Giorno 178
Ariel's POV.
«Oh, perfetta!»
Lottie sollevò il pennello dalle mie guance e mi guardò con un sorrisino soddisfatto.
Nell'esatto momento in cui Louis mi aveva detto, giusto il giorno prima, che questa sera ci sarebbe stato un evento di beneficenza a cui teneva molto, esternandomi l'immenso piacere che avrebbe provato se lo avessi accompagnato, Lottie era subito saltata su dal divano chiedendomi di potermi truccare.
«Posso alzarmi?» le chiesi quindi, tirando un sospiro di sollievo.
Non avevo idea di quanto tempo fossi rimasta seduta su quello sgabello, ma mi sentivo tutto il sedere intorpidito, quindi parecchio.
«Aspetta, aspetta!» esclamò all'improvviso Lottie, bloccandomi la spalla con una mano e spolverandomi di nuovo un po' il naso.
«Non sono abituata a tutto questo trucco!» esclamai a quel punto, starnutendo subito dopo a causa di alcuni granelli di polverina che mi erano entrati nel naso.
Lottie rise di gusto a quella mia reazione e infine mi disse che sì, aveva ufficialmente finito e potevo alzarmi e guardarmi.
«Louis non mi riconoscerà nemmeno.» borbottai mentre mi dirigevo verso lo specchio, guardandola di sottecchi.
«Oh, andiamo! Non ho fatto nulla di che, ti ho solamente valorizzato maggiormente gli occhi e dato una spolverata di fard sulle guance.» roteò gli occhi al cielo lei. «Lascio a te il privilegio di scegliere il colore del rossetto!» mi disse infine, lasciando cadere con un tonfo il beauty stracolmo di mille colori diversi di rossetti. «Anche se io opterei per il rosso, con questo vestito...» mi sussurrò piano all'orecchio, schiacciandomi l'occhio prima di allontanarsi per andare a sistemare tutti i trucchi che avevamo usato.
Risi, scuotendo leggermente la testa, e infine alzai gli occhi verso lo specchio di fronte a me, guardandomi in quel momento per la prima volta davvero.
La prima cosa che notai, fu come i miei occhi sembrassero ancora più grandi e azzurri di quanto non fossero già; Lottie mi aveva applicato un ombretto scuro, sfumandolo gradualmente man mano che le palpebre andavano ad incontrarsi con le sopracciglia, mi aveva allungato e volumizzato le ciglia, passandomi il mascara diverse volte, e aveva concluso con un filo di matita nera.
Non aveva tutti i torti quanto aveva detto che non mi aveva poi truccata così tanto; per tutto il tempo che ero rimasta seduta su quello sgabello, con la faccia rivolta verso l'alto e gli occhi chiusi mi aspettavo di trovarmi completamente pitturata ovunque.
Il colore dell'ombretto, comunque, richiamava quello del vestito. Il giorno prima, io, lei e le gemelle avevamo girato tutte le boutique di Londra per trovarne uno degno di essere indossato ad un evento così importante come quello di questa sera.
Ero a conoscenza del fatto che ci sarebbe stato un red carpet da percorrere, un lunghissimo tappeto rosso in mezzo a una mandria di persone dietro delle transenne che attendevano trepidanti l'arrivo delle persone famose, tra cui fan e paparazzi. Inoltre, prima di entrare nell'edificio in cui si sarebbe svolta la serata, avremmo dovuto posare per qualche fotografo e Louis mi aveva avvisata che non escludeva la presenza di qualche giornalista, che avrebbe potuto porre delle domande agli invitati.
Essendo poi lui direttamente interessato al tema per cui l'evento di beneficenza era stato organizzato, eravamo entrambi consapevoli che avremmo avuto gli occhi puntati addosso per tutto il corso della serata.
Non negavo che un po' la cosa mi spaventasse, o meglio, mi agitasse. Ciononostante, non riuscii a resistere agli occhi supplichevoli di Louis. Il fatto poi che avrebbe dovuto fare un discorso ad un certo punto della sera – che continuava a riscrivere da tutta la giornata, strappando puntualmente il foglio una volta che aveva finito di buttarlo giù per ricominciare tutto da capo un'altra volta – mi convinse ad accettare. Non me lo sarei perso per nessun motivo al mondo.
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Haze||Louis Tomlinson
FanfikceMi chiamo Ariel Reed e ho ventidue anni. Vivo a Brisbane, in Australia, e sono stata in coma per nove mesi in seguito a un incidente. Mi sono ripresa abbastanza bene, il mio cervello non ha nessun difetto; riesco a fare tutte le cose che mi servono...