4 giorni prima
"Per oggi abbiamo finito, puoi andare." Maya si avvicina alla porta pronta ad uscire.
La mia mente ormai già altrove, voglio portare dei libri d'arte al centro. Guardo l'orologio, dovrei trovare ancora qualcuno.
"Signorina Griffin?" Mi volto verso la mia segretaria, come al solito la sua voce è leggermente tremante, una parte di me vorrebbe riprenderla ma invece mi trattengo.
"Dimmi?"
"Vede..." comincia tentennante, già comincio ad indispettirmi "le ragazzine del centro si chiedevano se Sabato lei ci sarà per dare una mano con gli addobbi" continua tutto d'un fiato. Strabuzzo gli occhi per un istante, non so se essere più sorpresa per la proposta o per il fatto che Maya me l'abbia riferita.
Soppeso le sue parole. Mi sono ripromessa di non superare certi limiti al centro e dare una mano per quella festa solo per i volontari significa superare quel limite.
Ormai è un mese che lo frequento, o meglio, frequento alcuni dei bambini che mi si sono appiccicati come cozze ma mi tengo alla larga dal resto, non voglio interferire. Non ho voluto legare troppo con gli altri volontari, come John Murphy ha detto bene un mese fa quello è il loro luogo e non il mio.
Ci vado quando ho bisogno di fuggire da me stessa, quando ho bisogno di trovare un equilibrio per non cadere nelle vecchie abitudini. A volte mi chiedo se sto realmente facendo dei passi in avanti o se ho semplicemente sostituito una fuga con un'altra.
"Le farà molto felici" ritenta poi Maya mostrando una decisione nella voce che non le ho mai sentito. "E farebbe piacere anche a noi..." termina lasciando sospese le ultime parole.
"Ci penserò Maya, ora puoi andare" il mio tono risulta freddo come al solito ma la ragazza annuisce ed esce, sembra quasi più sicura di sè, come se avesse letto la mia indecisione.
Osservo il panorama fuori dalle vetrate poi il mio sguardo corre al cassetto della scrivania. È un impulso passeggero ma l'ho già aperto, tiro fuori il mio album da disegno, è diventata quasi una terapia sfogare le mie fantasie in quell'album, ritrarre persone, momenti, un volto che non riesco a dimenticare e che popola troppo spesso i miei sogni.
Il mio sguardo però va oltre, sui fogli sotto: i disegni dei bambini che mi hanno regalato. Sorrido divertita al disegno di Ethan, il mio ritratto, secondo lui, ma è la scritta che un po' riesce a commuovermi –maestra Clarke – c'è scritto, non c'è stato verso di fargli capire che non sono una maestra.
Il mio sguardo si attarda nuovamente verso le vetrate, riesco quasi a vedere il mio riflesso, il mio viso tirato, i capelli trattenuti da uno stretto chignon. Quella è la vera Clarke Griffin, non la maestra che Ethan crede.
Scuoto la testa, no, non andrò, ci sono dei limiti che non si possono superare. E quella festa è uno di quelli.
ORA
Invia anche l'ultima mail che doveva spedire, osserva i pochi fogli ancora rimasti sulla sua scrivania. Nell'ultimo mese ha cominciato lentamente a demandare molte delle cose che prima avrebbe fatto da sé e, inaspettatamente, i risultati sono stati più positivi del previsto.
Certo, se volesse potrebbe aprire e tuffarsi nell'incartamento Aegis, un nuovo accordo che aprirebbe le porte della East Coast all'Arca Investments. Il suo sguardo si sposta sul plico di scartoffie posato sopra l'archivio alla sua destra ma non ha voglia di buttarsi in quel lavoro.
STAI LEGGENDO
All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)
FanfictionClarke Griffin ha il peso dell'azienda di famiglia sulle proprie spalle, una responsabilità che ha sempre voluto ma non così presto e non nel modo in cui è avvenuto. Pensava di avere il controllo sulla propria vita e conoscerla ma ogni cosa le sta...