Capitolo 16

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«Parla.» ringhiai tra i denti, ad un palmo dal muso di Luke.

«Louis!» mi chiamò Eleanor, cercando di spingermi via dal mio amico.

«Luke, porca puttana!» imprecai, rosso dalla rabbia.

Lui si limitò a chiudere gli occhi e scuotere la testa, così alla fine lo lasciai, cercando di calmarmi. Mi voltai verso Eleanor e la trovai con gli occhi lucidi, sull'orlo del pianto.

«Perché mi hai lasciato, Eleanor?» le chiesi, cercando di mantenere la calma.

«Lo sai perché ti ho lasciato.» mi ripose lei con la voce rotta.

«Ding-ding-ding.» fece subito Vicky, schioccando la lingua. «Sento puzza di bugiarda.»

«Vicky, sta' zitta!» le urlò Luke.

«No.» dissi subito. «Ci state già pensando voi due a stare zitti abbastanza.» poi mi girai verso Victoria. «Se sai qualcosa, parla.»

«Dovresti sceglierti meglio gli amici, Louis.» disse lei semplicemente. «Ecco perché io preferisco non averne. Ti attaccano sempre nei tuoi punti più deboli, non è così?»

«Come stai facendo tu.» le fece notare Luke, digrignando i denti.

«Io non sono tua amica.» gli rispose Vicky di rimando.

«Allora?!» sbottai, guardando Luke e poi Eleanor.

Restarono entrambi in silenzio a guardare il pavimento per parecchi secondi, poi alla fine Luke parlò.

«Non ha significato niente, per nessuno dei due.» sputò, mettendo le mani avanti.

«Luke!» esclamò Eleanor, continuando a far guizzare gli occhi da me e lui.

«Cosa non ha significato niente?» insistetti.

Non ero stupido, avevo capito benissimo cosa stava succedendo e cosa fosse successo, ma volevo sentirmelo dire.

Volevo che le mie orecchie lo sentissero, così da non farmi sentire completamente pazzo.

«Eravamo ubriachi.» continuò a giustificarsi il mio amico.

«Luke, ti ho fatto una domanda.» dissi stringendo i pugni per alleviare il nervoso.

Quando non proseguì sbattei il pugno sul muro, affianco alla sua faccia.

In quell'esatto momento il suono dell'ascensore segnò l'arrivo di Ariel.

«Che... sta succedendo?» chiese allarmata, quando ci trovò in quella situazione.

«Luke.» lo ripresi di nuovo, e Ariel si fermò a qualche passo da noi.

«Che hai combinato?!» fece poi quest'ultima, in direzione di Vicky.

«Hey, non guardare me!» esclamò lei alzando le mani. «Questa volta non c'entro nulla.»

«Ce ne siamo pentiti subito dopo, Louis. Te lo giuro.» continuò a supplicarmi il mio amico, deglutendo a stento.

«Ti sei scopato la mia fidanzata.» dissi a quel punto con un filo di voce. «Solo l'altro giorno mi parlavi di quanto fosse difficile, mi puntavi il dito contro, dicevi che era colpa mia se i miei amici venivano usati ogni giorno. Ed io incassavo i colpi, ci stavo male e mi dispiaceva. E tu ti sei scopato la mia ragazza.»

Luke abbassò il viso e scosse piano la testa; staccai i pugni dal muro e mi voltai verso Eleanor, ormai in lacrime.

«Era colpa mia anche se la nostra relazione non andava più, non è vero?» le chiesi e lei cominciò a singhiozzare. «Il mio mondo ti stava stretto, era colpa mia se tu non stavi bene.»

Haze||Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora