Capitolo 26 (parte 2)

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I sospiri affannosi di Clarke riempiono la stanza mentre, ormai alla mercè dell'uomo si lascia sfiorare, toccare. "Echo è stata colpa tua!" la voce roca dell'uomo le arriva come un lontano bisbiglio mentre tutto il suo essere è concentrato sulle carezze che fanno vibrare la sua pelle. Scuote il capo cercando di assimilare le sue parole, dargli un senso che le sfugge. Vorrebbe replicare che non capisce ma la sua gola non riesce a creare alcun suono se non qualche inarticolato gemito quando la mano di Bellamy comincia a sfiorarle l'interno coscia, il suo dito sempre più vicino al bordo delle mutandine. Le sposta leggermente ad ogni movimento. Risale poi verso il fianco continuando a sfiorare il tessuto, facendolo scendere lentamente. "Sì, è stata colpa tua e del tuo corpo" una risatina che sembra un soffio le sfiora l'orecchio.

"Volevo che fossero le mie dita a darti piacere, quella prima volta" La giovane cerca di fare ordine nella caotica confusione dei suoi pensieri, di capire le parole di Bellamy "Il tuo corpo perso nel piacere di fronte a quella vetrata, così femminile, lasciva, è stata la cosa più erotica che io abbia mai visto" continua lui mentre un dito si insinua fra le pieghe della sua femminilità già umida.

"Avrei voluto essere io a darti piacere..." ripete mentre lentamente sfiora il suo clitoride con lievi movimenti ritmici. "Volevo essere io a farti gemere come stai facendo in questo momento".

E solo in quel momento Clarke sente nelle proprie orecchie i suoni che escono dalla sua stessa gola e su cui non ha alcun controllo. "Ero frustrato quando me ne sono andato dal tuo appartamento, molto frustrato" mormora lasciandosi andare ad una lieve risatina.

"Ti volevo..." sospira.

Poi, nuovamente, il silenzio fra di loro, un lieve respiro freddo sfiora il suo capezzolo. "Volevo baciare ogni parte del tuo corpo" mormora prima che la sua bocca s'impadronisca nuovamente del suo capezzolo. Lo succhia con forza generando una tempesta di brividi in tutto il suo corpo.

"Ma non potevo" confessa, ora sente il respiro dell'uomo accanto alla sua mascella, sul collo dove l'uomo comincia a baciarla.

I loro corpi vicini, attaccati.

"Mi sono ubriacato per dimenticarti, per dimenticare il tuo viso perso nell'estasi dell'orgasmo" ammette mentre i suoi denti giocano sulla pelle delicata del lobo dell'orecchio.

Le dita dell'uomo che sono scivolate dentro di lei, lentamente, il suo pollice che continua a giocare con il suo clitoride, un blando ritmo che le entra dentro con la stessa intensità della voce dell'uomo.

"Mi sono ubriacato e ho fatto sesso con Echo!" confessa mentre le sue dita entrano più in profondità dentro di lei. "Ho sognato di averti sopra di me, di vedere il tuo corpo scendere e impossessarsi del mio, ho sognato le mie mani sui tuoi fianchi, di accarezzare i tuoi seni, ho immaginato la cortina bionda dei tuoi capelli nasconderci alla vista mentre mi baciavi" Clarke ruota il bacino contro la mano di Bellamy a quelle parole, alle immagini che si sono formate nella sua mente. Al desiderio che non riesce quasi più a controllare. "C'eri solo tu Clarke...sempre."

Quelle parole esplodono nella sua testa, vibrano nel suo corpo trascinandola all'orgasmo. Il suo corpo è teso negli spasimi del piacere che la travolgono. Sente attorno al suo bacino il braccio di Bellamy che la sostiene, il suo respiro affannoso contro la sua guancia. Le sue dita che lentamente escono, il suo pollice che continua lieve ad accarezzarle il clitoride accompagnandola nelle ultime contrazioni dell'orgasmo.

Persa completamente in se stessa.

Percepisce come se si trovassero ad un enorme distante le sue mani ancora avvinghiate ai montanti dello scaffale, il rumore della musica all'esterno, il tintinnio di qualcosa.

All in - scommessa vincente (COMPLETA - In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora