"C'è un po' di caffè anche per me?"
L'uomo si volta a quelle parole, a quella voce, non sa per quanto è rimasto ad osservare la sua tazza ormai vuota dopo che Octavia se ne è andata.
Rimane incantato dalla vista di Clarke che lo sta raggiungendo in cucina, i capelli in disordine, sul viso ancora intontito dal sonno, il lieve segno del cuscino. La maglietta troppo grande che le scivola su una spalla, è una visione che lo riempie di desiderio.
"Bisognerà rifarlo...credo" riesce a risponde, la sua voce già roca.
La ragazza annuisce e con naturalezza recupera la brocca del caffè con l'intenzione di riempirla di nuovo.
"Come stai oggi?" gli chiede mentre è impegnata a mettere i nuovi filtri.
"Meglio" risponde l'uomo senza smettere di osservarla, beandosi della vista della giovane donna che si muove nella sua cucina.
Alle sue parole annuisce. "Dovrai comunque stare a riposo, qualche idea su come passare la giornata?" chiede osservandolo di sottecchi.
"Molte" mormora divertito Bellamy osservandola lui stesso con attenzione. Entrambi consci di ciò che non è stato detto o ancora fatto.
"Le tazze? Dove le trovo?" chiede voltandosi, un leggero sorriso sulle labbra, un lieve rossore sulle gote.
L'uomo non risponde si alza in piedi e si accosta a lei, la blocca contro la cucina, i loro corpi si sfiorano mentre la osserva.
"Le tazze..." balbetta Clarke mentre sente il calore diffondersi in tutto il corpo a causa di quella vicinanza, si umetta le labbra, pronta a dimenticarsi della tazza, del caffè e di ogni cosa.
Bellamy, le sorride un istante, si accosta ancora di più, poi alza il braccio oltre la testa della giovane e apre il pensile sopra di lei. "A te" mormora porgendole una tazza.
La ragazza lo guarda confusa, vede il sorriso sornione che l'uomo le fa, lo sa che effetto fa su di lei e ci gioca pure. Pensa divertita.
La sua mente si muove velocemente alla ricerca di un modo per ritornare il favore ma i suoi occhi sono concentrati sul viso di Bellamy, sul suo sorriso che sta diventando di momento in momento più importante per lei. Su quegli occhi scuri che sono sempre riusciti a donarle conforto e sicurezza.
Quegli occhi scuri tormentati dal dolore solo poche ore prima.
"Perché hai avuto gli incubi stanotte?" si lascia sfuggire prima ancora che abbia la possibilità di mordersi la lingua. Era una cosa che voleva chiedergli sin da quando l'ha visto in quello stato, soprattutto dopo aver, per sbaglio, sentito la conversazione fra lui e Octavia.
Vuole sapere, ha bisogno di sapere ogni lato di quell'uomo che è entrato nella sua vita ma ora è consapevole di aver corso troppo.
Vede passare qualcosa negli occhi di Bellamy, qualcosa cui non riesce dare un nome, poi il suo sguardo torna quello solito, attento, interessato, una scintilla di calore che lo illumina.
"Sei certa di voler parlare di quello adesso?" le chiede accarezzandole il fianco, si accosta così tanto che i loro corpi non si sfiorano solamente. La sua gamba fra le sue che crea una piacevole frizione, il suo respiro fra i capelli.
Il capo è inclinato di lato mentre la osserva, la sua mano fasciata che giocherella con una delle ciocche della giovane.
"Quando ti ho visto ho subito pensato che questa maglietta fosse di troppo" sussurra mentre la mano si insinua sotto di essa.
Clarke sente un brivido scorrerle lungo la schiena, la mano che tiene la tazza trema quando l'uomo le accarezza il seno. Il suo corpo che reagisce, la sua mente travolta da quelle sensazioni prima che riesca a controllarla.
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All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)
FanfictionClarke Griffin ha il peso dell'azienda di famiglia sulle proprie spalle, una responsabilità che ha sempre voluto ma non così presto e non nel modo in cui è avvenuto. Pensava di avere il controllo sulla propria vita e conoscerla ma ogni cosa le sta...