Song: I'm kissing you – Des'ree
Il centro della sala era formato da un ampio cerchio vuoto ed era l'unica parte non riempita dai tavoli; non ci feci caso o comunque non mi posi il problema di chiedermi per quale motivo, almeno fino a quando non capii che si trattava di una vera e propria pista da ballo.
Solamente nel momento in cui partì una musica lenta e pian piano tutte le coppie innamorate cominciarono ad alzarsi dai rispettivi tavoli per andare a riempire quello spazio vuoto, abbracciandosi e dondolando lentamente da una parte all'altra, realizzai l'utilità di esso.
Rimasi comunque seduta al mio tavolo, composta, fino a quando Louis – con un sorriso spontaneo a riempirgli guance e occhi – non mi fu di fianco e mi tese la mano, con il palmo rivolto verso l'alto, attendendo la mia.
«Me lo concederesti?» mi chiese retoricamente, alzando un angolo della bocca più dell'altro mentre mi guardava.
Affondai gli incisivi nel labbro inferiore per trattenere il sorriso che mi spuntò automaticamente sulle labbra, e appoggiai la mia pochette sul tavolo prima di posare il palmo della mia mano sopra il suo e alzarmi in piedi. Louis intrecciò subito le dita con le mie mentre ci dirigevamo verso la pista, senza staccare neanche per un attimo gli occhi dai miei, e poi mi si mise di fronte, poggiandomi le mani sui fianchi.
«Romeo e Giulietta.» commentai, riferendomi alla meravigliosa canzone che avevano messo per iniziare il ballo, colonna sonora del film con Di Caprio.
«Ah, ma allora l'hai guardato qualche altro film, oltre a Dirty Dancing.» mi prese subito in giro lui, ed io gli risposi facendogli la linguaccia.
Louis rise e mi attirò maggiormente a sé, ed io allacciai automaticamente le braccia dietro il suo collo, appoggiando la guancia alla sua spalla mentre le dita di Louis mi accarezzavano delicatamente la schiena. Dondolavamo lentamente a destra e sinistra, senza dire una parola, entrambi persi nei nostri pensieri; i miei riguardavano lui poco prima, su quel palco, mentre parlava di sua madre con il cuore in mano.
Non avevamo mai toccato approfonditamente questo argomento finora; non per un motivo particolare, credo, solamente perché sostenevo che se Louis me ne avesse voluto parlare lo avrebbe fatto. Non volevo sembrare invadente, né tanto meno metterlo nella posizione di "obbligarlo" a dirmi di più se non lo volesse veramente. Separai la guancia dalla sua spalla e riallineai gli occhi ai suoi, spostando le mani ai lati del suo collo.
«Eri bellissimo lassù.» gli confessai apertamente con un sorriso.
Perché lo era, lo era davvero.
«Sapessi tu, quanto lo eri da lassù.» mi rispose prontamente Louis ed io roteai gli occhi al cielo, sospirando.
«Puoi, per una volta, accettare un complimento senza controbattere?» osservai stizzita, e Louis rise di gusto per il mio tono seccato.
«Quanto sei impertinente stasera.» commentò, ma dal tono in cui lo disse capii che non gli dispiaceva affatto che lo fossi, anzi. Era proprio compiaciuto.
Separò bruscamente i nostri corpi e sollevò il braccio in aria per farmi fare una lenta giravolta, prima di sorridermi e tirarmi nuovamente al suo petto. Riappoggiai la guancia alla sua spalla e mi ci strofinai volontariamente contro, chiudendo gli occhi, sentendo Louis sussultare per la risata che gli percosse il petto a quel mio gesto quasi infantile.
Quando rialzai le palpebre, le mie pupille si imbatterono subito nelle due figure che come me e Louis stavano ballando lentamente a qualche metro da noi; le loro facce erano perfettamente allineate ed entrambi si guardavano intensamente negli occhi. Liam le stava parlando animatamente e Cheryl rideva compiaciuta, gli occhi ridotti a una fessura.
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Haze||Louis Tomlinson
FanfictionMi chiamo Ariel Reed e ho ventidue anni. Vivo a Brisbane, in Australia, e sono stata in coma per nove mesi in seguito a un incidente. Mi sono ripresa abbastanza bene, il mio cervello non ha nessun difetto; riesco a fare tutte le cose che mi servono...