Primo Capitolo.

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Francesca's pov.
Sono sempre stata una ragazza semplice, che fa cose semplici, monotone. Scuola, studio, studio, scuola, amici, famiglia. Non ho mai avuto un ragazzo, ho pochi amici, anche se ritengo sia meglio così. Sono una persona come le altre, alla fine. Certo, con qualche abitudine strana, tipo quella di appuntare quasi tutto quello che mi provo su un quaderno o bere ogni sera una tisana diversa prima di andare a dormire. Queste ultime a molti non piacciono, ma ehi, vi assicuro che sono buonissime, ne conosco di tutti i tipi.
Stasera però voglio fare qualcosa di diverso!
Ho appena compiuto 18 anni, quindi ipoteticamente, molto ipoteticamente, adesso sono libera e posso fare ciò che mi pare. No, scherzo, lo so che non cambia niente, però comunque voglio divertirmi e sentirmi libera almeno per una sera.
Quindi io e la mia migliore amica Roberta abbiamo deciso stasera di uscire per fatti nostri, da sole, senza altri amici e di divertirci un po'. I miei genitori non hanno fatto nessun dramma di ciò, perchè sono stati sempre parecchio permissivi ed io li ho fatti sempre fidare di me. Stasera cambieranno idea? Probabile! Prima di uscire mi chiudo nel bagno e litigo circa una mezz'ora con i miei capelli biondi e sempre troppo gonfi, nonostante abbia cercato di stirarli, indosso un vestito nero carino che ho comprato in un negozio vicino casa e dopo aver perso altro tempo per fare un trucco decente che riesca a mettere in risalto i miei occhi chiari, indosso un paio di stivaletti e sono pronta. Stasera non ho neanche avuto i soliti dubbi esistenziali, strano ma vero!
Saluto i miei genitori da cui non manca il solito "stai attenta".
«Avvisami quando arrivi a casa di Roberta» mi dice dolcemente mia madre prima che io esca da casa.
Rob è già ad aspettarmi in auto, impegnata a tamburellare le dita sul volante mentre aspetta il mio arrivo. Odio farmi aspettare ed essere in ritardo in generale, soprattutto con coloro che sono sempre in orario.
Appena la mia migliore amica mi vede, accenna un sorriso e pochi minuti dopo, sfrecciamo per la città, con la musica ad alto volume e i finestrini abbassati. Io urlo a squarciagola, cantando ogni canzone che passa alla radio, mentre i lunghissimi capelli scuri e ricci della mia migliore amica mi finiscono in faccia (e anche in bocca, in realtà) a causa del vento. Rob è impegnata a guardare con i suoi occhi enormi e scuri la strada davanti a se e ogni tanto, mi chiede gentilmente di abbassare la voce, perché la deconcentro e in più ci sono alcune persone per strada che ci stanno guardando male. Anzi, mi stanno guardando male.
Raggiungiamo una stradina della nostra città, Modena, e parcheggiamo fuori dal solito locale in stile rustico, dove siamo andate già tantissime volte con i nostri amici quando volevamo passare una serata tranquilla ma in compagnia. È un disco-pub molto carino dove di solito suonano musica live band o artisti emergenti. La cosa differente dalle altre volte che siamo venuti qui è che finalmente non dovrò accontentarmi di una semplice Coca Cola, ma potrò bere ciò che mi pare e la cosa mi rende particolarmente entusiasta perché non mi sono mai ubriacata e sono curiosa di sapere come la prenderò.
Io e Roberta entriamo nel locale dalle luci particolarmente soffuse e ci sediamo al bancone in legno scuro, su due sgabelli alti, iniziando ad ordinare qualcosa da bere e facendo commenti sui ragazzi presenti stasera.
«Smettila di farmi fare commenti! Ti ricordo che sono fidanzata» dice la mia amica per poi ridere, ordinando analcolici, perché al ritorno deve guidare.
«Solo per te stasera non bevo!» esclama ridendo ancora e tirandomi un paio di gomitate affettuose.
Sul palchetto rialzato in legno stasera c'è un duo, composto da due ragazzi. Uno suona e l'altro canta ed entrambi, sono veramente carini, o almeno penso.
"Perché sono miope?" chiedo a me stessa, sbuffando sonoramente, ricevendo un'occhiata confusa dalla mia compagna d'avventure. E soprattutto, perché stasera non ho deciso di mettere le lenti a contatto?
Comunque, sicuramente sono bravi in ciò che stanno facendo e io resto ad ascoltarli per un po', mentre suonano e cantano tutte le hit dell'estate passata, nonostante siamo ad ottobre e quindi l'estate sia finita da un po' e a me non va di ricordarla, perché è stata un disastro.
Inizio a bere un po' di tutto, non rendendomi conto che man mano perdo la cognizione di tutto, ma nel vero senso della parola. Non capisco proprio niente e l'unica cosa che mi viene spontaneo fare è muovere i fianchi a destra e sinistra a ritmo di musica (o meglio, credo di andare a ritmo di musica) e ridere senza un motivo apparante.
Tiro la mia migliore amica per un braccio chiedendole di ballare un po', ma da lei ricevo solo risposte negative quindi decido di ballare da sola al centro della pista da ballo, circondata da persone sconosciute, con un altro bicchiere fra le mani, ripieno di liquido arancione. Purtroppo però il contenuto non resta molto nel mio bicchiere, impegnato a riversarsi su uno dei ragazzi che scende dal palco del locale, dove si stava esibendo pochi minuti fa. La maglia bianca di quest'ultimo viene coperta da una grande chiazza arancione e il mio sguardo finisce a fissare il suo addome.

Come Un Fulmine A Ciel Sereno. |Benji e Fede|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora