Giorno 203
Il classico "cenone di Capodanno" non era mai stato più infinito. Io e Louis avevamo perso il conto di quante portate ci erano arrivate al tavolo sul ponte, e ad un certo punto entrambi dicemmo basta, esausti, e Louis andò personalmente in cucina a chiamare i cuochi affinché si unissero al tavolo con noi e mangiassero anche loro in compagnia.
Il mio fidanzato mi tirò poi più giù il vestito a coprirmi le gambe nel momento in cui Sam – il ragazzo che pilotava lo yacht – mi diede per sbaglio una ginocchiata e mi appoggiò subito la mano sulla coscia, scusandosi. Louis l'aveva subito fulminato, alternando continuamente lo sguardo dalla sua mano sulla mia gamba a lui, e poi mi aveva tirato più giù il vestito per chiedermi infine all'orecchio se gli facevo il favore di fare cambio di posto con lui.
Inizialmente, alzai gli occhi al cielo per quanto fosse senza motivo così geloso, però da una parte sapevo anche che Sam non gli piaceva a prescindere – e comunque riconoscevo che non eravamo così in confidenza a tal punto da mettermi una mano sulla coscia – e quindi per evitare discussioni e allo stesso tempo tranquillizzarlo, mi scambiai con lui.
Louis parlò per tutta la serata con tutti, mantenendo un braccio attorno alle mie spalle e accarezzandomi la pelle con le dita, voltandosi di tanto in tanto per sorridermi. Chiese ad ogni singola persona della propria famiglia – erano per lo più persone grandi, sulla cinquantina, e quindi volle sapere di figli, mogli e quant'altro – e mi stupii quando alla fine intrattenne una conversazione anche con Sam su come avesse deciso di entrare nella nautica per diventare timoniere.
Io fissavo il suo profilo perfetto, senza dire nulla, godendomelo tutto, per tutto il tempo. Per l'occasione aveva indossato dei jeans neri e una camicia bianca sopra, con i primi bottoni slacciati e le maniche arrotolate fino al gomito a causa del caldo. Io invece indossavo un vestitino rosso, come da tradizione; Louis aveva detto che non credeva a questi riti di indossare qualcosa di rosso all'ultimo dell'anno – generalmente l'intimo – però qualche ora prima, non appena era uscito dalla doccia, si era preoccupato di girare per la stanza con solamente dei boxer rossi addosso, chiedendomi se andassero bene.
Sorrisi involontariamente a quel pensiero e il petto mi si mosse mentre trattenevo una risata; Louis se ne accorse, ovviamente, e si voltò a guardarmi con la fronte leggermente corrucciata, cercando di capire quale fosse il motivo per il quale avessi un enorme sorriso stampato sulle labbra.
«Vuoi che stiamo un po' da soli?» mi chiese infine, accarezzandomi la guancia con le dita.
Annuii e continuai a sorridergli.
«Saliamo su, ci mettiamo sul letto. Si vedranno ancora meglio i fuochi da lì.» gli dissi, e lui mi confermò con un sorriso.
Chiese scusa a tutti i presenti, ringraziò per la cena e la compagnia e, prendendomi per mano, si fece strada verso la scala a chiocciola che portava al piano superiore. Una volta lì, andammo subito a sdraiarci supini sul letto, sistemandoci i cuscini sotto la testa per essere più comodi mentre guardavamo il cielo scuro ma pieno di stelle davanti ai nostri occhi.
«È incredibile di quante stelle sia pieno il cielo ma di quante poche ne vediamo sulla terraferma a causa delle luci della città.» mi disse ad un tratto Louis.
«Già.» convenni.
Quella sera non ci eravamo fermati in mare aperto ma eravamo rimasti nei pressi della costa, nonostante fossimo comunque abbastanza distanti da essa da non sentire alcun baccano. A volte il vento portava qualche melodia di canzone che stavano suonando sulla spiaggia in attesa della mezzanotte, ma nulla di fastidioso.
Era tutto perfetto: io, lui, il mare e le stelle. Cosa mi serviva di più?
Nulla, assolutamente nulla. E speravo, sinceramente, che fosse lo stesso anche per lui.
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Haze||Louis Tomlinson
FanfictionMi chiamo Ariel Reed e ho ventidue anni. Vivo a Brisbane, in Australia, e sono stata in coma per nove mesi in seguito a un incidente. Mi sono ripresa abbastanza bene, il mio cervello non ha nessun difetto; riesco a fare tutte le cose che mi servono...