Capitolo 11 (Parte 2)

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La giovane rimane stordita dal profumo dell'uomo, dalle sue parole piene di promesse poi si blocca, non vuole cedere, si era ripromessa di mantenere il controllo. "Credo che rimarrò così, potrei sempre divertimi da sola se il film è noioso" tuba strusciandosi contro di lui, consapevole di come i suoi seni, i suoi capezzoli già turgidi premano contro il torace di Bellamy. Sente l'uomo trattenere il respiro, allora non è controllato come vuole far apparire.

Alza il viso verso di lui, i loro sguardi si incrociano e la giovane capisce che forse ha ancora potere su quello che potrebbe avvenire fra loro, freme all'idea.

"Non dovevi preparare i pop corn" sussurra lasciando che la dolcezza del suo tono avvolga l'uomo. Lo sente premere contro di se, vede le sue narici fremere nel vago tentativo di trattenersi. Rimangono bloccati in quella posizione per alcuni secondi poi lei si stacca di colpo, apparentemente indifferente alla tempesta che si è scatenata fra di loro, si acciambella sul divano "Ti aspetto qui mentre prepari tutto" dice osservandolo, un sorriso sornione le illumina il viso.

L'uomo annuisce solamente e raggiunge la cucina. Clarke, dalla sua posizione, lo scruta, in realtà non lo vede, tutta la sua concentrazione è indirizzata verso se stessa. Vorrebbe cancellare tutta quella messinscena e raggiungerlo, lasciar cadere l'asciugamano di fronte a lui e farsi prende contro il piano della cucina, o forse no, riflette. Vorrebbe che prima lui si inginocchiasse davanti a lei e la leccasse, le sue mani che le stringono i glutei, il suo viso immerso nella sua femminilità. Chiude gli occhi e le pare quasi di sentire la lingua fra le cosce, immagina di sentire i suoi capelli fra le mani mentre le da piacere e poi, una volta raggiunto l'orgasmo, la prenda con vigore, senza lasciarle il tempo di riposare, facendola di nuovo venire. Una volta terminato poi la porti nel letto della camera e...

"Clarke, se sei stanca possiamo fare un'altra volta" la voce di Bellamy interrompe la sua fantasia, apre gli occhi di scatto, sente un soffuso calore alle guance prima che possa controllarlo.

"No, sto bene, stavo solo riposando gli occhi" risponde immediata la giovane. L'uomo annuisce ma uno strano sorriso aleggia sulle sue labbra, sembra voler dire qualcosa poi si trattiene "Tieni" passandole una ciottola piena di pop corn ancora caldi.

Si accomoda poco distante da lei anche se il divano angolare è abbastanza grande da permettere a 10 persone di starci comodamente seduti.

Clarke istintivamente si fa più piccola, raccogliendo le gambe ancora di più. L'uomo le lancia uno sguardo ma lei fa finta di nulla, interessata a leggere la schermata iniziale del DVD.

"Di cosa parla questo film?" non l'ha mai sentito nominare.

"È la storia di un gruppo di uomini che devono salvare l'umanità da dei Godzilla giganti e per farlo guidano dei robottoni altrettanto grandi" risponde sorridendo.

"Stai scherzando vero?" chiede a quel punto Clarke voltandosi a guardarlo. Non aggiunge che le sembra assurdo passare del tempo a guardare una robaccia del genere quando potrebbero fare altro.

"No, era da un po' che volevo vederlo, ed era nei piani per stasera, ho pensato di unire l'utile al dilettevole" risponde Bellamy prima dare l'avvio al film.

La giovane lo scruta "Questo non era nei patti" borbotta infastidita, non era così che si era immaginata la serata ma è talmente frastornata dalla situazione inaspettata che non sa come reagire.

"In realtà è pienamente nei patti, sei qui al sicuro e non là fuori e.." continua Bellamy prima che Clarke lo interrompa "la serata è giovane, quindi chissà cosa ci riserveranno le prossime ore" termina abbassando il tono della voce e lasciando che un mezzo sorriso appaia sulle sue labbra.

La giovane si sente fremere a quelle parole, a quel tono che sembra entrarle sottopelle, a quel sorriso carico di promesse.

Lo guarda irritata, il bastardo sa l'effetto che ha su di lei.

Volta il capo verso lo schermo dove scorrono le prime immagini del film, cerca di concentrarsi su di esso per non percepire la presenza dell'uomo accanto a se.

L'intero suo piano ormai andato a puttane, voleva avvicinarsi a lui, strusciarsi contro di lui con la speranza che il suo sguardo si spostasse sul solco dei suoi seni, sulle sue cosce tornite, voleva che lui la desiderasse, che si dimenticasse del film per aprirle le gambe e farla sua e invece sta accadendo esattamente il contrario e lei non ha alcun controllo sulle sensazione che squassano il suo corpo. Chiude gli occhi sperando di riprendere il controllo sulla situazione, potrebbe comunque avvicinarsi a lui, ordinargli di prenderla ma come incastralo senza che lui le risponda e l'allontani.

L'autocontrollo di quell'uomo è forse la cosa che la irrita di più.

La sua mente comincia a vagare verso piani di seduzione che mai avrebbe fatto prima, è una partita che stanno giocando in due e lei non vuole lasciargli la prossima mossa. La sua mente vaga e, prima che se ne renda conto, scivola in un sonno profondo.

Bellamy sente accanto a se il respiro pesante di Clarke, da alcuni minuti si è addormentata. Scosta la ciotola di pop corn dal suo grembo, l'erezione che preme contro la patta dei pantaloni. Lascia scivolare il capo contro la testiera del divano. Chiude gli occhi nel vago tentativo di controllare la sua respirazione affrettata, il desiderio di dare sfogo a quell'eccitazione ormai dolorosa.

Apre gli occhi, è pronto a raggiungere il bagno quando il suo sguardo viene calamitato dalla giovane addormentata accanto a lui.

È rannicchiata, il capo poggiato contro il divano, le braccia strette contro il seno ne mostrano tutta la rotondità, l'asciugamano lascia scoperta una generosa porzione di coscia.

Bellamy si rende conto di quanto Clarke sia bella, specialmente in quel momento in cui il suo viso è così sereno. Sorride dolcemente a quella vista, era ciò che si era ripromesso quando aveva accettato di andare da lei quella sera. L'aveva vista quando era entrata nel suo ufficio, la sua tensione e la sua stanchezza. Ciò che desiderava per lei, più di ogni altra cosa era che trovasse un attimo di pace e di serenità. Il sesso sarebbe stato solo l'ennesima, inutile via di fuga.

Ma quello non risolve il suo impellente problema. È indeciso, vorrebbe portarla nel suo letto ma ha paura che si svegli, potrebbe infilarsi nel bagno nel frattempo ma odia l'idea di farlo. Sembra così sbagliato in quel momento.

Alla fine si alza in piedi, prende una leggera coperta in cachemire e la drappeggia sul corpo della giovane.

Recupera il suo cellulare e fissa la sveglia per la mattina nel caso Clarke non si svegli durante la notte poi, silenzioso esce dall'appartamento.

Non andrà all'Arkadia, non vuole commettere due volte lo stesso errore, andrà a casa, si farà una doccia gelata e, se non basterà, si arrenderà al desiderio che Clarke ha risvegliato in lui. 

All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora