Capitolo 22 (parte 1)

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N.d.A.: Volevo scusarmi con voi lettori per i numerosi errori (più del solito) che avete trovato l'ultima volta. Diciamo che avevo sottovalutato alcuni elementi come il gran caldo, la stanchezza, insonnia e opss...gravidanza, ora la mia concentrazione è più labile del solito quindi spero abbiate un po' di pazienza  in più. GRazie a tutti voi che state seguendo la storia commentando e stellinando. Ve ne sono molto grata. :) <3

18 anni prima

La casa sembra vuota, chissà dove saranno la mamma e il papà!

Ho finalmente finito il progetto di scienze e non vedo l'ora che lo vedano. Di sicuro troverò papà nel suo studio. Appoggio il diorama che ho creato sul tavolino in ingresso. È tardi ma di sicuro sarà ancora sveglio.

Quando arrivo fuori dalla porta socchiusa dello studio sento le voci della mamma e del papà, vorrei entrare ma qualcosa mi blocca sulla soglia.

Forse il tono della mamma. Mi dicono sempre che origliare è una brutta abitudine ma non posso farne a meno.

"Non puoi continuare così, lo sai!" la voce di mia madre è un basso mormorio appena udibile eppure quelle parole mi allertano subito.

"Ormai ti vediamo sempre più di rado, l'azienda ti sta fagocitando e, appena arrivi a casa non parli con noi e ti chiudi in studio" continua "questa non è vita, non è la vita che io avrei voluto per noi. Per Clarke."

Quanto sento nominare il mio nome trattengono il respiro. È vero, papà non c'è mai in questo periodo e quando c'è mi dice di non avere tempo, di non disturbarlo. Al solo pensiero sento le lacrime pungermi gli occhi.

"Abby, sai che vorrei stare più con voi, ma ho delle responsabilità nei confronti dell'azienda"

"E verso di noi allora?" lo interrompe la voce di mia madre "A noi non pensi? Sai che preferiremmo avere molto meno di ciò che abbiamo, basta che tu sia con noi"

Aspetto la risposta di mio padre che non arriva.

"Dovresti delegare di più, Jaha e Marcus di sicuro ti sosterebbero"

Nessuna risposta da parte sua.

"Quando è stata l'ultima volta che hai portato Clarke a mangiare un gelato fuori? Quando è stata l'ultima volta che siamo usciti a cena, o siamo riusciti ad andare in vacanza?" chiede mia madre, la sua voce sembra spezzarsi "quando è stata l'ultima volta che abbiamo fatto l'amore?" sussurra "A volte credo che tu non riesca più ad amarci con facevi un tempo" conclude, nella sua voce un tono addolorato.

Mi spingo oltre per poterli vedere, ho bisogno di vederli, le parole della mamma mi hanno turbato.

Li scorgo dallo spiraglio della porta. Mio padre è seduto sulla poltrona della scrivania, i suoi occhi bassi non riescono a guardare il volto di mia madre, accanto a lui.

"Non so cosa fare. Ogni tanto mi sento sommerge da ciò che mi circonda, annaspare in cerca di una direzione ma non la trovo." Mormora lui senza guardarla.

Quella visione mi affligge, non ho mai visto mio padre così e questo mi fa paura.

Mia madre si inginocchia accanto a lui, la vedo stringergli le mani.

"Jake, io ti amo per ciò che sei, per la forza che dimostri sempre, per la tua dolcezza e il tuo grande cuore e questo non cambierà mai. È un tormento per me vederti così, io voglio rivedere il Jake che riusciva a ritornare a casa per cena, che mi faceva le improvvisate al lavoro, che ci trascinava via per un week-end, solo noi tre, che faceva l'amore con me nei posti più disparati. Io ho bisogno di quel Jake" conclude in un singulto.

All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora