose mi tranquillizzai.
"oh beh okay, se posso esserlo, sarò il loro nonno" disse, anche se notai una nota di incertezza nella sua voce.
Volevo che si sistemasse tutto quanto, che i bambini, una volta nati, vivessero in un buon clima di pace e tranquillità, quindi accettai le sue scuse.
"Si papà, va bene, sarai il loro nonno"
E dette queste parole, anche se un po' incerta, lo andai ad abbracciare.
Per la prima volta in 23 anni di vita abbracciavo mio padre.
Quando tornai da Paulo, lo vidi con una espressione dubbiosa, ma anche spazientita. Che cosa gli prendeva ora?
Uscì dalla stanza per primo, stava tornando nella home, ma riuscì a prenderlo per mano e portarlo, per parlare, nella sua stanza.
Lo spinsi dentro e chiusi la porta. 
Si sedette sul letto.
"Che ti prende?" domandai, incrociando le braccia sotto al seno.
"Niente"
Stava mentendo, lo capivo, non era bravo a dire le bugie.
"Paulo" lo ammonì con un tono di rimprovero, cosa che lo costrinse a parlare.
"Hai fatto pace con tuo padre, lo stesso che ti ha ordinato di uccidere i tuoi figli"
Quel giorno, erano tutti fissati a farmi cadere le braccia e la mascella, per lo stupore.
Non era lui a non voler fare una famiglia con me per non rovinare il rapporto che avevo con mio padre?
"Gesù Paulo! Cos'hai in testa? I pioppini? È una cazzata" sbottai io.
Era per caso impazzito?
"No, ho i neuroni in testa, e mi dicono che tuo padre era imperdonabile" rimasi di stucco, ancora. 
"Non eri tu quello che non voleva rovinare il rapporto con mio padre? Cazzo Paulo, mi mandi il cervello in pappa, un giorno sei sì, un altro giorno sei no, cambi le tue emozioni come una ragazza cambia i vestiti. Mi confondi" Era peggio di una donna incinta, peggio di me, cavolo.
"Questo è il mio carattere, se non ti piace, puoi lasciarmi" si alzò dal letto sorridendo amareggiato.
Ecco, ci mancava solo questa. 
"Sei un coglione" e detto questo, premetti le mani sul suo petto, facendolo indietreggiare. Lo feci sedere  letto e mi sedetti a cavalcioni sulle sue gambe, iniziando a baciarlo.
"Dai" cercò di staccarmi, ma non glielo lasciai fare; sapevo che in realtà non voleva allontanarmi poiché sentivo la sua erezione premere sulla mia intimità. 
"Perché l'hai perdonato?" domandò Paulo, nei baci, per poi gemere.
"Per far vivere i bambini in un clima di pace" risposi, per poi alzarmi da sopra di lui. L'avevo baciato, ma non se lo meritava, tuttavia non riuscivo a essere davvero arrabbiata con lui.
"Torniamo dai ragazzi" dissi, ma lui non si mosse. 
"Andiamo" ripetei ancora.
Si alzò e allargò le braccia. Non capì perché.
"Non ci torno di là, guarda che mi hai fatto!"
Squadrandolo da capo a piedi, vidi che il cavallo dei pantaloncini celesti era improvvisamente più stretto. Risi, mentre lui mi guardò male.
"Sì certo tu ridi ma io come faccio?" risi ancora, soprattutto a causa della sua faccia scocciata.
"Sono cazzi tuoi"
Non smettevo di ridere, tanto che mi stavo piegando in due.
"Eh sì, proprio letteralmente" sorrise malizioso, mi mancavano le sue battutine sconce.
"Dai stupido!"
Gli diedi un leggero schiaffo sul braccio, che ovviamente non gli fece nulla, neanche gli avessi fatto il solletico.
Tutto era andato a posto, avevo mio padre, i miei amici, un fidanzato che non avrei cambiato per nulla al mondo e aspettavo due gemelli.
Era tutto perfetto, ma sarebbe stato sempre così?

A sorpresa,ecco il capitolo mattutino 😘ho finito gli esami e ora sono in vacanza 😍😂stamattina un'ansia raga😓ma okay,è andata 😌
Il capitolo è stato scritto da me ma corretto da Giulia,che devo ringraziare perché quando non ho la minima idea di cosa scrivere arriva lei con un idea geniale e mi fa iniziare a scrivere.  Quindi, grazie capra ignorante 😂😘GiuMarti

Ari&giuly❤

La hija del entrenador || Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora