"ciao,come stai?" la dottoressa ci fece entrare nel suo studio, per poi chiudere la porta.
"bene,grazie" risposi,rimanendo accanto al mio ragazzo e dando alla donna la cartellina dove tenevamo i documenti delle visite fatte fino a quel momento. Prese la Cartellina e si sedette alla scrivania.
"sedetevi" indicò le sedie davanti a lei,ci sedemmo,mentre lei esaminò attentamente i fogli. Quando ebbe finito alzò la testa verso di noi e disse:
"manca il test di paternità" non l'avevamo fatto poiché sapevamo che il padre era il mio ragazzo,ma se era obbligatorio potevamo anche farli.
"non li abbiamo fatti perché so di essere il padre" rispose Paulo,al posto mio. La donna fece un verso di disapprovazione e si alzò. Camminò dietro di noi fino ai suoi macchinari.
"vieni signorino" chiamò il mio ragazzo,mettendosi dietro una poltrona inclinata. Paulo si alzò e raggiunse l'anziana donna,sedendosi sulla poltrona.
"sai che ti ho visto da piccolo, piccolo,Paulo?" iniziò,prendendo il braccio non tatuato del mio ragazzo. Lo appoggiò su un bracciolo,tenendo il polso in su.
"ah, bene" rise il mio ragazzo,mentre io mi voltai a guardarli.
"guarda che uomo che sei diventato" continuò lei,prendendo un elastico di gomma e legandolo vicino il gomito.
"posso sapere in cosa consiste?" si lamentò il 21.
"sì. Allora,devo prendere del sangue sia da te che dalla tua ragazza" la vidi farmi un occhiolino,mentre si allontanò e andò a preparare l'ago. Appena realizzai ciò che ebbe detto presi paura. Avevo paura degli aghi.
"inoltre,Luz,dopo dobbiamo fare un ecografia" mi disse ancora,prendendo tra le mani un pezzo di cotone e l'ago.
Con il cotone disinfettó la vena resa ben visibile dal piccolo elastico di gomma.
Poco dopo infilò l'ago nella pelle e vidi il sangue salire,quando lo tolse appoggio un altro pezzo di cotone sulla ferita e lo attaccò con lo scotch.
"tutto okay?" gli domandò.
"tutto okay" ripeté e si alzò,andando a sedersi sulla sedia accanto a me.
La dottoressa trasfusó il sangue in una fiala e la portò sulla sua scrivania,poi si rivolse a me
"vieni pure" mi alzai e la raggiunsi,sedendomi.
voltai la testa dall'altra per non guardare. Sentí la superficie ghiaccia e la stretta dell'elastico,poi quella bagnata del cotone e infine la puntura dell'ago.
"fatto" sentì che tolse l'ago e tamponò la ferita,poi senti lo scotch appiccicarsi alla pelle.
Fisicamente stavo bene,così mi alzai. "sdraiati pure la" indicò un lettino,feci come mi ordinò.
"ora facciamo l'ecografia" annunció,indossando degli altri guanti. Il mio ragazzo si alzò e si avvicinò a noi, prendendo la mia mano.
Mi voltai verso di lui e gli sorrisi,ricambió.
Scoprì la pancia dalla maglia e preparò il macchinario."allora...questa è la testa" da un quarto d'ora la dottoressa ci stava mostrando i corpi dei bambini,non ancora perfettamente riconoscibili,ma si deducevano.
Sentì che Paulo mi stringeva le mani e si sporgeva per vedere meglio sullo schermo,così alzai la testa verso di lui e lo vidi corrucciare la fronte per guardare."non vedo l'ora" stavamo tornando a laguna larga,dopo la visita dalla ginecologa.
"nemmeno io Paulo,nemmeno io" appoggiai una mano sulla sua,quella appoggiata allo sterzo.Arrivammo a casa alle 12,ora di pranzo. Appena entrammo Alicia ci venne incontro dalla cucina.
"com'è andata?" domandò,per poi tornare indietro.
"è andata bene" risposi e andai a sedermi a tavola, per parlare meglio con lei e guardarla in volto,mentre cucinava.
"che avete ai bracci?" domandò,vedendo i pezzi di cotone,li avevamo dimenticati di toglierli.
"no,niente,abbiamo fatto il test di paternità" rispose Paulo anche per me e si tolse il cotone,come feci io.
Sua mamma si voltó immediatamente, guardandoci male.
"era obbligatorio" continuó suo figlio. Si rilassò e tornò a cucinare.
"ciao" Dolores fece il suo ingresso,venendo verso di noi. Si sedette accanto A me. Sembrava allegra.
"stasera andiamo a fare shopping?" propose. Quella stessa sera avevo ricevuto un invito a fare la stessa identica cosa da Antonella Roccuzzo,la futura moglie di Lionel.
"mi ha già invitata la fidanzata di messi,ma se vuoi puoi venire con noi" le proposi. Annui
"volentieri,se non sono d'intralcio" Dolores era fatta così,aveva sempre paura di essere d'intralcio o di troppo,ma come migliore amica non l'avrei cambiata per niente.
"Non lo sei,tranquilla" la abbracciai e lei ricambió.
"allora stasera è deciso,andremo a fare shopping" esclamò la ragazza.
"si" le sorrisi."ciao,ragazze" la solare Antonella ci rivolse un sorrisone grandissimo,abbracciandoci.
"ciao,anto" chiamarla così mi ricordava l'altra Antonella,quella che non potevo vedere. Chissà dov'era.
"andiamo,dai" il gigantesco centro commerciale del quartiere Palermo di Buenos Aires era davvero pieno di gente,ma ciò non impediva di fare acquisti.
"che il divertimento abbia inizio!" esclamò la più giovane,quando entrammo. C'erano due piani di negozi,di ogni marca immaginabile,ma anche semplici negozi. Iniziammo a girare per tutto il centro,facendo acquisti. Passammo davanti ad un negozio di abbigliamento per bambini,le due donne che erano con me mi fermarono,mentre io proseguivo.
"dovresti pensare anche un po ai bambini" disse Dolores e venne verso di me,prendendomi per un polso e trascinandomi dentro il negozio
"dolo,non so nemmeno se sono maschio o femmina,è presto" le dissi,ma non né volse sapere. C'erano sia vestiti che accessori,ma alla fine,dopo dieci minuti che eravamo li dentro,riuscì a convincere le due ragazze a uscire. Ero solo all'inizio della terza settimana,era presto per comprare."Paulo,sarà mai possibile che ogni volta che dobbiamo uscire tu stia venti minuti in bagno?!" esclamai,trascinando fuori dalla stanza il mio ragazzo. Quel giorno ci sarebbe stata una cena con tutta la nazionale,oltre che i ragazzi avrebbero fatto una partitella.
"scusa,se vuoi che faccia bella figura devo starci,no?" si difese l'attaccante. Sbuffai. Era incorreggibile."ciao,Luz" Camila galante,la moglie di Leandro,mi salutó cordialmente,tenendo in braccio il figlio più piccolo Giovanni,mentre leo teneva per mano Victoria.
"ciao" le lasciai un bacio sulla guancia e poi salutai Leandro.
"ciao,Victoria" salutai anche la bambina e poi il piccolo.
"ciao" accarezzai una manina del bambino,che sorrideva.
"ho saputo che qui qualcuno aspetta due piccoletti" sentimmo dire e il basso Alejandro gomez,accompagnato da sua moglie e i due figli Bautista e Costantina,comparì alle nostre spalls
"esatto" rispose Paulo e avvolse un braccio attorno alle mie spalle.
"oh tesoro,sono così contenta per te" mi disse Linda,la moglie del capitano dell'Atalanta,venendomi incontro e abbracciandomi.
"grazie,linda" la ringraziai.
In seguito ad altri saluti e congratulazioni,entrammo nel locale. Era in stile moderno, davvero bellissimo,con le candele appoggiate sui tavoli e un arredamento rustico,come le poltrone in vimini e le pareti in legno. Venimmo condotti da un cameriere ad il nostro tavolo,che era sotto una tettoia. Era un tavolo lunghissimo,con diverse candele dentro dei vasi trasparenti,appoggiati sul tavolo.
Ci sedemmo nei posti in cima,io nel primo posto e Paulo accanto a me
"allora luz,sai già se sono maschio o femmina?" domandò curiosa Linda,che si era seduta davanti a me.
"no,è presto per dirlo" risposi e lei fece un altra domanda:
"nomi?" i nomi,oltre al sesso e l'aspetto fisico,erano sicuramente le cose più domandate,quando si parlava di bambini.
"si,allora,sé sarà maschio lo chiameremo.." mi assicurai che Leandro non stesse ascoltando,gli avremmo fatto una sorpresa chiamando nostro figlio,sempre se avessimo un maschio,come lui.
"Leandro Christian" la vidi annuire,così continuai a parlare
"mentre se sarà femmina,Giulia Arianna" annui di nuovo,ma poi disse
"e se saranno due gemelli maschi? O due gemelle femmine?" disse. Già,non ci avevamo pensato,ma avremmo anche potuto scomporre i doppi nomi e dargli un nome solo, non c'era problema.
"beh,in tal caso gli daremo un nome solo" risposi.
"giusto" disse la donna davanti a me,annuendo.Dopo cena i ragazzi si divertirono in una partitella,una partitella semplice,ridendo e coinvolgendo i anche bambini,ovviamente quelli ancora svegli.
Era stata una bella giornata,una giornata diversa da come le passavo di solito,era,una giornata alternativa.Gente 😌
Questo capitolo è stato pensato interamente da Giulia. Non avevo una minima idea di cosa scrivere e lei mi ha dato una grande mano 😘intanto,si scala la classifica FANFICTION 😍
Vamos👀😋Ari&giuly❤
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La hija del entrenador || Paulo Dybala
FanfictionLuz bauza e Paulo Dybala. Diversi all'apparenza,uguali dentro. Lei è la figlia del nuovo CT dell'Argentina,lui il nuovo convocato. "tu stai scappando,io sono la tigre e tu la gazzella,quella più astuta e più veloce,che cerca di salvarsi l...