due settimane prima
"Dovrebbe essere lei a venire qui, non dovrei parlare con te"
So che Luna ha ragione, Clarke dovrebbe affrontare ciò che le è successo ma si è trincerata dietro alla sua solita routine.
"Perché sei qui Bellamy?" non so cosa risponderle, appena mi sono svegliato e ho scoperto che era fuggita, ho sentito il bisogno di chiamare Luna, mi ha seguito quando gli incubi ancora mi svegliavano ogni notte, ha aiutato Octavia a trovare la sua strada e ora spero che riesca a capire come gestire questa situazione.
"Voglio aiutarla ma non so come fare" sbuffo infastidito, non mi è mai capitato di trovarmi in una circostanza del genere, ho sempre preso le mie decisioni, giuste o sbagliate, impulsive o meno e ho gestito le conseguenza ma, mai, mi sono sentito così insicuro.
"E vorresti aiutarla perché..." mi chiede lasciando in sospeso la frase.
"Smettila con questi giochetti!" rispondo risentito. Sono confuso, dovrebbe essere una risposta facile: lo faccio perché Jake Griffin ha fatto tanto per me e ora sento la necessità di rendere quel debito ma so che non è solo questo.
"Non sono giochi Bellamy, tu lo sai" mi sussurra con voce pacata Luna "Se fosse stato solo un debito e nient'altro l'avresti portata in un centro antiviolenza e invece l'hai portata a casa tua e l'hai curata."
"Cosa avrei potuto fare?, il suo è un mondo difficile, dove gli errori si pagano a caro prezzo e nessuno deve sapere."
"Eppure me ne stai parlando, avresti potuto portarla da me, sai che mi occupo anche di questo!" mi dice sporgendosi leggermente verso di me.
Non rispondo, del resto ha ragione ma, in quel momento, l'unico mio pensiero era proteggerla, farla sentire al sicuro.
Mi sento scrutare da Luna, sembra riesca a leggere ogni mio singolo pensiero.
"Devi portarla qua Bellamy, da me, da chi desideri, ma deve affrontare ciò che le sta succedendo, deve allontanare Sky dalla sua vita e riappropriarsi di se stessa, non può continuare così. Lo sai bene!"
Certo che lo so, ma conosco abbastanza Clarke Griffin per sapere che non permetterà a nessuno, a me ancor meno, di impicciarsi della sua vita personale e delle sue scelte.
"Non verrà mai qui, non mi ascolterà mai."
"Allora dovrai trovare un modo per comunicare con lei, superare le sue barriere" Annuisco lentamente, le sue parole hanno senso eppure non so come mettere in pratica ciò che mi chiede. Come entrare in contatto con Clarke, come mostrarle che c'è un'altra via.
ORA
Si fissano intensamente, cercando di cogliere un bagliore l'uno nello sguardo dell'altro. Consci delle parole che si sono detti, consapevoli del tiro alla fune che si sta giocando.
Bellamy ha imparato a mascherare bene le proprie emozioni, il suo sguardo rimane imperscrutabile, cela la confusione della sua mente.
Quando è arrivato all'appartamento di Clarke aveva un unico obiettivo: farla ragionare e portarla da Luna ma ogni cosa gli è sfuggita di mano, le ha risposto istintivamente, senza pensare alle conseguenze e ora non può più tornare indietro.
La giovane deve aver percepito la sua insicurezza, lo vede nel modo in cui la sua postura cambia, una mano sul fianco per accentuare la linea dell'anca, il bacino leggermente spostato in avanti, un sorriso da predatrice sulle labbra.
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All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)
FanfictionClarke Griffin ha il peso dell'azienda di famiglia sulle proprie spalle, una responsabilità che ha sempre voluto ma non così presto e non nel modo in cui è avvenuto. Pensava di avere il controllo sulla propria vita e conoscerla ma ogni cosa le sta...