Capitolo 4

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1 anno prima

"Clarke Griffin, come hai potuto ridurti a questo?" Abby entra nel mio ufficio come una furia, lanciandomi un giornalaccio sulla scrivania. Non ho bisogno di leggerlo per sapere cosa c'è scritto, probabilmente qualche fotografo mi ha beccata a ballare su qualche tavolo mezza ubriaca. "Come puoi comportarti in questo modo, sei Clarke Griffin, Dio mio!" non oso guardarla, nemmeno quando ero piccola mia madre mi ha mai urlato contro in quel modo. Del resto sono sempre stata una brava bambina e ora che mi sto divertendo un po', lei scopre che non sono poi così tanto perfetta eppure sto facendo il mio dovere nei confronti dell'azienda, sto cercando di rimettere in ordine il casino che è successo dopo l'uscita della Trikru Ent. dall'affare e lei mi viene a dire che sono Clarke Griffin, come se non me lo ricordassi ogni fottuto giorno della mia vita.

Alzo gli occhi fissandola, è uno scontro di sguardi "Mi stavo solo divertendo" rispondo seria "e, non credo che questo abbia qualche conseguenza sulla mia resa al lavoro".

"Non è questo che mi interessa Clarke, tu lo sai" la voce le si fa più dolce.

"A no? Strano, pensavo che ti avesse spedito Kane per dirmi che sto dando una cattiva immagine dell'azienda."

Una strana luce passa negli occhi di mia madre, non le permetto di parlare "Vedi ho ragione, l'Arca Investments prima di tutto, eppure sono sempre in compagnia di ragazzi che saranno eredi di altrettante fortune."

"Saranno! È lì il problema, Clarke, non te lo puoi permettere, loro non hanno gli occhi degli azionisti, della borsa e dei giornalisti della stampa specializzata puntati su di te 24 ore su 24, le ragazzate dei tuoi amici non si riflettono sull' azienda dei loro genitori, sulla vita dei loro dipendenti che si sento presi in giro dai tuoi comportamenti"

"E cosa dovrei fare? Smettere di divertirmi, di vivere?"

Vede sua madre prendere un profondo respiro "Non ti sto chiedendo questo e tu lo sai, ma non puoi continuare così, ti stai solo facendo del male e tu lo sai."

Sono pronta a risponderle per le rime quando bussano alla porta del mio ufficio, ho un appuntamento, guardo mia madre, lei mi scruta. "Ne parleremo quando vieni a casa" mi dice uscendo ma io so già che non ci andrò. Gli amici mi aspettano, hanno deciso di portarmi al Chaines d'or Lounge, ne ho sentito parlare, dicono che sia molto esclusivo e ci si diverta un sacco, non ci sono limiti in quel luogo e io, ora, non ho voglia di limiti o di fare la cosa "giusta"

ORA

Sono le 22:00 quando rientra dalla giornata di lavoro, lunga come al solito, dopo l'incontro con Lexa e il consiglio d'amministrazione desidera solo sparire, non esistere per qualche ora, dimenticarsi del suo nome. Prende il cellulare, digita un messaggio poi si avvia verso il bagno.

Il tempo di una doccia veloce e sarà pronta.

Lascia che le gocce d'acqua le scivolino addosso mentre si asciuga i capelli poi li acconcia in uno stretto chignon. I suoi occhi non la guardano, si perdono nei particolari mentre si pettina ma non incrocia mai il suo sguardo riflesso sullo specchio.

Raggiunge nuda l'armadio all'ingresso chiuso con la chiave che solo lei e Blake hanno.

Osserva sugli scaffali le parrucche, ne prende una con un taglio a carrè rosso fuoco e la butta nella borsa assieme alle scarpe, nere stile schiava, tacchi argentati a spillo. Poi passa agli abiti, questa volta opta per un vestito nero senza spalline, un perizoma in tinta, niente reggiseno. Li indossa poi si copre con il trench e calza delle semplici ballerine di satin nero. È pronta, deve solo raggiungere Blake che la sta aspettando in garage.

All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora