Avrei cominciato ad odiare questo tavolo, se avessimo continuato ad usarlo per trattare questioni spinose. Neanche ventiquattr'ore prima ero seduta nello stesso identico posto e mio padre mi aveva appena rivelato di non essere il mio padre biologico, e ora... cosa?
Mi ero stancata di ricevere una pugnalata nello stomaco ogni giorno, riguardo una faccenda diversa; ero arrivata perfino a pensare che sarebbe stato meglio se avessero fatto una lista infinita di cose che avrei dovuto sapere o "cose che ti sei dimenticata di ricordare", così almeno le leggevo tutte in una volta e mi risparmiavo l'agonia di svegliarmi la mattina pensando "chissà cosa scoprirò oggi di tanto sconvolgente. Magari sono nata uomo e a quattordici anni mi sono operata per cambiare sesso."
A differenza del giorno prima, però, Louis non era seduto al mio fianco a tenermi la mano e confortarmi; no, era in piedi e girava continuamente in tondo, con le braccia conserte e la testa china. Interpretai quelle azioni come un modo per scaricare la tensione che gli faceva tenere le spalle tese e la mandibola rigida, ma senza capirne l'effettiva motivazione. Più volte mi voltai verso di lui, pregandolo con gli occhi di venire a sedersi affianco a me ogni volta che incrociava il mio sguardo, ma lui puntualmente mi ignorava e tornava a riabbassare il volto al pavimento.
Data la reazione di Louis, mi ero fatta una mezza idea su chi potesse essere il ragazzo seduto di fronte a me. Sinceramente, soprattutto nell'ultimo periodo in cui attribuivo la colpa ai miei ormoni sballati, avevo pensato all'eventualità di avere avuto un fidanzato in passato. Non perché avessi vaghi ricordi di qualcuno che mi stesse vicino, ma proprio perché avevo la consapevolezza di aver già fatto sesso in passato – e non intendevo con Louis – ed era quello il motivo principale per cui sentivo terribilmente il bisogno di rifarlo.
Però, per quanto ne potevo sapere, avrei anche potuto essere una troietta che la dava a tutti senza sistemarsi in modo fisso con qualcuno, senza legami. Perché no?
Per questo non mi ero focalizzata poi più di tanto nel cercare di capire se avessi avuto un fidanzato o meno, negli ultimi anni; per questo, e anche perché se era "ex" e se adesso non stava più con me, e non si era mai fatto sentire neanche una volta, un motivo doveva pur esserci.
«Non saprei proprio da dove cominciare.» disse Isaac ad un tratto, sospirando profondamente mentre teneva gli occhi fissi nei miei.
«Se vuoi posso cominciare io.» feci, sorprendendo un po' tutti quanti, anche se per motivazioni diverse, probabilmente. «Vorrei sapere perché sei qui.»
«Non ho avuto le vacanze quest'estate, lavoro come cuoco in un ristorante sulla spiaggia, a Brisbane, e ci danno le ferie sempre a settembre.» mi spiegò, sbuffando una risata. «Ma lo sai, siamo andati spesso in vacanza insieme dopo che tornavi dalle Hawaii.»
Sentii un grugnito soffocato ma comunque ben udibile provenire dal fondo della gola di Louis, alle mie spalle, e tutti – compresi mia madre e mio padre – ci girammo verso di lui; aveva messo entrambe le mani in tasca e continuava a camminare avanti e indietro per il salotto, borbottando cose tra sé.
Non appena si accorse di essere osservato alzò entrambe le sopracciglia e chiese immediatamente scusa, schiarendosi la gola un paio di volte prima di tornare a girare in tondo. Mi voltai quindi di nuovo verso Isaac, il quale proseguì.
«Comunque, ho sentito i tuoi che mi tenevano costantemente aggiornato sulla tua condizione di salute e mi hanno parlato dell'eventualità che tu non ritornassi a Brisbane in tempi brevi.» mi spiegò, scrollando le spalle. «Quindi ho deciso di venire qui, cogliendo due piccioni con una fava; per farmi le mie vacanze e rivedere te. Mi sei mancata tantissimo, Ari. Mi dispiace per tutto quello che hai passato e stai ancora passando, e di non esserti stato vicino. Avevamo un ottimo rapporto, io e te, nonostante quello...» Louis che tossì più forte del dovuto interruppe la nostra conversazione.
STAI LEGGENDO
Haze||Louis Tomlinson
FanfictionMi chiamo Ariel Reed e ho ventidue anni. Vivo a Brisbane, in Australia, e sono stata in coma per nove mesi in seguito a un incidente. Mi sono ripresa abbastanza bene, il mio cervello non ha nessun difetto; riesco a fare tutte le cose che mi servono...