"Xriz! Xriz! Xriz!"
Queste erano le parole che riecheggiavano persino dentro uno degli spogliatoi dello stadio, allestito come camerino per Cristian.
Le urla e i cori per lui provenivano da fuori e davano una certa carica. O almeno a me pareva così, di certo non potevo dire la stessa cosa per Cris. Mio fratello era seduto davanti allo specchio, con le mani conserte, mentre le truccatrici lo preparavano per il concerto.
Ero scesa solo io nel suo camerino, perché solo io avevo avuto il consenso da parte di mio fratello per poter scendere. Aveva detto di volere solo me, nel suo camerino, per un supporto morale prima del concerto. Mi era sembrato che Dolores ci fosse rimasta abbastanza male. Caro fratellino quando aprirai gli occhi? Lasciamo perdere va'.
"Ehy...Luz...quando ti chiamo vieni sul palco assieme a me..." mi sentì dire dalla voce preoccupata e ansiosa di mio fratello.
Lo affiancai, specchiandomi con lui.
Probabilmente voleva che salissi sul palco assieme a lui per supportarlo anche li e presentarmi come sua sorella ai suoi fan. Anche se, probabilmente lo sapevano già tutti.
"Okay, tanto sarò dietro le quinte con Dolo, Paulo e Lautaro" le truccatrici si allontanarono e uscirono dalla stanza, lasciandoci soli.
Era visibilmente preoccupato, probabilmente la paura di poter dimenticare tutti i testi e fare scena muta alleggiava nella sua testa, ma aveva già fatto moltissimi concerti e questo era come un altro qualsiasi svolto in una piazza a Madrid.
"Ehy...andrà tutto bene.." appoggiai le mani sulle sue spalle, mi misi dietro di lui e le massaggiai.
"Tu sei Cristian Rodriguez Exposito, aka Xriz, sei un cantante famoso e bravo, nessuno ti criticherà, ora fai dei respiri profondi, ti rilassi e vai a spaccare tutto..."
Respirò profondamente chiudendo gli occhi e li riaprì solo quando la voce del suo agente tuonò che era arrivato il momento di salire sul palco.
"Andiamo Cris" mi allontanai un poco e si alzò, uscimmo insieme e accompagnati dal suo agente uscimmo fuori. Lo stadio era pieno, o quasi. La parte dietro il palco era completamente vuota. La gente era sugli spalti e sul campo.
Nessuno si accorse che stavamo salendo sul palco, anche perché le luci erano spente.
Affiancai il mio ragazzo, che mi sorrise e prese la mia mano appena mi vide.
Era tranquillo, nonostante la tristezza e fragilità che aveva dominato su di lui ieri pomeriggio.
Cristian apparí sul palco, e ne furono dimostrazione le urla che ci furono dagli spalti e da sotto di noi.
"Ciao Buenos Aires!" urlò mio fratello, portando il microfono alle labbra.
Il suo saluto venne ricambiato con altri urli.
"Come prima canzone, voglio partire da quella preferita di una persona a me molto cara..." e si voltò verso di me. La melodia di Perdoname si diffuse dalle casse. Non ero certa di voler andare da mio fratello, ma quando il mio ragazzo appoggiò una mano sulla mia schiena e mi spinse verso di lui non potei fare a meno di abbracciarlo.
Quando mi staccai lui iniziò a cantare la mia canzone preferita, con disinvoltura. Il pubblico iniziò ad agitare le braccia a destra e a sinistra, verso il cielo lentamente.
"Perdoname, solo quise ser, en tu despertar un beso de complicidad, y en la noche, tu sueño más profundo, tranquilidad en tu mundo, si no puedo ser...
Perdoname..."
(perdonami, solo voglio essere, nel tuo risveglio un bacio di complicità, e nella notte, il tuo sonno più profondo, tranquillità nel tuo mondo, se posso esserci...
perdonami...)
Sul finale, appena disse l'ultima parola, si scatenò un applauso grandissimo.
"Sei stato bravissimo" sussurrai a mio fratello e lo abbracciai, mentre lui lasciò un bacio nei miei capelli.
"Vi presento mia sorella Luz!" disse poi ,unendo le nostre mani e alzando il braccio per farle vedere.
Lo abbracciai ancora, poi salutai il pubblico con la mano e tornai nelle quinte.
Cantò altre canzoni tratte dai suoi album. Inutile dire che era un'emozione grandissima sentirlo cantare dal vivo, con quelle migliaia di persone che lo sostenevano.
"L'ultima canzone vorrei dedicarla a un'altra ragazza, che oggi è qui in mezzo a noi. Piccola, questa è per te!" Non capì a chi si riferisse, chi era questa piccola di cui si era innamorato.
D'istino postai un attimo lo sguardo su Dolores e vidi una lacrima che solcava il suo volto. La scacciò velocemente e si guardò intorno, sperando probabilmente che nessuno l'avesse vista piangere. Nessuno, tranne me.
Vide che la guardavo e mi pregò con lo sguardo di non dire né fare nulla, così tornai a guardare mio fratello, che aveva iniziato a battere le mani sopra la sua testa, facendo un ritmo.
Oye niña si diffuse in tutto il palazzetto, a partire dalla voce di mio fratello.
"Oye niña, te digo una cosita
Y es que se te ve linda
Y quiero conocerte,
Perdona mi atrevimiento pero no puedo Dejar Que te vayas
Y es que ella es tan hermosa
Que ya no pienso en otra cosa
Ella es sencilla y parece una diosa
La flor más hermosa que vi
Te regalo una noche de esas
Que tu sueñas
Para que nunca te olvides de mi
Te haré volar a las estrellas
Y ahora verás
Que nací para estar junto a ti"(Hey piccola ti dico una cosa
Ed è che sembri carina
e voglio conoscerti
Perdona il mio osare
però
Non posso lasciare che te
ne vada...
Ed è che lei è così bella
che non penso più ad altro
Lei è semplice e sembra una
dea
Il fiore più bello che ho visto
Ti regalo una notte di quelle
che tu sogni
perché tu non ti dimentichi di me
Ti farò volare alle stelle
E ora vedi che sono nato
per stare insieme a te)
Canto questo pezzo senza togliere lo sguardo da davanti a se,ma io fissai Dolores per tutto il tempo,era triste e appena mio fratello pronunciò quella frase un po sconcia,la vidi sussultare e scacciare un altra lacrima.
Alla fine della canzone, ci fu un grande applauso.
Cristian ringraziò per la numerosa presenza e che presto avrebbero potuto ascoltare il suo nuovo inedito, di cui non aveva intenzione di dire nulla.
Quando iniziò a venire dietro le quinte, notai, con la coda nell'occhio, Dolo andare via.
A quanto pare se ne accorse anche Paulo, che la seguì con lo sguardo, per poi guardarmi negli occhi, come a dire:«le devo parlare»
Io annuii in risposta sperando che non combinasse casini.
Intanto che Paulo andava via, io abbracciai Cris.Dolores's pov
Lo sapevo. L'amore fa schifo.
Ti distrugge senza che tu possa fare qualcosa, senza che tu te ne renda conto. Credo che sia un diritto anche per me essere felice, ma al momento mi risulta alquanto difficile. Meritiamo tutti di essere felici no?
"Dolo? Sei qui?"
No. Zio Paulo no. Non potevo reggere con lui. Se agli altri riuscivo a mentire, con lui risultava impossibile.
"Piccolina. Qualcosa non va?"
Avrei voluto anche io un'amore come quello dello zio e di Luz.
Cedetti davanti ai suoi occhi verdi, così maledettamente sinceri e curiosi.
Iniziai a raccontargli di tutto, da quella sera in piazza, a quando mi aveva visto piangere.
Lui mi ascoltava attentamente e la sua espressione variava da tranquilla e rilassata, a furiosa e troppo incazzata.
Quando finì il racconto rimanemmo in silenzio per un po'.
Poi dissi:"Zio. Io non capisco perché mi ha baciata quella sera, se per lui si trattava solo di un gioco. Non me né capacito."
Poggiai la testa sulla sua spalla asciugandomi le lacrime alla sua maglietta, come facevo quando ero piccola.
"Cosa hai fatto peste? La mia maglietta! Vedi che sei sempre la mia bambina?"
Risi. Era questo che mi piaceva dello zio. Il fatto di farmi spuntare un sorriso anche quando sembrava impossibile.
"Comunque piccola mia, tornando alle cose serie. Se lui ti ha baciata solo perché gli andava e non perché voleva farlo davvero, lascialo perdere. Non devi smettere di sorridere per questo. Ne incontrerai di gente che ti farà soffrire, ma tu devi alzarti, forte come non mai. Devi dimostrare che ciò che ti fanno o ti dicono con influisce su di te, che sei forte, che non devi niente a nessuno. Ora andiamo. Cristian vuole festeggiare il concerto. Ricordati di quello che ti ho detto."
Mi diede un bacio sulla punta del naso, lo faceva sempre.
"Zio. Tu però mi dovrai spiegare questa paura di diventare padre."
Lo vidi rattristarsi un po'. La sua espressione divenne nostalgica.
"Mi racconterai del nonno?"
"Quando ci sarà tempo e saremo da soli, ti racconterò del nonno. E anche della mia paura di diventare padre, se ti interessa così tanto."
"Zio?"
"Dimmi piccolina."
"Grazie per esserci sempre"Eccoci con questo concerto wow...pieno di tante belle cose😏
P:cristian sei proprio un coglione
D:zio perfa!
C:che ho fatto ora?
Luz:DIO MIO, si ricomincia?
No eh! Basta per favore 😑
P:esisti
C:vai a fanculo,vai
Avete rotto le palle voi due!
P&C:non c'è le hai😘
Luz:miracolo!!! Sono d'accordo su qualcosa! 😒
P:vedi piccola?😏
GiuMarti:se Paulo e dolo non fossero parenti li shipperei un casino 😍😍
P:dolcezza,lo sai che #paulia è meglio😏
G:aww amore 😍(AMA ME, PIUTTOSTO,CHE HO INSERITO QUESTA PARTE. ARIANNA)
Luz:avrei qualcosa da ridire,posso? 😒
P:piccola mia,tu sei mia mia mia,#paz è ancora meglio ❤
Ruffiano lui😂
P:??
Certo,giuly,io sono la capra ignorante 2,tu sei la 1, ma Paulo è il 3 😞
P:ma che cazzo,che ne so io che vuol dire ruffiano!
Sì ma rilassati😂sembri una donna col ciclo
saragarnier:ma lo sanno tutti che Paulo ha il ciclo 365 giorni su 365 😂🙊
Tu da dove sbuchi?
S:mi volatilizzo 😘
P:ecco brava 😒io non ho il ciclo
Luz:allora sei incinta 😂😂😂
P:proprio tu parli? 😂
Stavolta ha ragione Paulo,Luz 😘😂
P:*fa la DAB e la #dybalamask insieme*
Calmati 😂
P:sono calmo,sono calmissimo🙌
Giulia:dove sono capitata?
Paulo le canne. Comunque sia. Xriz non ha mai fatto un concerto in argentina,dettagli;i nostri crires sono ciechi,perché nessuno dei due ha ancora capito. E Paulo è lo zio modello 😆(canne apparte)
P:io non fumo ne sigarette ne canne🙌i miei polmoni sono bianchi come il latte.
Sarà 😞
Ci vediamo,alla prossima 😘Ari&giuly❤
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La hija del entrenador || Paulo Dybala
FanfictionLuz bauza e Paulo Dybala. Diversi all'apparenza,uguali dentro. Lei è la figlia del nuovo CT dell'Argentina,lui il nuovo convocato. "tu stai scappando,io sono la tigre e tu la gazzella,quella più astuta e più veloce,che cerca di salvarsi l...