Capitolo 28

1.7K 120 39
                                    

Giorno 4

Quel giorno ero contenta per due motivi, principalmente.

Punto primo: mio padre era veramente come me l'ero immaginata. Sembrava strano dirlo, perché una persona di solito non aveva bisogno di immaginarsi il proprio padre dato che sapeva perfettamente come fosse fatto, eppure quando era entrato in camera mia, due giorni fa, era proprio come lo vedevo nella mia mente.

Riuscivo ad essere contenta solo oggi per questo, perché ieri ero stata in giro per l'ospedale per tutta la giornata; mi avevano fatto fare diversi esami del sangue, avevo fatto l'ennesima risonanza al cervello e mi avevano anche fatto fare una visita oculistica, nonostante ci vedessi benissimo. Non capivo il motivo di tutte queste visite, soprattutto quella oculistica, ma comunque mia madre mi supplicava di non opporre resistenza, e così la accontentavo.

Comunque, il motivo principale per il quale quel giorno ero contenta era soprattutto per il punto secondo: avrei cominciato la mia terapia di riabilitazione muscolare!

Il giorno prima mi avevano scarrozzato in giro per tutto il tempo con la sedia a rotelle; Louis faceva di tutto per non farmi pesare la cosa, improvvisando gare clandestine per i corridoi con le vecchiette nelle mie stesse condizioni.

All'inizio l'avevo rimproverato, ma poi non avevo potuto fare a meno di ridere e lasciarmi andare a quell'unico spiraglio di divertimento che quella giornata poteva darmi. Che Louis sapeva e voleva darmi.

Mi stava molto vicino; nonostante lo screzio iniziale del giorno in cui mi ero svegliata, andavamo d'accordo. Mi portava tutti i giorni un frullato alla fragola, sapendo che la colazione che mi servivano non mi piaceva, mi aveva comprato un libro da leggere per passare il tempo e mi aveva regalato un iPod.

"Ti ho messo su un po' di canzoni, divise per playlist." Mi aveva detto, porgendomelo. "Per quando non riesci a dormire la notte."

All'inizio non volevo accettarlo; era un ultimo modello, doveva essergli costato una fortuna, ma dato che lui insisteva tanto alla fine lo presi. Quella notte le avevo ascoltate quasi tutte, e non perché non riuscissi a dormire, anzi; rimasi sveglia apposta per ascoltarle tutte, curiosa di sapere quali avesse inserito e perché proprio quelle.

Mi stupii parecchio quando vidi che aveva caricato delle canzoni vecchie, anni ottanta, e soprattutto quando trovai delle canzoni dai film come per esempio "The time of my life" di Dirty Dancing e qualcuna dal film "Grease".

Quando poi vidi che uno dei titoli era "Hakuna matata" scoppiai a ridere; la playlist si chiamava "Film Disney". C'era poi la playlist intitolata "Canzoni SERIE", l'ultima parola scritta in maiuscolo, e quando la aprii scoprii che conteneva davvero delle belle canzoni.

Verso l'una del pomeriggio, i miei genitori uscirono per andare a pranzare, e alle due Louis salì in ospedale, entrando in stanza con la sedia a rotelle.

«È già ora della fisioterapia?» chiesi, con gli occhi a cuoricino.

«Ciao anche a te, Ariel.» cantilenò lui, sorridendomi subito dopo. «In realtà è tra mezz'ora ma pensavo di fare qualche gara clandestina con la signora Marie, prima.»

Risi e buttai giù i piedi dal letto, scuotendo più volte la testa; Louis si avvicinò per aiutarmi, senza perdere il sorriso.

«Posso farcela da sola, devo solo alzarmi in piedi e sedermi sulla sedia.» dissi in uno sbuffo, ma Louis continuò imperterrito a stare davanti a me col suo sorriso fisso stampato sulle labbra.

«D'accordo, prova.» disse infine, facendo un passo lateralmente.

Mi porse il palmo della sua mano come appoggio e mi guardò, aspettando che mi muovessi. Rimasi sorpresa; di solito si opponevano sempre tutti alla mia volontà di provare ad alzarmi in piedi. Non me lo feci quindi ripetere due volte, e sfiorai il pavimento con la punta delle dita; gli occhi di Louis si abbassarono assieme ai miei, pronto ad intervenire in caso avessi avuto bisogno del suo aiuto.

Haze||Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora