Capitolo 33 (parte 1)

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6 anni prima


Apro gli occhi di scatto, mi alzo stordito, un dolore lancinante alle tempie e un senso di nausea che mi riporta, in disastrosa ritirata, steso a letto.

Chiudo gli occhi.

Mi sembra di essere ancora nell'ospedale dove sono stato convalescente dopo la missione, ho un attimo di panico. Prendo un profondo respiro e analizzo la situazione: non sento alcun dolore, se non il malessere allo stomaco e il furioso martellare alle tempie.

Riapro gli occhi.

Riconosco la stanza, sono al Triple Creek Ranch. Ricordo il viaggio, la cena con Adina e Zac, i giri di Whiskey in onore di chi non è più tra noi il, vuoto. Non sono più abituato a bere.

Respiro, ma il blocco allo stomaco si fa più pesante.

"Acqua" biascico, intontito..

Finalmente riesco a tirarmi su, sui divanetti della stanza scorgo due figure addormentate..

Sogghigno, nemmeno loro sono messi bene.

Se mai ci dovessimo rincontrare, niente più sbronze. Non è il modo migliore di ricordare gli amici caduti.

Scrollo il capo disgustato da me stesso e di come mi sono ridotto.

Mai più, penso.

ORA

"Ogni anno la cucina di questo posto migliora sempre di più e non capisco come sia possibile!" afferma Adina, ha un sorriso soddisfatto sulle labbra mentre si appoggia comodamente sullo schienale della sedia.

"E io continuo a chiedermi dove riesci a mettere tutta la roba che mangi" osserva divertito Bellamy: la donna è piccola di statura e il suo corpo è molto longilineo.

"Perché, a differenza di voi scansafatiche, io lavoro e brucio calorie!"

"Tsk" borbotta Zack mentre si porta alle labbra un bicchiere di whisky. "Secondo me ti sei messa a dieta sapendo che avresti mangiato a sbafo in un ristorante stellato" replica.

"Non è il mio caso, ma ammetto che mi pregusto sempre questo week end, con il mio stipendio non potrei mai permettermi una notte qui" risponde Adina lasciando che il suo sguardo sfiori l'intera stanza.

Bellamy non può fare altro che annuire a quelle parole. È abituato al lusso più sfarzoso tipico di Las Vegas ma quella sala trasuda eleganza per la ricercata qualità di ogni dettaglio: è intima e raccolta, pochi tavoli di ottima fattura sono ben distanziati fra loro per permettere una maggiore privacy ai commensali. Un enorme camino di pietra, dove scoppietta un vivace fuoco, occupa l'intera parete e separa la piccola sala da quella più grande oltre ad esso. Non ci sono altri arredi, non servono, la parete esterna è stata sostituita da un'enorme vetrata che raggiunge il soffitto a campana e, oltre ad essa, la straordinaria vista dei boschi e delle montagne del Montana. Una vista impagabile che, associati ai comfort del resort, valgono ogni centesimo speso, per chi quei soldi li ha, riflette Bellamy.

"Sicuro che gli affari ti vadano bene?" le parole di Adina lo colgono impreparato. Da quel che ha potuto vedere e grazie alla sua esperienza è certo che a Zack le cose vadano molto bene. Osserva l'amico che ora sta scrutando la donna. A fior di pelle Bellamy riesce quasi a percepire una comunicazione silenziosa fra i due. Una sensazione che lo mette in allerta.

"E perché non dovrebbero andarmi bene?" chiede Zack.

"Ho sentito che le camere e i cottage non sono tutte occupate e mi aspettavo che lo fossero. L'anno scorso dicevi che avevi più richieste di prenotazione che alloggi a disposizione." Spiega Adina.

All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora