Capitolo 8

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66 giorni prima

"Se oggi ti venissi a prendere e andassimo in un'altra spiaggia?"

Così recitava il messaggio che avevo mandato ad Ariel una volta sveglio, quella mattina.

Ora avevamo la jeep e i miei amici volevano passare la domenica in una spiaggia nuova, ma l'idea di trascorrere un'intera giornata lontano da Ariel, soprattutto dopo ieri sera, era l'ultima cosa che volevo.

Il modo serio con cui aveva risposto alle mie domande taglienti, sminuendo il tutto anche se l'argomento era delicato, e a mio parere non era per niente qualcosa di irrilevante.
Ci scherzava sopra, ma sessualmente parlando non aveva mai avuto voce in capitolo con il suo ex fidanzato e questo le aveva lasciato comunque una sorta di mancanza, da quel punto di vista.

Lei continuava a sostenere che non fosse nulla, ma per me invece era importante.

Grazie a Dio aveva capito di essere gay, o chissà per quanto ancora la situazione sarebbe rimasta in quel modo.
Anche se... come cavolo si fa a diventare gay quando stai con una come Ariel?!

Comunque, sapevo che lei avrebbe dovuto allenarsi come tutti i giorni, e che Vicky forse in fondo aveva ragione: ero una distrazione per lei, dal motivo principale per cui era venuta qui.
Pensavo quindi che avrebbe rifiutato, difatti mi sorpresi molto quando invece mi rispose:

"Dove mi porti di bello? :)"

Sorrisi contento, prima di risponderle, e in quell'esatto momento Calvin e Luke fecero irruzione nella stanza mia e di Oli e si buttarono a capofitto su di me, urlandomi quanto gli fossi mancato.

«Ma quindi ti sei scopato la Sirenetta?» mi chiese Calvin mentre guidavo verso casa di Ariel.

«No.» risposi esasperato. «E non chiamarla così.»

«D'accordo.» fece lui, roteando gli occhi al cielo.

«Ah, ma c'è tutta la crew!» esclamò Ariel euforica, quando parcheggiai davanti a casa e lei era già fuori ad aspettare.

«Vai dietro.» dissi a Calvin mentre Ariel caricava la tavola nel cassone.

«Quanta gentilezza, Tommo!» si lamentò lui con una smorfia.

Gli sorrisi falsamente e lui si allungò dietro, scavalcando i sedili per sedersi in mezzo tra Luke e Oli che si lamentarono per quanto fosse stato bozzo nel sedersi.

Ariel aprì la portiera e saltò su, poi si girò a salutarli, ringraziando Calvin per averle ceduto il posto, e infine mi guardò, sorridendomi raggiante prima di allungarsi a lasciarmi un fugace bacio sulla guancia.

A quel punto partii, e un'ora dopo ci trovavamo sull'altro lato della costa.

«Mi fai provare?» chiese Oli ad Ariel, aiutandola a scaricare la tavola.

«Certo!» esclamò lei. «Vediamo se te la cavi più del tuo amico! Non che ci voglia tanto, comunque.»

Mi guardò nascondendo una risata ed io la ammonii con gli occhi.

Scendemmo in spiaggia e tutti si tuffarono subito in acqua assieme ad Ariel, pendendo letteralmente dalle sue labbra per cercare di carpire più informazioni possibili così da metterle in pratica e riuscire a surfare.

Dopo due ore e mezza, l'unico che ci andò solo lontanamente vicino fu Luke, che riuscì ad alzarsi in piedi sulla tavola per poi affondare esattamente un secondo dopo.

Però almeno si era alzato in piedi, a differenza mia e degli altri due.

Quando uscirono dall'acqua, Ariel si buttò di schiena nella sabbia, ridendo di gusto, poi si voltò a guardarmi.

Haze||Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora