Traditrice

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Attenzione😏

Traditrice,io ti amavo.
Traditrice,non mi importa che tu mi voglia.
Se non mi ami,mentimi,ma non giocare più con il mio cuore;gli bastava una sola parola per restare più solo,conservo dei sentimenti dentro e il dolce suono della tua voce che mi dice che vuoi essere il mio ultimo sospiro.
Se un giorno tu sprofondassi nel tuo essere,avrò trovato il modo per farti innamorare.
Ma sì,io ti perdono.
Addio,Paulo.

Accartocciai la lettera e la lanciai contro la parete,iniziando a piangere. Mi alzai dal letto,andando in bagno. Mi specchiai,passando una mano sul mio volto, sotto il mio occhio,togliendo una lacrima. Non vedevo nulla,a causa delle lacrime,ma,nonostante la vista,riuscì a scorgere una figura dietro di me,nello specchio.
Lui era appoggiato al muro,che mi guardava. Non capì la sua espressione facciale,era indecifrabile. 
Feci come se lui non ci fosse. Continuai a piangere,appoggiandomi al lavandino. Lo sentì avvicinarsi. 
"oggi,dopo l'allenamento,Marotta mi ha fermato..." iniziò,venendo sempre più verso di me.
"mi ha chiesto perché tu non ci fossi.." ormai era a pochi centimetri da me.
"io,senza che me ne accorgessi, gli ho spiegato tutto..." altri passi. 
"lui ti ha difesa. Mi ha detto che ti aveva chiamata perché era arrivata un offerta dal Real Madrid,per me. Mi ha anche detto che era stato lui a dirti di non dirmi niente. A quel punto non ci ho visto più. Sono tornato nello spogliatoio e,dato che ero solo,ho rotto uno specchio. Tu ora starai pensando:che coglione.  Sì,fai bene a pensarlo,sono un coglione.  Senza lasciarti spiegare sono saltato subito a conclusioni..se non..-" non lo lasciai finire,nelle lacrime mi voltai e lo baciai,non mi importava più di nulla. Non mi importava se aveva fatto un altra cazzata,non mi importava se mi aveva definita una traditrice,non mi importava di nessun bambino.
Afferrò i miei fianchi e mi spinse contro i suoi,mentre io lo spingevo,piano piano,in camera.  Lo feci cadere sul letto e mi sdraiai su di lui,continuando a baciarlo. 
"scusa" sussurrò nei baci.
"zitto ora" continuai a far combaciare le nostre labbra,mentre lui mi accarezzava tutto il corpo. In un attimo ribaltò la situazione,sdraiandosi sopra di me.
Staccò le nostre labbra e iniziò a baciarmi il collo. Probabilmente c'erano già dei succhiotti ben evidenti. 
Iniziò a spogliarmi,e io feci altrettanto. Sbottonai la sua camicia e tirai giù la zip dei pantaloni,mentre lui mi toglieva i pantaloncini corti con cui avevo dormito.
"okay,okay,un momento di pausa. Ho bisogno di sapere una cosa,poi riprenderemo..." disse, staccandosi da me. Sapevo cosa mi voleva chiedere,la risposta era una sola,sì. Sì,io l'amavo,l'amavo veramente. 
"Paulo,sì. Tu non devi mai dubitare del mio amore,mai" e,approfittando di quel momento di pausa,ribaltai ancora la posizione,sedendomi a cavalcioni sui suoi boxer neri.
Mentre parlava mi ha detto di aver rotto uno specchio,così controllai le sue mani. Sulla destra aveva molti tagli,in particolare sulle nocche e sul dorso. C'era del sangue incrostato,ma una volta che passai lentamente l'indice sulla ferita della seconda nocca,questa riprese a sanguinare. 
"Paulo,perché non ti sei medicato? Può infettarsi" nonostante la voglia che avessi di fare l'amore mi alzai da lui e lo trascinai in bagno
"amore,seriamente,siamo arrivati a poco da fare l'amore e tu ci interrompi così? Cioè,sto soffrendo le pene dell'Inferno..." certo,lui era Dante Alighieri moderno,ci stava che soffrisse le pene dell'Inferno. 
"ma se sei Dante!" scherzai,aprendo il mobiletto contenente gli oggetti per curarlo.
"muoviti!" si lamentò,incrociando le braccia al petto. 
La mano destra macchiò di sangue il bicipite sinistro, così la presi tra le mie mani.
Delicatamente,presi il disinfettante,bagnai un pezzo di cotone e disinfettai le ferite,poi presi una benda e fasciai la mano. Con questa fasciatura aveva un aspetto persino da duro,ma il volto da bambino lo ingannava. 
"ora possiamo finire ciò che avevamo iniziato?" domandò,scocciato.
"andiamo" gli feci un occhiolino e,camminando all'indietro,tornai sul letto. 
Corse verso di me e mi gettò su di questo. Ci sistemammo meglio sul letto e,dopo qualche bacio,si alzò dal letto. Aprì il comodino e prese una bustina argentata. La aprì con i denti,sputando a terra un pezzo di alluminio e si mise velocemente il preservativo,per poi tornare sul letto,sopra di me. 
Tolse anche il mio intimo e coprì i nostri corpi con le lenzuola,per poi sistemarsi fra le mie gambe.
Lentamente,unì i nostri corpi.  Dette una spinta,due,tre. Sempre più forti,mentre la stanza si riempiva di urla e gemiti da parte mia e imprecazioni da parte sua.
In quel momento ci eravamo isolati dal mondo,c'eravamo solo noi,nessun'altro,ci amavamo e,nonostante tutto,niente ci avrebbe divisi.
Graffiai più volte la schiena di Paulo,facendolo gemere. Dava spinte forti,molto forti,probabilmente per sfogare tutta la frustrazione di questi giorni.
Dette un'altra spinta,la quale mi fece venire. Lo abbracciai di scatto,mentre lui continuava a spingere. 
Quando arrivò anche lui al culmine del piacere si lasciò cadere sopra di me,appoggiando il volto sulla mia spalla e lasciandoci un bacio umido. Stanca morta,sprofondai in un sonno profondo.

Elaaaa,cose mlmlml 😆
Erano quelle che mancavano,così ne ho aggiunta una😏abbiamo rimediato in fretta e anche in un bel modo😏okay,la smetto 😂
Spero che vi piaccia e niente...sto ancora pensando al piccolo/a Dybala,se inserirlo nella storia o no 😘😉direi che ho accontentato GiuMarti 😂😘

La hija del entrenador || Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora