Un ritorno nel passato

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Paulo's pov
Era un luogo strano,quello dove mi trovavo. La prima cosa che pensai fu che fossi morto e quello fosse il paradiso,mi guardai intorno.
C'era tanta gente,persone che camminavano a testa  bassa,lentamente,ma anche chi parlava animatamente.
Davanti a tutti noi c'era una specie di portale,bianco che emetteva molta luce. Vidi che qualcuno ci andava, non capì a cosa servisse,tuttavia la gente che lo varcava non tornava indietro..
Che cos'è era?
Guardai tutto il mio corpo,indossavo gli stessi vestiti di quando ero stato investito,ma non ero ferito e emanavo una strana luce...ero diventato un angelo per caso?
"ma quale angelo e angelo! Voltati figliolo!" sentì esclamare da una voce che conoscevo bene,non avevo il coraggio di guardare però,perché se fosse stato solo un illusione,non avrei retto.
"Paulo,voltati!" presi coraggio,quando quella voce chiamò il mio nome. 
Lui era là,esattamente come lo ricordavo,con i capelli un po bianchi,le rughe sul volto e un volto severo ma allo stesso tempo dolce. 
Era il passato che bussava alla mia porta e chiedeva di entrare.
"papà" dissi solo,facendo spuntare un sorriso sul volto di mio padre.
Non ci potevo credere,lui era là,lui era con me ancora una volta. 
Lo abbracciai di scatto e piansi,non poteva essere vero,lui era morto.
"papà..." sussurrai ancora contro la sua maglia,sentì le braccia di mio padre stringermi e fu una liberazione,ero tornato ad abbracciarlo dopo 8 anni dalla sua morte, stavo abbracciando un morto.
Mi ricordai poi ciò che aveva detto...leggeva nella mente? Non ci stavo capendo più nulla!
"papà...sei davvero tu?"mi allontanai da mio padre per guardarlo in volto,mi sembrò di tornare a quando era sempre in vita,quando giocavamo insieme a calcio.
"sì Paulo...sei cresciuto dall'ultima volta...ora sei un uomo" appoggiò le mani sul mio volto,schiaffeggiandolo un po.
Era come una coccola, per me. 
"ti ho tenuto d'occhio in questi anni...ce l'hai fatta, alla fine" e quella era la risposta che attendevo da anni;sapere se lui mi guardava o no. 
Non l'avrei più lasciato,ora che eravamo di nuovo insieme. 
"dove siamo,papà?" domandai.
"siamo in una specie di limbo...la-indicò il portale con la luce bianca-c'è la morte,e la-indicò dell'esatta parte opposta,dove c'era una luce nera,quasi tenebrosa-la vita..." beh,la scelta più bella sarebbe stata la morte, anche perché il bianco era un colore che mi è sempre stato caro,puro,un colore neutro. Il nero no,il nero era le tenebre,il male,il nero non era puro.
Quindi,se però sceglievo la morte,sarei potuto rimanere con mio padre,la decisione era presa. 
"papà...è fantastico, non ci credo ancora che sei qui...non voglio lasciarti" corrucciò la fronte e assunse un espressione arrabbiata,delusa. 
"no Paulo,non puoi" scosse la testa. Non voleva che restassi con lui,perché?
"ma papà,non capisci,voglio restare con te!" esclamai,allontanandomi un poco. Fu irremovibile. 
"Paulo,tu stesso stai per diventare padre,non pensi a quei piccoli? Alla loro madre? E a tua nipote! Come farebbe? Lautaro? Oh lautaro non lo reggerebbe,ma nemmeno i tuoi fratelli...oh la tua povera madre,se anche tu la lasciassi non potrebbe sopravvivere,Paulo sei troppo importante laggiù,non li puoi lasciare...il sogno poi? Che fine fa? Il nostro sogno,il tuo sogno,non esisterebbe più?" scosse la testa anche lui.
Aveva ragione,aveva fottutissimamente ragione.
Una forza mi attirava però verso il bianco,mi avvicinavo sempre di più,tuttavia la strada mi venne bloccata ancora da mio padre. 
"fermati Paulo,non puoi andare"
Luz's pov
Ormai ero in camera di Paulo già da un po,non sapevo cosa stesse accadendo fuori;Dolores si era sentita male e inoltre si rifiutava di dormire,mangiare,andarsene,tutto. Era ferma in sala d'aspetto a fissare il pavimento,con la bocca chiusa e le lacrime che scendevano dai suoi occhi, probabilmente rivedendo e rivedendo il corpo dello zio riverso a terra.
Ero appoggiata sulla sua mano destra,la tenevo fra le mie, quando sentì l'elettrocardiogramma emettere un suono fisso..oh porca vacca. 
Mi alzai di scatto e aprì la porta
"un dottore! il suo cuore ha smesso di battere!" urlai,la famiglia, più Juan e Leonardo che dovevano essere arrivati quando io ero già dentro si alzarono dalle loro sedie;arrivarono diversi dottori e infermiere che entrarono, superandomi.
li vidi prendere dei defibrillatori,li strusciarono fra loro e poi colui che li teneva in mano li appoggiò sul petto scoperto del mio ragazzo e urlò
"libera!" mi sentì trascinare via e in un attimo fui contro il petto di mio fratello. La Porta dietro di me si chiuse, visto che la tenevo aperta io con la mano. Cristian appoggiò una mano sulla mia nuca,mentre io scoppiavo ancora a piangere. Avevo pianto già molto, ma non era ancora finita..
Dolores nascose il volto contro il petto di lautaro e Alicia contro quello di mariano,ma non le vidi piangere. Le vidi spaventate, molto.
Sentì gli occhi pensanti e improvvisamente la terra sotto i miei piedi sparì.

La hija del entrenador || Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora