4 mesi prima
Il feroce trillo della sveglia distrugge il silenzio della stanza e mi sveglia. Alzo la mano per chiudere l'infernale rumore. L'attimo successivo i miei piedi sono già fuori dal letto.
Osservo disinteressata la splendida vista della città fuori dalla finestra. Recupero dalla cabina armadio ciò che mi serve.
Gesti automatici che faccio ogni mattina prima di lasciare l'appartamento.
Prendo l'ascensore che mi porterà al piano interrato dove si trova la piscina. Un altro ricordo di papà.
Mi manca, ma scaccio subito il pensiero.
Entro a passo spedito nell'area degli spogliatoi, la supero, non amo sostare in quelle aree, portare la borsa in piscina sarebbe vietato, ma non per me. Questa è casa mia che piaccia o meno agli altri. Potranno imporsi in altri luoghi, ma non qui.
Mi godo il silenzio. L'immobilità dell'acqua ha su di me quell'effetto rigenerante che nemmeno il sonno riesce a donarmi.
Mi svesto e con pochi gesti precisi raccolgo i capelli in un chignon, recupero la cuffia e mi siedo al bordo piscina.
Lascio che i miei piedi giochino un po' con l'acqua fredda in attesa di acclimatarmi.
Sto per entrare quando intravedo una persona venire nella mia direzione. Alzo il viso per scrutarlo con più attenzione e ne riconosco subito le fattezze: Bellamy Blake.
È in costume, una cuffia e gli occhialini fra le mani.
C'era stato un tempo in cui entrambi amavamo la quiete del mattino.
Un paio di battute e poi ci dedicavamo al nuoto, ognuno perso nel suo mondo. Con il tempo ha cominciato a venire sempre meno fino a sparire del tutto.
Perché ora è lì?
Mi aspetto che si fermi e mi spieghi perché stia invadendo la sua privacy.
Bellamy invece, fa solo un cenno con il capo, poi continua il suo percorso fino al termine della piscina poco distante.
Non so se sono più infastidita o sollevata dalla sua scelta di ignorarla.
Il loro rapporto è diventato sempre più rigido e formale da quando ha scoperto Sky, l'altra parte di me che nessun'altro conosce.
Lui mi conosceva prima che Sky apparisse, conosceva mio padre, ed è l'unico specchio di ciò che sono diventata che non posso ignorare.
Lo odio perché non ho alcun controllo su di Lui.
Mi mordo le labbra pensierosa mentre il mio sguardo non si stacca dall'uomo.
È intento a fare un po' di esercizi di riscaldamento. Che ci sia altro dietro? Continuo a osservarlo, tento di decifrare la sua espressione. Non mi ha degnata di uno sguardo. Sbuffo infastidita, dovrei cominciare ad immergersi e fare le mie vasche abituali, ma il mio sguardo scivola sul corpo quasi nudo di Blake. Il mio occhio si attarda un istante sul costume, poi imbarazzata abbasso lo sguardo, sento sulle guance un soffuso rossore.
Stupida! Bellamy non ha mai avuto alcun effetto su di me, non è il mio tipo: è noioso, sempre rigido, corretto e silenzioso. Anonimo se non fosse per quei capelli mori sempre scompigliati che gli incorniciano il viso e quegli occhi scuri che sembrano spogliarmi dentro.
Lo scroscio improvviso dell'acqua mi distrae e rimango incantata dalla vista, dall'eleganza della bracciata, dall'armonia dei movimenti.
Per un istante, una frazione di secondo, mi chiedo come sarebbe farsi prendere da lui, come il giorno prima si è fatta sbattere dal tizio del bar.
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All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)
FanfictionClarke Griffin ha il peso dell'azienda di famiglia sulle proprie spalle, una responsabilità che ha sempre voluto ma non così presto e non nel modo in cui è avvenuto. Pensava di avere il controllo sulla propria vita e conoscerla ma ogni cosa le sta...