Colpo di scena

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Dolores's POV
A differenza di quanto avevo promesso alla nonna non avrei mangiato, e lei lo sapeva benissimo. Non importava se non avevo neanche le forze per stare in piedi. Non importava se ogni volta che facevo un passo sentivo la testa girare e mi sentivo svenire. Non importava. Poi non riuscivo a guardare Luz. Non ci riuscivo perché lei si stava dimostrando più forte di quanto pensassi, mentre io non ci riuscivo. Non avevo tutta quella forza per restare in piedi, per rimanere tranquilla.
Osservai le mani dello zio e notai che stava muovendo le dita. Forse era solo un'allucinazione.
Dovevo chiamare qualcuno per sapere se quel movimento era frutto della mia fantasia o era successo davvero.
Uscì dalla stanza e la prima persona che notai fu Luz. Però non volevo illuderla, magari mi ero davvero immaginata tutto e se lo avessi detto a qualcun altro mi avrebbero presa per pazza.
"Dolo tutto bene?"mi chiese proprio la ragazza.
"Si. Tutto bene, perché?"
"Non mi sembra che tu abbia una bella cera. Io vado a prendere qualcosa al bar dell'ospedale, mi è venuta voglia di un cappuccino e di qualcosa di dolce. Vuoi venire con me? Magari mangi qualcosa."
"No grazie. Rifiuto l'offerta. Mi chiedo solo dove tu trovi tutta questa forza per non crollare. Io mi sento potente e poi l'attimo dopo mi sento crollare, proprio non ci riesco. Tutti vi state dimostrando più forti di me. Io mi sento impotente ogni secondo che passa."
"Piccolina, non credere che sia semplice. Penso solo che Paulo si sveglierà, che cresceremo insieme i nostri bambini. Penso che andrà tutto bene."
"Ma io ci provo a pensare positivo, te lo giuro. Ma mi risulta pressoché impossibile."
"Anche se non vuoi nulla, vieni lo stesso con me al bar. Hai bisogno di una boccata d'aria, su!"
Ormai sconfitta da ciò che mi diceva, fui corretta ad accettare. Prima però entrai nella stanza dello zio, le dita della mano non si muovevano più. Due potrebbero essere le motivazioni:
1)me lo sono immaginato;
2)sarà stato un movimento riflesso involontario, succede a chi è in coma.
Gli diedi un bacio sulla guancia e raggiunsi Luz.

Eravamo appena tornate dal bar, io avevo ancora la tisana in mano. Luz mi aveva costretta a prenderla. Mi sedetti accanto a Cris e posai la testa sulla sua spalla. Lui mi diede un bacio sulla fronte e poi uno sul naso, come a dirmi che sarebbe andato tutto bene. Successivamente Cris posò le sue labbra sulle mie, unendole in un dolce bacio. Mi immaginai lo zio Paulo che ci lanciava un'occhiataccia. Iniziai a ridere, però alcune lacrime solcarono il mio viso. La mia risata si affievolì, mentre le lacrime aumentarono.

Luz's POV
Povera Dolo. Era la più fragile qui e il motivo era lo stretto rapporto che da sempre la legava a Paulo.
Io ero forte solo per i miei bambini.
Ero forte perché sapevo che tutto si sarebbe risolto per il meglio o almeno ci speravo.
Entrai nella stanza e lo vidi, steso su quel letto, era pallido come le lenzuola bianche. Aveva un tubicino che gli permetteva di respirare e altri che tenevano sotto controllo i battiti del cuore. Al braccio destro aveva un tubicino per la flebo.
Mi stesi sul lato sinistro del lettino, facendo attenzione a tutti quei tubicini che ancora lo tenevano in vita e posai la testa delicatamente sul suo petto.
Così mi addormentai tranquillamente come non succedeva da giorni.
Vicino a lui, qualsiasi posto era casa.

Mi svegliai e la prima cosa che feci fu controllare l'ora.
Erano le tre del pomeriggio. Cavolo avevo dormito per 5 ore abbondanti.
Spostai il ciuffo di capelli che ricadeva sulla fronte di Paulo, gli diedi un bacio sulla guancia e uscì dalla stanza.
La prima cosa che vidi fu Dolo dormire accoccola al petto di mio fratello.
Dopo quasi 6 giorni finalmente chiudeva gli occhi.
Cristian mi fece segno di rimanere in silenzio e di parlare a bassa voce e mi disse:"Io devo andare allo studio di registrazione. Dammi una mano, devo alzarmi senza svegliarla."
"Aspetta chiamo qualcuno."
A quanto pare erano tutti al bar a prendere qualcosa da mangiare, ma c'era Claudio Marchisio che veniva verso di noi. Sicuramente toccava a lui adesso, vedere le condizioni di Paulo.
Allegri, il mister della Juventus, era preoccupato delle condizioni di Paulo. Era quasi una settimana che era in quelle condizioni, iniziavamo a pensare al peggio un po' tutti.
"Ehi Cla"
"Ciao Luz. Paulo?"
"Diciamo che è stabile, ma ancora non si sveglia. Senti mio fratello deve andare via e a me sta venendo voglia di un bignè, non posso farci nulla, non decido io. Il problema è che Dolo sta dormendo e non vogliamo svegliarla, gli altri sono al bar e non voglio che resti sola."
"Ho capito. Ci sto io con lei. Paulo parla sempre della sua nipotina. Se le succedesse qualcosa penso che appena si sveglierà ci potrebbe uccidere tutti."
Claudio prese in braccio, a mo di sposa, Dolo. Cristian si alzò,le diede un bacio sulle labbra, ci salutò e andò via. Io invece scesi di sotto per raggiungere gli altri.

Dolores's POV
Solo una volta che fui sveglia realizzai di non essere tra le braccia di Cris, ma tra quelle del principino della Juventus.
"Ben svegliata. Ti ho fatto portare un tè caldo."
"Grazie. Non dovevi. Gli altri dove sono?"
"La tua famiglia è giù al bar per mangiare qualcosa. Cristian è dovuto andare via, non so il motivo. Luz non me l'ha detto."
Presi in mano la tisana e iniziai a parlare con Claudio.
"Senti io vado dallo zio."
"Va bene. Rispondo al telefono, è il mister, ti raggiungo tra un'instante"
Entro o non entro?
Claudio aveva terminato la sua telefonata. Vedevo la nonna, papà e gli altri tornare.
Entro o non entro?
Claudio mi fece un cenno, come a dire:"entra, noi siamo qui"
Mi feci coraggio e aprii la porta.
Posai lo sguardo sullo zio.
C'era qualcosa che non andava.
Aveva uno sguardo perso, si guardava intorno come a capire dove si trovasse. I suoi occhi erano aperti e lucidi.
La tazza che avevo in mano mi cadde, rompendosi all'impatto con pavimento.
Questo richiamò l'attenzione dello zio verso di me.
Mi guardò, e mi sorrise.
Iniziai a piangere. Però le mie erano lacrime di gioia, non di dolore o tristezza.
L'universo ti deve un favore.
"Dolo tutto- Paulo!"
Era la voce di Luz. Andò verso di lui e lo strinse in un forte abbraccio.
"Mi sento male"
Queste tre parole uscirono dalla mia bocca senza che potessi rendermene conto.
Mi aggrappai a qualcuno, che scoprì essere mio padre.
"Ehi Dolo, guardami. Ora lo zio si è svegliato. Stai tranquilla, salutalo che andiamo a mangiare qualcosa"
Arrivai di fronte allo zio e lo abbracciai forte. Mi sentivo bene tra le sue braccia, potevo tirare un sospiro di sollievo.
"Non lasciarmi più"
Sussurrai queste parole al suo orecchio e lui in risposta fece di no con la testa.
Così obbligata da mio padre andai a mangiare qualcosa.

Tadaaaan.
Visto? Si è svegliato 😍
P:i'm back bitches😎
Ecco appunto. Anche questo capitolo è di Giulia.
Non credete che sia tutto finito,perché ci saranno ancora delle cosucce che non vi aspettate...😏
D:nooo...cosa?
Eh eh dolo,vedrai😏
C:ma solo a me fa paura quando fa così?
Luz:no...
P:no tu non ti devi spaventare, agitare...niente di niente!
Luz:tu pensa a restare vivo e io penso al resto😘
P:io voglio solo che nascano i miei piccoli 😚
Se Romeo e Giulietta hanno finito vi vorrei salutare e augurare una buona domenica e prima un buongiorno...
P:finito finito
Okay,quindi buongiorno e buona domenica. 😘❤
P:come sono figo nella foto dei media!😎😏
Tranquilli,è tutto normale...😒

Giuly&ari❤

La hija del entrenador || Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora