Capitolo 5

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3 anni prima

"Un foglio secondo te può cambiare la vita?" mormoro senza smettere di giocare con l'ombrellino che Jasper, per scherzo, mi ha ficcato nel bicchiere della coca-cola. "Hai detto qualcosa Bellamy" mi urla Jasper dall'altra parte del bancone. "Ho appena scoperto di aver avuto una promozione" rispondo alzando la voce

"Beh, dovresti festeggiare non essere lì come se il mondo ti fosse crollato addosso" scuoto il capo confuso senza smettere di fissare il bicchiere fra le mani.

Devo tutto a Jake Griffin, -pace all'anima sua-, quell'uomo ha creduto in me dandomi un lavoro e la possibilità di sviluppare il mio potenziale, una casa, mi ha aiutato con Octavia, insomma la sua vita attuale la devo a lui. Ora non c'è più e so che quel dolore sordo mi accompagnerà per il resto della vita.

Dovrei essere abituato alla morte, ho sotterrato prima mio padre Thomas, morto in una missione all'esterno, poi mia madre per un malore eppure non riesco ancora a darmi pace all'idea che, se O non avesse avuto bisogno di me, forse Jake sarebbe ancora vivo. Perché includermi nel testamento?, perché promuovermi a capo della sicurezza, perché mettere quella strana clausola per cui non posso essere licenziato?. Perché proprio io? Un ex-militare che ancora di notte si sveglia con gli incubi per ciò che è successo quando era in Afghanistan in missione. È una domanda a cui non riesco ancora a dare risposta.

ORA

Raggiungono la periferia di Las Vegas velocemente, il silenzio avvolge l'abitacolo. Solo la forte stretta sulla sua mano, permette a Bellamy di capire che Clarke non è solo un fantasma accanto a lui. Un tumulto di pensieri lo ha perseguitato durante il viaggio ma, la rabbia, è l'unico sentimento che percepisce con chiarezza. Non è riuscito a proteggerla, ha permesso che quella follia sia andata troppo oltre.

Parcheggia la macchina nel vialetto della piccola villetta. "Siamo arrivati!" mormora "Ora scendo e ti accompagno dentro" lei non annuisce, sembra non aver sentito le sue parole ma poi, dopo alcuni istanti, toglie la mano dalla sua.

Bellamy scende dalla macchina, apre la porta di casa e ritorna da Clarke rimasta immobile nell'auto.Con cautela la prende fra le braccia e l'accompagna dentro, ed infine, con cura, la depone sul divano nel salotto.

La giovane nuovamente tenta di aggrapparsi alla sua maglia. Lui ha sentito l'abbondono con cui si è appoggiata quando l'ha accompagnata in macchina e anche pochi istanti prima.

Questo suo comportamento lo angoscia, non sa come comportarsi con una Clarke così distrutta, diversa da come l'ha sempre vista.Non è più la Griffin che risponde sferzante a chiunque o la Sky civettuola che abborda gli uomini nei bar, è una giovane donna fragile che non ha mai visto prima. Per un istante sente il desiderio di tenerla stretta a se, confortarla con la sua presenza, con le sue parole che sembrano avere il potere di rassicurarla, ma non può ancora farlo.

"Clarke.." la chiama, è inginocchiato di fronte a lei "guardami..."

La giovane alza lentamente il viso ma i suoi occhi rifuggono il contatto visivo.

"Ti devo medicare i graffi ma prima devi fare una doccia, vedrai che dopo starai meglio".

Clarke scuote la testa e Bellamy percepisce quanto la giovane è distante, persa in se stessa.

"Devi farla, non puoi rimanere così" tenta dolcemente ma lei fa un cenno di diniego.

Stringe addosso con maggior forza il giaccone che le ha dato. Un capo che però non riesce a nascondere quanto martoriato sia il suo corpo.

All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora