Torino

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Il giorno dopo
"okay,ora piango" leo finse di togliersi una lacrima da sotto l'occhio,quando dovetti salutarlo.
"leo,non sono dall'altra parte del mondo e non muoio,non c'è bisogno di piangere,posso scendere a trovarti ogni volta che voglio,anche se ci vuole molto da Torino a Roma,poi puoi anche chiamarmi" lo abbracciai,ridacchiando per il suo eufemismo.
"sì ma mi mancherai" continuò lui,quando mi staccai
Sentì poi l'annuncio del mio aereo.
"meglio che vada,ci vediamo amico mio" lo abbraccio di nuovo e mi volto,allontanandomi.
Entrai per la seconda volta nel tunnel,fino a arrivare all'aereo.
Una volta salita mi sedetti al mio posto,indossai gli auricolari e fissai fuori dall'abitacolo.
Qualche ora dopo
Scesi dall'aereo,prendendo i bagagli. Anche l'aeroporto di Torino era traboccante di gente,c'era chi correva,chi si abbracciava e chi piangeva. Bambini che correvano a destra e sinistra e i genitori che provavano a fermarli. Era un grande aeroporto,c'erano bar e edicole,persino negozi di vestiti.
Uscì dall'edificio ma mi fermai. Ero una stupida. Nel piano avevo dimenticato che non sapevo dove abitava Paulo,che non conoscevo Torino e che non sapevo come arrivare alla casa di Paulo che neanche sapevo dov'era...cazzo. Intorno a me non vedevo taxi...possibile che a Torino non li usavano?
Ero praticamente persa per il capoluogo del Piemonte,che cogliona. Mi fermai un attimo e pensai. Gonzalo giocava nella stessa squadra di Paulo,ciò significava che lui conosceva la città e che sapeva dove abitava il mio ragazzo,che non potevo chiamare perché era una sorpresa...ero stupida,ma proprio stupida. Presi il cellulare e aprì la rubrica,scorrei sullo schermo fino alla lettera G,fino a che non lessi il suo nome:Gonzalo 💙⚪.
Lo chiamai.
"pronto?"
"pipa sono luz"
"oh,ciao luz,dimmi"
"sono all'aeroporto di Torino,tu dove sei?"
"a casa...che ci fai a Torino?"
"come che ci faccio? Per Paulo no? Puoi venire a prendermi?"
"certo che sei proprio stupida,dammi dieci minuti e sono da te"
"certo che sei stronzo! Grazie mille"
"prima mi dai dello stronzo poi mi ringrazi?...sto arrivando"
E riattaccò. Ovviamente stavamo scherzando,non avremmo mai litigato per questa scemenza. Mi appoggiai al vetro della struttura e aspettai,fino a quando un grande jeep nero si fermò davanti a me. Il finestrino si abbassò,mostrando il volto di Gonzalo,dalla parte del guidatore.
"ciao" mi salutò e scese dalla macchina. Lo aiutai a mettere le valigie nel bagagliaio e poi andai a sedermi al posto del passeggero accanto a lui,che si sedette a quello del guidatore.
"e così la furbissima luz ha pensato di scappare dall'Argentina per seguire il suo principe azzurro..." scherzò,ricevendo da parte mia un 'vaffanculo'.
"dove abita,Paulo?" domandai poi
"nella piazza principale di Torino" disse vago
"ma proprio nella piazza?" risi e lui fece altrettanto
"no,in un appartamento che da sulla piazza,è in incognito a Torino,pensa che nessuno sappia dove sta,mentre vedo,quando ci passo davanti,che ha milioni di tifosi sotto casa" spiegò,mentre guidava. Pensavo che uno come lui stesse in una villa grande come lo stadio della Juventus,che avevo visto in foto,invece stava in un semplice appartamento,era strano.
Guardai fuori dal finestrino:la città era animata,come tutte le grandi città del resto. Vi erano meno monumenti di Roma,ma una volta in centro vidi palazzi ottocenteschi giganteschi.
Nel fissare fuori non mi accorsi del tempo che passava,tanto che Gonzalo stava fermando la macchina
"eccolo là" disse e indicò sul marciapiede. Lo vidi che faceva foto con dei tifosi;indossava una felpa nera e dei pantaloni a vita bassa Verdi,era Riconoscibile anche da un cieco. Di solito le persone famose si nascondevano sotto cappucci e occhiali da sole,ma lui no.
Gonzalo abbassò il finestrino dalla sua parte,la stessa in cui si trovava Paulo
"A scemo!" gli urlò,facendolo ridere. Era bellissimo quando rideva.
"guarda" disse poi a me e proseguì,ad una rotatoria cambiò direzione e tornò indietro,ora il marciapiede dove si trovava il mio ragazzo era dalla mia parte. Arrivammo davanti a lui e Gonzalo accostò,sbloccando gli sportelli
"babbo natale è arrivato in anticipo" disse poi,mentre aprivo la porta.
Appena mi vide perse qualche battito,gli corsi incontro e lo abbracciai,saltandogli letteralmente addosso.
"ciao,piccola" mi salutò,baciandomi la guancia. I tifosi ormai si erano già allontanati.
"io porto le valigie a casa tua bro,a domani" ci salutò e ripartì,mentre io scesi dalle braccia di Paulo.
Iniziammo a camminare mano nella mano verso la stessa direzione in cui era andato Gonzalo.
"sono felice che tu sia qui,ma...tuo padre?" domandò. Ci fermammo e io mi misi davanti a lui
"gli ho detto che andavo a Roma con Leandro,ed in parte è vero;sono stata un giorno laggiù,poi sono salita da te" mi avvicinai a lui e mi cinse i fianchi con le sue mani,unendole.
"okay...ma sono geloso" fece finta di imbronciarsi,così risi e annullai la distanza tra noi,baciandolo. Quando ci staccammo procedemmo ancora a camminare,fino ad un portico.
Attraversammo la strada e ci fermammo davanti ad una porta in legno color marroncino chiaro. Prese le chiavi e la aprì,facendomi poi passare. Mi fermai davanti ad una rampa di scale in marmo bianco,aspettandolo. Chiuse la porta e iniziammo a salire le scale,fermandoci davanti ad una porta del terzo piano del condominio.
Aprì la porta e mi lasciò entrare,poi mi seguì. chiuse la porta e tolse la felpa,appendendola ad un attaccapanni,all'ingresso. Io invece tolsi il giacchetto e lo appesi accanto al suo.
"ti faccio fare un giro" disse e prese la mia mano,trascinandomi nel lungo corridoio.
"qui ci sono il salotto e la cucina"spiegò,una volta davanti ad un entrata,senza la porta.
Vidi le due stanze di striscio,poiché mi trascinò avanti. 
"qui invece la stanza degli ospiti" anche la prima camera la vidi di striscio,continuò fino a due stanze,le porte erano una davanti all'altra.
"ed ecco il bagno e la camera da letto,la nostra,camera da letto" aprì le due porte,entrammo nella stanza. La camera era grande;c'era un letto matrimoniale proprio in mezzo alla stanza e una finestra,ancora chiusa,che probabilmente dava sulla strada.
Accanto al letto c'erano le mie valigie,le avrei disfatte dopo
"poi c'è la cabina armadio" disse lui e aprì una piccola porta. Era una piccola porta,sì,ma portava ad una grandissima cabina armadio. Era vuota, poiché c'erano solo i vestiti di Paulo.
"piccola" mi chiamò e prese la mia mano,tirandomi a lui e facendomi sbattere sul suo petto.
"cosa?" domandai,accoccolandomi a lui.
"sono felice che tu sia qui" disse,Stringendomi a se
"anche io" sussurrai e alzai la testa,baciando le sue morbide labbra.

Genteeeee😙😙
Come state? Io bene,manca poco alla fine degli esami! 😍
Avete visto il post di Paulo? Ha una nuova fondazione che si chiama sonrisa😍

ovvero,per quanto so,sorriso in italiano.😘 promuove cose tipo lo sport,la cultura ecc. Ed io,furba e intelligente 😋come sono,non potevo farmi venire un idea geniale in mente

È solo un idea ed è in cantiere,per ora😂ma a me sembra una buona idea,però non vi svelo cosa ho pensato 🙊😂

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È solo un idea ed è in cantiere,per ora😂ma a me sembra una buona idea,però non vi svelo cosa ho pensato 🙊😂. Comunque la hija del entrenador non lo interrompo,tranquilli,lo porterò fino in fondo! 😆
Prima di lasciarvi un commento al capitolo...La mia Torino!!!! 😍😍Sapete che sono passata davanti alla casa di Paulo senza saperlo? 😭😭ho anche toccato la porta...vabene,ora posso morire. Ci vediamo😢

La hija del entrenador || Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora