Capitolo 10

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63 giorni prima 


Due giorni dopo io e Ariel eravamo seduti in spiaggia e stavamo leggendo attentamente quello che i social riportavano.

"Sono stata nella stanza d'albergo di Louis, era grande quanto casa mia."

Così cominciava il tweet che era stato ritwittato talmente tante volte da arrivare al diretto interessato nel giro di due giorni.
Sotto di esso c'erano un sacco di domande a cui questa ragazza rispondeva. Tra le quali:

"Come cavolo hai fatto?"
Risposta: "L'ho incontrato in spiaggia, una cosa tira l'altra e... potete immaginare."

«Ti piacerebbe!» esclamò Ariel, leggendo esattamente la stessa cosa.

Accennai un sorriso, non riuscendo a ridere del tutto della cosa: venivano raccontate così tante cose non vere su di me, che era davvero triste.

Insomma, dopo cose del genere come potevo pretendere che Eleanor mi amasse a prescindere, credendomi sulla parola?
Ma non era neanche più questione di Eleanor, ormai.

Qualsiasi ragazza, la stessa Ariel se non fosse stata presente, avrebbe creduto a questa versione.

Perché?
Perché la gente preferisce credere ai comportamenti sbagliati piuttosto che a quelli giusti.

"Se avessi davvero fatto sesso con Louis non saresti qui a raccontarlo!" diceva un commento e Ariel approvò in pieno.

«Mettile il cuore al tweet!» disse, allungando l'indice per premerlo lei stessa.

«No!» esclamai subito, spostando il telefono.

«Perché no?» fece confusa. «Ha ragione, è un commento che merita!»

«Noi non facciamo queste cose.» risposi semplicemente, scrollando le spalle.

Ariel corrucciò la fronte, continuando a guardarmi, poi tornò sullo schermo del telefono.

La ragazza in questione le aveva risposto con un selfie davanti all'albergo per dimostrarle che stesse dicendo la verità e da lì le cose erano degenerate; a metà conversazione si era intromessa un'altra ragazza dicendo che era lei la ragazza della foto, e che l'altra si spacciava per quest'ultima.

Aggiungeva poi che lei era davvero entrata in albergo ma non con me, e che io ero rientrato poco dopo con una ragazza; aveva raccontato la versione vera dei fatti.

"Era Eleanor?" diceva un commento, e Ariel non se lo lasciò scappare ma rimase comunque in silenzio, seguendo i botta e risposta.

"No, era una ragazza bionda, mai vista."

"Chi è questa troia, adesso?" lessi, e chiusi subito tutte le pagine ma l'espressione accigliata di Ariel mi fece capire che fosse riuscita a leggerlo comunque.

«Hey.» feci quando la vidi girarsi verso l'oceano e circondarsi le ginocchia con le braccia.

Non volevo che ricominciasse sempre la stessa storia; ovviamente Ariel non poteva essere immune dai giudizi e pregiudizi, ma era ancora troppo presto per essere messa in mezzo in un discorso del genere, alla mercé di tutti.

Non volevo che scappasse di già.

«Lascia perdere, Ariel.» dissi circondandole le spalle con un braccio, portandola più vicino a me.

Lei si abbandonò contro il petto e rimase semplicemente in silenzio.

«Non sono arrabbiata o offesa.» sussurrò poi, pensierosa. «Voglio solo capire perché. Insomma, a parte che non c'è neanche nessuna foto in giro, ma in ogni caso non ci stavamo sbaciucchiando o che ne so, niente del genere comunque.»

«Lo so.» risposi, lasciandole un bacio sui capelli che sapevano di sale. «Non è per quello che fai o non fai che giudicano. Lo fanno a prescindere, ed è una cosa che non sopporto.»

Haze||Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora