Bellamy allunga la mano, è pronto a fermare quella follia, ogni cosa è sbagliata in quel momento, conscio che entrambi stanno precipitando nel baratro accanto al quale hanno sempre camminato.
La sua mano rimane sospesa sopra i capelli biondi della donna, intenta in quell'istante a scoprire la sua erezione, dovrebbe bloccarla ma l'ha desiderata così tanto, non dovrebbe ma quel gesto, quell'intimità, seppure sbagliata lo eccita.
Chiude gli occhi, piega la testa all'indietro sbattendo il capo contro la vetrata, alla ricerca di un autocontrollo che ha perso.
Sente l'attimo esatto in cui la mano di Clarke avvolge il suo membro, una stretta sicura che lo fa sussultare. Apre gli occhi di colpo abbassandoli verso la giovane.
La mano ancora sospesa sopra di lei, lo sta osservando, il suo volto poco distante dal suo pene eccitato.
Lo scruta con attenzione, l'espressione è seria, non c'è traccia di Clarke in quegli occhi solo Sky.
In quell'istante si rende conto che non può piegarsi a quegli occhi spenti.
Scuote il capo per riprendere il controllo poi allunga la mano verso di lei, l'appoggia sulla sua spalla e con decisione l'allontana.
Si sposta in laterale scostandosi da lei.
"Non è questo che vuoi, Clarke" le dice accentuando le ultime parole mentre si allaccia i pantaloni.
La giovane si siede sui talloni, i suoi occhi lo fissano, la luce in essi sta lentamente cambiando e Bellamy comincia a scorgervi la stessa fragilità e smarrimento che ha notato quando erano nella sala.
Dura solo un attimo poi lo sguardo della ragazza torna distante.
"Quella è la porta.." dice solamente.
Si alza in piedi, gli volta la schiena e raccoglie l'abito che ha lasciato scivolare a terra.
"Vattene!" esclama guardandolo da sopra la spalla "L'unica cosa di cui ho bisogno non sai darmela" continua voltandosi verso di lui, il vestito nero stretto contro il seno, le guance arrossate. "Vattene!" mormora nuovamente ma quella parola si perde in un singulto.
"Clarke.." tenta Bellamy avvicinandosi di un passo.
"No, non ci provare" ribatta la ragazza allontanandosi "Non voglio i tuoi stupidi giochetti. Ti odio lo sai." Si lascia sfuggire con tutta la rabbia che ha in corpo. Eppure, anche quelle parole sembrano non scalfire l'uomo che la osserva immobile.
"guardati anche ora" esclama infastidita "tronfio nella tua armatura scintillante da salvatore, pronto a riportare sulla retta via la figlia del capo, ti piace vero, ti fa sentire bene sapere di essere superiore a me, di aver seguito alla lettera le indicazioni di mio padre. Mi fai schifo Bellamy Blake!" parole pesanti che forse non pensa nemmeno, parole tirate fuori dalla rabbia, dall' acido che la sta corrodendo dall'interno e che trovano nell'uomo un bersaglio perfetto.
"Sei lì, immobile" riprende non contenta, pronta a riversare su di lui tutto il suo malessere "incapace di qualunque reazione, inutile, un uomo che non sa nemmeno provare un'emozione, un automa che non si smuove nemmeno per una scopata gratis"
Scuote la testa, un sorriso beffardo le si dipinge sul volto. "io mi farò anche sbattere da dei tizi nei bar ma tu di certo non sei meglio di me." Lo guarda ancora un istante, lui non accenna a muoversi, la osserva senza proferire parola.
"Direi che puoi andartene ora, non ti licenzio solo perché sei bravo nel tuo lavoro ma..." il suo sguardo si punta su quello dell'uomo, la sua voce tagliente "Avvicinati ancora a me e ti faccio sbattere in galera" termina decisa.
È vero, pensa l'uomo, per un'intera vita ha indossato l'armatura del cavalier servente, pronto a fare sempre la cosa giusta, a costo di tutto, persino della sua carriera militare.
La sua vita è sempre stata scandita dal dovere al punto da dimenticare ciò che lui è.
Ma, per un solo istante, in quel momento, desidera mostrare a lei, a se stesso che è ancora in grado di provare qualcosa, di essere ancora fatto di carne e sangue.
Per un istante desidera che Clarke sussurri il suo nome, che i loro gemiti di piacere si mescolino, che lei soffi sulle braci che covano sotto la cenere, che appaghi quel prepotente desiderio di vivere che si è risvegliato da quando le loro strade si sono incrociate veramente per la prima volta.
Per un solo istante vuole...
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All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)
FanfictionClarke Griffin ha il peso dell'azienda di famiglia sulle proprie spalle, una responsabilità che ha sempre voluto ma non così presto e non nel modo in cui è avvenuto. Pensava di avere il controllo sulla propria vita e conoscerla ma ogni cosa le sta...