Quarantaseiesimo capitolo.

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Roberta's pov.
È passata una settimana da quando non sto più con Benjamin, ma a me sembra sia passato molto di più, sembra passata un'eternità.
Sento un vuoto tremendo e non riesco a stare sola più di cinque minuti senza scoppiare a piangere.
Sono stata chiusa a casa tutti i giorni, ho parlato e mangiato poco e niente -facendo preoccupare davvero tanto mia madre- e non ho voluto vedere quasi nessuno.
Ho passato per lo più tutto il tempo a sentire musica strappalacrime che non ha fatto altro che peggiorare le cose.

Stasera però i miei amici mi hanno costretto ad uscire e devo ammettere che in fin dei conti la cosa non mi dispiace più di tanto, perché sento il bisogno di uscire da casa e fare qualcosa.
Fran è passata da me fin da questo pomeriggio ed è rimasta con me.
Sono riuscita a distrarmi un po', anche se non so se stasera riuscirò a fare altrettanto.
È da quando stiamo assieme che non vado a ballare senza Ben.
Ma ora devo capacitarmi che devo iniziare a fare nuovamente tante cose senza di lui.
Con l'umore un po' sotto i piedi, mi inizio a preparare ed indosso un crop top bianco e un nuovo pantaloncino aderente nero. Credo che per andare a ballare sia la scelta migliore.
Fran intanto si agita accanto a me infilando il vestito bianco che ha scelto per stasera.
Di solito si veste sempre di nero, quindi per me è molto sconvolgente stasera vederla così.
Ci trucchiamo assieme, una accanto all'altra.

«Non credi che Federico sia geloso?» le domando ad un certo punto, mentre finisco di truccarmi un occhio.
Stasera infatti il suo ragazzo non ci sarà e credo che lei in fondo abbia deciso così solo per me.
Infatti evita anche solo di nominarmi qualunque cosa possa essere associata anche lontanamente a Benjamin.
«In effetti sì, un pochino lo è, ma per questa sera non fa nulla» mi risponde, mordendosi nervosamente il labbro.

Io non ce la faccio più. Devo chiederglielo.

«Fra» la chiamo, nonostante sia ad un metro di distanza da me.
Si gira verso di me, dopo aver messo il rossetto ed il suo sguardo si poggia su di me.
«Ma come sta Ben?» le chiedo.

Non dicevo il suo nome ad alta voce da troppo tempo.
Ho bisogno di saper come sta, anche se a giudicare da quello che ho letto su Twitter, pare stia abbastanza male e pare si sia fatto anche male la mano, non so come.
Mi mordo il labbro con forza, poco pronta a sentire la risposta.
Vacillo anche, ma non penso si sia notato.
«Vuoi una risposta sincera?» mi domanda lei in difficoltà ed io annuisco senza esitazione.
«Sta proprio di merda. Gli manchi un casino, Rob» mi risponde lei in modo secco, senza giri di parole -cosa molto strana, visto che si tratta di lei-.
Dopo la sua risposta, deglutisco visibilmente, mentre sento il sudore iniziare a prendere la meglio su di me e a colarmi lungo la nuca.
Quasi credo a queste parole, al fatto che lui stia di merda, ma poi mi ricordo dei messaggi scambiati fra lui e Sonia e la rabbia arriva e spazza via tutto il resto.
Non gli manco.

Dopo questo scambio di parole, restiamo in silenzio, andando avanti ed indietro con lo scopo di recuperare le ultime cose che ci servono, poi usciamo.
Ci incontriamo con i nostri amici direttamente fuori dalla discoteca e tutti mi salutano con abbracci più o meno lunghi dati con parecchia delicatezza.
Per quanto siano tutti molto dolci, non voglio essere trattata come se fossi di cristallo.
Non ne ho bisogno e poi mi riprenderò, prima o poi. Spero più in un prima, comunque.

Dopo una fila interminabile, entriamo nel locale dove la puzza di fumo ci assale completamente. Pochi minuti più tardi siamo in pista a scatenarci.
Stasera per fortuna c'è veramente bella musica, quindi riesco a lasciarmi andare quasi completamente. Dico quasi perché non riesco a non pensare a Ben, alle sue mani che ogni volta che andavamo a ballare si poggiavano sui miei fianchi con delicatezza, per poi fare pressione su questi con più forza. A volte poi mi lasciava piccoli baci sulle spalle, mentre mi teneva stretta a sé con amore.

Ora nulla.

Ballo lentamente, mentre sguardi di ragazzi ogni tanto incontrano i miei, ma a me questo non crea nessuna reazione.

Come Un Fulmine A Ciel Sereno. |Benji e Fede|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora