Tredicesimo Capitolo.

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Francesca's pov.
Io e Federico stiamo ballando in discoteca, o meglio, io non sto proprio ballando perché non sono granché capace, quindi semplicemente mi muovo a destra e sinistra, seguendo i movimenti della gente che è attorno a noi, seguendo la musica, lasciandomi andare. Io e lui siamo vicini, decisamente troppo vicini e lo spazio che ci divide è poco, pochissimo, non che la cosa mi dispiaccia. Non mi dispiace, ma allo stesso tempo mi mette un po' in difficoltà, perché non so esattamente cosa fare. Lui continua a fissarmi ed io sono in imbarazzo, perché no, non sono per niente abituata a situazioni del genere. Non sono abituata ad un ragazzo che mi guardi, o almeno, non come lo fa lui. Federico mi osserva con attenzione, mi fa sentire bene col mio corpo, mi fa sentire apprezzata, anche se la prima a non apprezzare il mio corpo, sono proprio io stessa. Ma con lui è diverso, perché mi fa sentire come se non avessi difetti, mi fa sentire bella ed è una cosa mai capitata prima.
Da quando mi ha chiesto di ballare stiamo mano nella mano e non ho intenzione di cambiare questa cosa. Fisso la mia mano stretta nella sua, mi sento voluta ed è una sensazione davvero stupenda. Può sembrare una cosa strana, ma io adoro quando qualcuno mi tiene per mano, perché mi fa sentire piccola, apprezzata, ben voluta. E poi questa cosa mi fa pensare ad una frase di una canzone: "E mano nella mano, si incrocia la mia linea della vita con la tua". Ingenuamente spero veramente che le nostre vite si incrocino, si ingarbuglino e non si lascino più.
L'altra mano del ragazzo è poggiata sul mio fianco, continua a sfiorarlo con la punta delle dita, fino ad arrivare alla mia schiena. Il suo braccio è attorno a me, lui mi stringe e mi avvicina di più a sé. Non riesco a staccare i miei occhi dal suo viso, dai suoi occhi così belli e azzurri, che nonostante le luci soffuse o ad intermittenza, brillano più di tutto. Per non parlare del suo sorriso, così genuino, così dolce, così tutto. Sto andando leggermente fuori di testa, me ne rendo conto.
Lui continua a fissarmi le labbra e 'sta volta non posso e non voglio neanche scappare, anzi, il contrario. Voglio restare qui, stretta a lui, perché sto seriamente, seriamente bene.
Continuando a fissarmi, si inumidisce le labbra, schiudendole successivamente. Si china su di me, respirando piano sulle mie labbra, tenendomi il viso fra le mani. Credo che probabilmente mi verrà uno svenimento da un momento all'altro. Non può restare a fissarmi così senza fare niente se non guardarmi in modo così enigmatico, perché io già sono confusa di mio 25 ore su 24 per ogni cosa della mia vita.
I nostri sguardi si incontrano nuovamente e finalmente le sue labbra morbide e calde sono sulle mie. Non posso evitare di tirarlo per il colletto della camicia. La stessa camicia che gli sta tremendamente bene. Sorridiamo a vicenda sulle labbra dell'altro ed io non credo di potercela fare, perché il suo sorriso è speciale e credo che i baci debbano essere interrotti solo dai sorrisi, credo che sia questo l'unico motivo valido.
Nonostante le persone attorno, per me è come se ci fossimo solo io e lui, in questo istante. Non riesco a pensare a nient'altro se non a lui.
Nonostante le persone attorno che continuano a schiacciarci, nonostante il calore si faccia tanto sentire, quando sfioro le labbra del ragazzo, mille brividi mi attraversano il corpo. La pelle d'oca mi si forma sulle braccia scoperte, che lui sfiora, portandosele attorno al collo, stringendomi più vicino a sé. Riesco a sentire perfettamente di nuovo il suo odore così buono che mi solletica le narici, anche se in realtà non riesco a concentrarmi su nulla, se non su ciò che sta accadendo nella mia bocca e nel mio stomaco. Mi sento tanto, tanto bene ed è la prima volta che mi sento così con un ragazzo, è la prima volta che sento qualcosa così forte nel baciare qualcuno, perché gli altri sono stati semplici baci dati a caso, era solo un intreccio di lingue, mentre ora è diverso, perché sento il mio cuore battere più forte, sento che potrei restare così per sempre, senza stancarmi, senza staccarmi mai. Ho sempre e solo sognato di sentire delle sensazioni così forti ed adesso le sto provando con Federico, la cui mano lascia la mia e si posiziona sul mio fianco, imitando l'altra. Io gli scompiglio i capelli con una mano.
Lui si stacca dalle mie labbra, non togliendo i suoi occhi dai miei. Si china vicino al mio orecchio, lentamente, sfiorandomi il fianco, l'orecchio e pure il cuore, direi.
«Spostiamo da tutte queste persone» mi dice, tenendomi stretto il bacino con le mani, stringendo il mio corpo il più possibile al suo. Mi tiene stretta a se, mentre piano riusciamo ad uscire dalla folla, spostandoci verso uno dei muri del locale, che è un po' più libero e dove meglio si respira, cosa che mi fa decisamente piacere, perché sento davvero caldo, sto provando troppe emozioni tutte assieme ed ho bisogno di un po' di aria in più.
La mia schiena entra in contatto con la parete fredda e liscia del muro e non posso non sobbalzare e contenere uno strano mugolio, che mi mette in imbarazzo, mentre il moro con un sorriso torna a fissare le mie labbra.
«Sei troppo bella» mi dice mentre mi prende il viso fra le mani con una delicatezza assurda, come se temesse di mandarmi in frantumi, come se temesse di farmi male, ma in realtà mi sta facendo solo tanto, tanto bene. Torna a baciarmi e rabbrividisco nuovamente.
Mi ha detto seriamente che sono bella? Ho sentito bene? Credo di sì. Mi ha detto che sono bella ed io ci sto anche credendo, non mi passa neanche per l'anticamera del cervello di poter rispondere "no, non è vero". Riesco solo a pensare che lui mi ritenga bella.
Credo di non aver sentito mai il cuore battere così forte.
Una folata di vento proveniente probabilmente da una finestra aperta, mi riporta un po' alla realtà, mi libera del calore che mi stava assalendo completamente.
Mi sto rincoglionendo ed anche parecchio. Mi sta venendo un gran mal di testa, a causa del caldo, la puzza di alcool, sigarette e chissà che altro, ma me ne frego, perché non mi stacco da Federico neanche per idea, se non per riprendere il respiro qualche secondo.
Ed ora? Ora ci siamo baciati, ma cosa succederà? È un semplice scambio di baci dati dal momento, o c'è qualcosa di diverso dietro? Dovrei aspettarmi qualcosa o non farmi illusioni? Non so perché mi devo fare tutte queste domande invece di godermi il momento. Dovrei rilassarmi e tranquillizzarmi, ma mille domande mi affollano la testa. È sempre così, mi pongo mille domande, ho l'ansia per il futuro senza godermi a pieno il presente, senza rendermi conto davvero di ciò che sto vivendo. Mi stacco, mentre lui poggia la sua fronte sulla mia. Gli accarezzo la guancia destra, ruvida al tatto, mentre con l'altra mano gli riprendo la sua e la stringo forte. Il mio stomaco è serrato, la mia testa è piena di pensieri e non riesco a non fissare ogni dettaglio del viso del ragazzo di fronte a me, con i capelli bagnati dal sudore e scompigliati da me, con gli occhi azzurrissimi spalancati e le labbra rosse e gonfie dopo i tanti baci. È una meraviglia. Restiamo così ad osservarci e respirare l'uno sulle labbra dell'altro per un po'.
«Torniamo dagli altri?» mi chiede poi ad un tratto all'orecchio, mentre mi stringe ancora i fianchi con una mano. Annuisco con il capo, senza parlare e mano nella mano, cerchiamo i nostri amici, mentre passiamo fra i ragazzi e le ragazze sudati, ubriachi, impegnati a ballare e baciarsi in mezzo alla pista. Mi sento un po' più rilassata, finalmente.
Dopo aver scambiato tantissimi ragazzi per qualche mio amico o amica, trovo i miei compagni d'avventure seduti sui divanetti ad urlare e chiacchierare amabilmente con il tono di voce altissimo per farsi sentire. Ci avviciniamo e ci sediamo accanto a loro, vicini. E nonostante abbiamo gli occhi di tutti puntati su di noi e le nostre mani, io non ho intenzione di lasciare la sua e neanche lui sembra volerlo, ma anzi, mi accarezza con il pollice la nocca. Rob nota ciò e mi sorride soddisfatta, chinandosi poi sull'orecchio di Benjamin e sussurrandogli qualcosa. Quest'ultimo annuisce e le sorride di rimando.
Io poggio la schiena contro il divanetto di pelle fredda, che mi fa rabbrividire nuovamente, mentre Federico si presenta ai miei amici, iniziandoci a chiacchierare molto tranquillamente, dopo avermi messo un braccio attorno alle spalle nude. Io resto stranamente in silenzio, impegnata ad osservare il ragazzo che ho da poco baciato, lo stesso che mi ha regalato in pochi minuti tante emozioni, tanti brividi, tanta felicità.

Come Un Fulmine A Ciel Sereno. |Benji e Fede|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora