Capitolo 13 (parte 2)

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"Mi vedo con Alexandra Woods, i tuoi servigi non sono più richiesti" ricorda ancora quelle parole che, invece di sollevarlo, lo hanno solo confuso e lo hanno fatto sentire ancora più impotente.

Mentre Clarke parlava non lo guardava negli occhi e, in quell'istante, lui aveva capito che quella non era altro che l'ennesima fuga della ragazza ma, sul momento, non era riuscito a controbattere. Si era reso conto che tutto quell'accordo era una specie di farsa senza valore. Era però consapevole che non aveva ancora ottenuto ciò che voleva: spingerla a parlare con qualcuno di tutto ciò che le stava accadendo. Gli e lo aveva detto e se ne era andato sentendosi colpevole per non essere riuscito a fare nulla per lei.

Pensieri quelli che continuavano a tormentarlo.

"Ehi, avevano proprio ragione gli altri, sei completamente fuori fase"

Il ragazzo alza gli occhi verso la sorella che gli sta porgendo una piatto ricolmo di cibarie.

"Allora come va fratellone?" chiede sedendosi accanto a lui.

Lui non risponde.

"Pensavo che il fatto che la Griffin avesse trovato qualcuno ti avrebbe alleggerito il lavoro."

Bellamy si volta di scatto, troppe implicazioni in una sola frase. La guarda corrucciato.

La sorella abbassa gli occhi incerta, consapevole forse di aver parlato troppo. "beh, sai, mi hanno detto che l'autista della Woods la va a prendere ogni sera e torna solo a tarda notte e insomma tu sei rimasto a casa per tutta la settimana la sera." Termina alzando gli occhi, sa che il fratello non ama parlare di molti aspetti del suo lavoro, specialmente se c'è di mezzo la Griffin ma le è difficile vederlo così, specialmente dopo tutto quello che lei gli ha fatto passare.

"No lei non c'entra!" risponde il ragazzo ma Octavia non riesce a crederci, qualcosa è cambiato in lui.

"Sicuro?" chiede, ma il fratello annuisce sorridendole rassicurante.

"Non penso che sia Echo" mormora quindi la sorella pensierosa e lo sguardo sbalordito del fratello gli e ne da conferma. Non le piace quella tipa.

"E tu come fai a sapere di lei, no anzi non dirmelo, non mi aspettavo di avere degli amici così pettegoli"

"E dai, tu che ubriaco te ne vai con una ragazza...ti rendi conto che è un pettegolezzo troppo succoso" ribatte la sorella dandogli un buffetto sulla spalla.

Rimangono in silenzio osservando gli amici e spiluccando ciò che hanno nel piatto.

Il maggiore dei Blake sa che la sorellina partirà ancora all'attacco per capire cosa gli sta succedendo. Si conosco troppo bene.

"Sono ricominciati gli incubi?" le parole mormorate della sorella spezzano il silenzio. Non lo guarda, fa finta che la sua concentrazione sia dedicata agli altri. È un tasto ancora delicato fra loro.

Bellamy vorrebbe rispondere di no, ma Octavia si accorgerebbe subito che sta mentendo. Lei c'era durante tutte le notti in cui si è svegliato, madido di sudore, urlando per gli incubi.

Riesce solo ad annuire nella sua direzione. Un'ammissione che gli costa.

"Hai ricominciato a prendere i sonniferi?" continua la sorella guardandolo.

"Non voglio!"

"Bellamy"

"No, non mi servono!" risponde infastidito il ragazzo.

Octavia prende un grosso respiro, sa quanto può essere testardo il fratello.

"Ne parlerai con Luna, devi capire perché sono tornati!" riprende quindi.

Bellamy non risponde, annuisce "Lo farò" senza specificare però a cosa si riferisca. Sa che la sorella lo sta fissando ma poi la vede scrollare il capo consapevole che non otterrà di più.

Non ha bisogno di andare da Luna, sa perché gli incubi sono tornati.


"Potresti rimanere con me" la giovane è distesa ancora sul letto fra le lenzuola stropicciate. Clarke lascia correre lo sguardo sul corpo nudo di Lexa. Le accarezza la spalla, il braccio fino a quando le loro mani si incontrano e si intrecciano. Si sorridono, le loro labbra si sfiorano, promessa di altro.

Clarke è tentata di rimanere, di perdersi nell'abbraccio di Alexandra, sa che potrebbe di nuovo fare l'amore con lei ma, dopo, sentirebbe nuovamente l'impellente desiderio di andarsene, tornare al suo appartamento, ad altro...

Si scosta dalla giovane quasi impaurita che quel pensiero possa essere letto. Le sposta una ciocca di capelli che mollemente è adagiata sul candido seno.

La guarda, affascinata da quella sensuale bellezza. Un lieve sorriso di rimpianto si mostra sul suo volto.

"Non posso rimanere, domani si lavora!"

"Il mio autista potrebbe accompagnarti a casa domani mattina" replica la giovane mettendosi seduta, si stringe addosso le lenzuola, copre il suo seno nudo come se avesse percepito il rifiuto di molto altro nella voce di Clarke.

"Sarebbe bello ma anche tu sai quanto la gente parlerebbe" risponde con una debole scusa.

"Beh, direi che di noi parlano già" replica con un mezzo sorriso canzonatorio. Nelle ultime sere, da quando è stato firmato l'accordo, hanno passato ogni notte insieme.

"Preferirei non aumentare questi pettegolezzi e poi" continua la giovane alzandosi in piedi per raccogliere l'abito dimenticato a terra "Al mattino ho i miei riti per partire con il piede giusto e, ora, non mi sento ancora di cambiarli" termina decisa.

Troppo tardi si rende conto di come le sue parole siano suonate. Si volta verso Lexa "Spero però che, dopo la festa ufficiale per l'accordo, avremo del tempo da passare assieme, magari prendendoci dei giorni di vacanza" tenta di dire Clarke riavvicinandosi a lei, cercando nuovamente le labbra di Lexa nel tentativo di blandirla.

"Sai che non succederà Clarke, appena finiremo con questa cosa dovrò partire per l'Europa, ho già rimandato la partenza per la firma eh.. per stare con te" ammette candidamente e con un certo imbarazzo.

Clarke non sa come risponde a quelle parole. Vorrebbe avvicinarsi a lei, trattenerla a se, ringraziarla eppure qualcosa la blocca. Non riesce a superare quella linea di confine che lei stessa sa di aver creato.

"Troveremo un modo anche se ora sembra difficile" tenta di nuovo.

Lexa annuisce poco convinta, ha ormai imparato a conoscere al lato sfuggente di Clarke, sembra far parte della sua natura. Non capisce perché ciò avviene, sa solo che è una delle cose che la affascina e che la spinge di continuo a volerla rivedere.

"Ci vediamo domani sera?" chiede Clarke.

"Sai già la risposta!" risponde la Lexa con un mezzo sorriso. Sa, in cuor suo, che Clarke in qualche modo la sta usando per sfuggire da qualcosa ma, per ora, le va bene così.

Prima o poi anche lei sarà sua come è sempre avvenuto per tutte le cose che ha desiderato. 

All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora