Capitolo 12 (Parte 2)

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La giovane si alza furiosa e si incammina verso gli spogliatoi, ha una giornata importante davanti a se, non vuole pensare ad altro ed è certa che lui creda di essere importante per lei più di quanto lo è in realtà.

Percorre i corridoio, prende l'ascensore con un unico pensiero nella testa, togliersi Blake dalla mente e dimostrargli che non ha alcun valore per lei.

Una decisione su cui continua a rimuginare per ore, fino a quando non arriva alla sala riunioni dove siglerà l'accordo con la Trikru ent. e, in quell'istante, si sente nuovamente sconfitta da lui, ha monopolizzato i suoi pensieri al punto di non farle pensare all'importanza del momento che sta vivendo.

Un momento per cui ha lottato negli ultimi anni e che l'ha tormentata nell'ultimo anno e mezzo.

Vede la gente entrare, ha scelto di arrivare per prima anche solo per non pensare al suo capo della sicurezza, e quella scelta sembra metterla in posizione di vantaggio nei confronti del consiglio d'amministrazione che è lì per la firma. Ognuno di loro entra e deve salutarla, congratularsi con lei per ciò che sta per ottenere. Persino Jaha e Kane devono ammettere il valore di ciò che ha fatto, ingoiando il rospo che di certo è molto grosso e amaro.

Sorride accondiscendente a tutti loro, pronta ad affrontare l'ultimo passo. La firma.

Una parte di lei si aspetta che Alexandra Woods arrivi in ritardo, che voglia mostrare una certa forza visto il documento che le ha fatto firmare invece arriva puntuale con la sua squadra.

Si stringono la mano, Clarke, per un'istante, si lascia avvolgere dal piacere di quel contatto, desiderosa di altro per dimenticare.

La Woods sembra intuire qualcosa, il suo sorriso si allarga e la sua espressione rigida lascia spazio ad un certa dolcezza che Clarke non può fare a meno di ricambiare.

Le ore passano veloci mentre i documenti vengono discussi un'ultima volta e poi firmati, ogni istante per Clarke rappresentano una vittoria, ogni firma sembra dargli il valore che si merita. Quando l'accordo viene siglato un applauso spontaneo si leva fra la gente, pochi istanti di complimenti e tutti escono, eccetto Alexandra Woods che finalmente si avvicina a lei.

Non più nemiche ma socie in affari.

Si osservano alcuni secondi, si sorridono. Una strana elettricità si leva fra le due, Clarke vuole immergersi in quella sensazione che, più di ogni altra cosa, la fa sentire viva e sembra profumare di vittoria e di una pietra sul passato.

"Confermiamo la cena per stasera?" chiede la Woods facendosi un po' più vicina. Clarke sorride, dentro di se esulta all'idea che Alexandra abbia rimarcato l'invito, le piace l'idea che lei gli e lo chieda di nuovo. La fa sentire di nuovo al controllo della situazione.

Piega da un lato il capo, la scruta un istante, annuisce.

"Non dovrebbero esserci problemi ma devo vedere con la mia segretaria se ho altri impegni. Ti faccio sapere più tardi" risponde, vede lo sguardo di Alexandra incupirsi per poi assentire.

"Va bene, fammi sapere al più presto" risponde solamente prima di incamminarsi verso l'uscita.

Clarke osserva la donna uscire e di colpo sente il vuoto impossessarsi di lei. È stata meschina con Lexa eppure non ha saputo trattenersi.

Perché lo ha fatto? Una domanda a cui non riesce a dare risposta. I suoi occhi si rifugiano altrove, oltre le vetrate della sala riunioni sul panorama che si intraveda oltre le finestre. Come al solito spera che quella vista riesca a darle la pace che sembra aver perso prima ancora di averla realmente assaporata.

Perché lo ha fatto? Quel pensiero non l'abbandona. Perché non riesce a godersi la felicità?

D'impulso esce dalla sala riunioni, spera di intercettare Lexa prima che prende l'ascensore.

È fortunata, è stata trattenuta da un paio di persone, si avvicina a lei.

"Possiamo parlare?" Alexandra la osserva poi annuisce. Si allontanano quanto basta per poter parlare senza essere sentite.

"Per stasera va bene, farò spostare i miei impegni" le dice.

Lexa non risponde subito.

"Ok, se ti va bene ti passerà a prendere il mio autista alle 20:00"

Clarke annuisce e, con quelle poche parole fra loro, ognuna riprende la sua strada.

La giovane osserva gli altri dipendenti che stanno festeggiando, potrebbe andare con loro ma sa che preferirebbero non averla, lei il capo e non è amata.

Entro un paio di settimane faranno la festa ufficiale fra discorsi e strette di mano basterà quel momento per rimarcare la sua vittoria ed è ciò che le basta sapere.

Si chiude la porta dietro le spalle, osserva il suo ufficio, sente ancora le chiacchiere divertite e le risate.

Il vuoto l'assale e nemmeno l'idea di uscire con Lexa sembra riempirlo.

Blocca il nodo alla gola che sente si sta formando, vorrebbe urlare per la rabbia e la frustrazione che si stanno impossessando di lei.

Chiude gli occhi cercando rifugio nelle fantasie che riescono sempre a rilassarla ma solo lo sguardo di un uomo in quel momento riempie la sua mente. Un viso che dovrebbe odiare ma che riesce a canalizzare ogni sua emozione facendole provare qualcosa mentre tutto il resto fluisce senza rimanere.

Non sa che quello stesso uomo ha osservato da lontano ogni sua mossa riconoscendo ogni espressione che le è passata sul viso, consapevole solo che la giovane è ancora a un passo dal baratro e lei non vuole ammetterlo. 

All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora