CAPITOLO 37 (fine)

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Clarke si appoggia al muro con la spalla, con una certa difficoltà recupera dalla borsa la chiave magnetica. Il mal di testa martellante le sta rallentando i movimenti e fa fatica persino ad aprire la porta dell'appartamento.

La giornata, che sembrava essere cominciata così bene, si è trasformata ben presto in un vero incubo. La riunione con Jaha, che è durata due ore più del previsto, l'ha obbligata a rivedere tutti i suoi impegni successivi, l'improvvisata di Lexa e, ciliegina sulla torta, Bellamy le ha mandato un messaggio per avvertirla che ha avuto un contrattempo ai Gardens.

Entra in casa quasi strisciando, l'accoglie la fioca luce della città e il gelo del suo appartamento.

Sembra così spoglio.

Si guarda in giro, nero e bianco, bianco e nero tutto così asettico, tutto così ordinato. Tutto così diverso dalla casa di Bellamy, piena di colore e disordine.

Guarda verso la cucina, non ha nemmeno voglia di ordinare qualcosa all'albergo del ristorante e non ha nulla per farsi da mangiare.

Doccia, pensa.

Lascia cadere a terra la borsa, lancia senza pensarci la giacca sullo schienale del divano. Un passo alla volta si sveste mentre raggiunge il bagno, prende dall'armadietto dei medicinali delle compresse contro il mal di testa poi si fionda sotto l'acqua.

È così stanca e sconfortata che, sotto quella doccia, un pianto lo farebbe volentieri.

Lascia che l'acqua le scivoli sulla pelle e che la tensione scorra via. Cerca di allontanare dalla mente le immagini del lavoro che ad ondate la sommergono. La sua mente continua a pensare a numeri, cifre, strategie. L'unico modo per scacciarli è uno: immagina Bellamy.

Si abbandona di fronte al suo volto che vorrebbe accarezzare, alle sue braccia che la stringono e ai suoi baci che la cullano. Chiude di scatto l'acqua, ha bisogno di lui e per un istante pensa di mandargli un messaggio, poi si guarda sul vetro della doccia e scuote il capo.

No, Non lo farà. Non vuole dipendere in quel modo da lui.

Organizza mentalmente il programma della serata: ordinerà la cena poi disegnerà o forse leggerà. Non ha alcuna intenzione di lavorare, non vuole farlo. Ritemprata da quella decisione riapre l'acqua per finire la doccia.

Si sta pettinando i capelli ancora umidi quando sente il campanello suonare.

Un balzo in gola, la certezza di chi sia, la felicità di sapere che è venuto.

La sua mente ha già cancellato il peso della giornata.

Sorride alla sua abitudine di suonare invece che aprire con le sue chiavi.

Corre ad aprire la porta, scalza e con ancora l'accappatoio indosso.

"Mi devi spiegare perché non usi la chiave!" esclama facendolo entrare.

"Perché è più divertente farti abbandonare ciò che fai per venirmi ad aprire" le dice traendola a sé "se poi capita come adesso e ti trovo seminuda, la cosa diventa anche molto interessante." le sussurra Bellamy.

"Non ti aspettavo così presto"

"Avevo bisogno di te!" risponde.

Clarke nota il volto stanco di Bellamy, gli occhi cupi.

"Ti posso baciare ora?"

La donna sorride. Non fa alcuna resistenza e si lascia andare al bacio.

L'uomo la sospinge contro il muro quando, un rumore di carta e qualcosa contro la schiena, blocca Clarke.

"La nostra cena è dietro di me?" chiede a fior di labbra.

All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora