Capitolo 21 (parte 1)

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3 anni prima

"Accidenti" mormoro infastidita dopo l'ennesimo starnuto. Forse chiedere una mano a Bianca sarebbe stato il caso, ma le sto già chiedendo molto e ha una famiglia. Penso scorrendo l'ennesimo incartamento polveroso.

Guardo l'orologio digitale sulla parete dell'archivio le 19:30. 

"Forse dovrei ricominciare domani a cercare quei rendiconti" ridacchio visto che sto parlando da sola. "Sto lavorando troppo, del resto gestire l'azienda non permette di avere molto tempo libero, dovrei pensare di demandare un po' di più, forse Jaha e Marcus mi darebbero una mano". Le mie riflessioni vengono interrotte da un rumore nella stanza attigua a quella in cui mi trovo. Mi spazzolo la giacca stropicciata e mi alzo dal pavimento dove ho passato le ultime due ore.

Faccio un passo verso la porta da cui ho sentito provenire il rumore ma il mormorio di due persone che stanno parlando mi blocca.

"Allora la Griffin come se la sta cavando?" è la voce di un uomo ma non riconosco a chi appartenga.

"Annaspa, presto crollerà" replica un'altra voce maschile, è quella di Jaha ne sono sicura.

"E tu sarai lì a raccogliere i pezzi immagino" replica la voce seguita da una risatina.

"Questa azienda è tutto per me e per gli altri azionisti, Jake ha fatto un colpo di testa quando ha messo Clarke a capo, non è pronta. Crede di sapere ciò che è meglio per l'Arca Investments ma di certo il suo essere così trattenuta nel prendere provvedimenti e tagliare i rami secchi a lungo andare giocherà contro di lei."

"Beh è giovane, imparerà"

"Non ha la stoffa e gli azionisti vogliono vedere i loro profitti aumentare, non le daranno ancora molto tempo."

"E tu, Jaha, sarai là in quel momento per dar loro ciò che desiderano" replica sghignazzando il primo uomo.

"Quella è l'idea!"

"Invece cambiando discorso, cena e partita a poker al solito posto?"

"Ovvio, dobbiamo ungere un po' di ruote e far felice il consiglio d'amministrazione" replica Jaha senza trattenere una risata. "trovato quello che cercavi?"

"Si, comunque dovrò licenziare la mia segretaria, non è ammissibile che io cercarmi la relazione nel reparto fotocopie perché doveva andare a casa prima" sbuffa l'uomo.

"È difficile trovare brave segretarie al giorno d'oggi, pensano che avere figli o genitori malati dia loro il diritto di non fare il loro lavoro."

"Hai ragione...."

Non sento le ultime parole, entrambi gli uomini sono usciti dalla stanza accanto. Una rabbia incontrollata turbina nelle mie vene. Credevo di potermi fidare dello staff che mio padre ha messo assieme, uomini che hanno lavorato con lui gomito a gomito.

Non permetterò loro di farmi fuori.

ORA

Quando Lexa apre la porta del suo appartamento, non fa nemmeno in tempo a spostarsi che Clarke è fra le sue braccia, le loro labbra sigillate in un bacio impetuoso. La Woods rimane interdetta da quello slancio appassionato ma si lascia subito coinvolgere.

Sente le mani della giovane accarezzarla smaniosa slacciandole la camicetta che indossa, alzarle la gonna per sfiorarle il clitoride attraverso il tessuto delle mutandine.

Lexa sente subito un gemito raggiungerle la gola sotto quel tocco esperto. Le sue mani fanno altrettanto, impazienti, stuzzicandole il seno senza che le loro labbra si stacchino le une dalle altre. Spinge Clarke contro la parte dietro la porta che si chiude con un tonfo.

Entrambe smaniose, continuano la loro esplorazione, sfiorando la pelle che scoprono man mano che si svestono.

Vibra di piacere quando Clarke le comincia a mordicchiare il labbro inferiore, le sue dita si sono fatte largo fra le grandi labbra, umide della sua eccitazione ed entrano ritmicamente in lei. Il respiro di Lexa ad ogni affondo si fa più affrettato ed intenso, si struscia contro la partner in cerca di un contatto più soddisfacente.

"Il letto...."mormora annaspando ma Clarke non sembra sentirla. La sua bocca ormai vorace è scesa a baciare il seno e i suoi capezzoli ormai turgidi. È pronta a lasciarsi completamente corrompere da quella Clarke così inaspettata, le sue mani le sfiorano i capelli biondi, le spalle e i fianchi cercando lei stessa una strada per poterle accarezzare i seni. Si lascia scivolare fra le sue braccia, fino a distendersi sul pavimento d'ingresso, con l'unico desiderio di appagare i suoi sensi e quelli della campagna.

Clarke non sembra tirarsi indietro anzi, la nuova posizione le da accesso alla femminilità di Lexa, la smania di farla godere si è impossessata di lei, non vuole pensare, vuole perdersi nelle sinuose forme femminili della compagna, nei suoi umori e spasimi in risposta ai suoi ritmici movimenti. Alza gli occhi verso Lexa, vede il suo viso rivolto all'indietro, le labbra sigillate non lasciano sfuggire un suono come se si stesse trattenendo per far durare il piacere più a lungo.

Sky si eccita a quella vista, può perdersi nel suo sapore, lasciando appagare il suo desiderio di controllo e di perdita di se stessa.

"Più veloce" mormora Lexa affannosa e, quelle parole, spingono Sky ad aumentare il ritmo, gesti meccanici che ha imparato, tocchi esperti che le permettono di capire in ogni istante quanto mancherà alla compagna per raggiungere l'apice del piacere.

La osserva di sottecchi mentre con le mani le trattiene i fianchi.

Poi, di colpo, sente l'esatto momento in cui Lexa viene fra le sue labbra, i suoi umori si spandono nella sua bocca mentre gli ultimi sussulti si estendono in tutto il corpo.

Il suo tocco diventa più lieve mentre accompagna la partner nella fase discendente del piacere. Pochi altri tremiti poi il corpo si rilassa fra le sue braccia. Lentamente Sky risale lungo il ventre di Lexa, ne bacia ogni angolo supera i suoi seni fino a quando i loro occhi si incontrano.

"Tutto bene" chiede la giovane.

Lexa annuisce soddisfatta, apre gli occhi ancora appesantiti dal piacere.

E, per un'istante, davanti a se, incontra un volto sconosciuto, due occhi vuoti la osservano, sa che è Clarke eppure, in lei, c'è qualcuno che non ha mai visto.

Dura un momento poi sparisce ma il dubbio si insinua, lo scaccia velocemente, ora è il suo momento di darle piacere.

Appoggia le sue mani sulle spalle di Clarke pronta a spingerla contro il pavimento, nei suoi occhi una promessa ma la giovane fa resistenza.

"Non serve" le mormora "non ora, desideravo solo lasciarti un ricordo di me prima del viaggio" le dice spostandosi su un gomito. "e poi il pavimento è freddo" conclude sorridendo.

Lexa però non si lascia convincere, le sue mani scendono oltre il ventre di Clarke, oltre il monte di venere, facendosi strada fra le pieghe della sua femminilità. Vede la giovane sussultare fra le sue mani, è ciò che vuole pensa.

Clarke si lascia andare a quelle intime carezze, si distende sul pavimento permettendo a Lexa di continuare la sua esplorazione, le sue carezze la fanno fremere, è pronta a concedersi a lei come ha fatto altre volte.

Perdersi per dimenticare.

All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora