Roberta's pov
I primi giorni dell'anno passano in un battibaleno, anche perché io, purtroppo, li passo fra lo studio e il dormire.
Sto accumulando ansia a causa dello studio ed ho paura. Ho paura perché ci tengo ad andare bene. È l'ultimo anno, poi dopo cambierà tutto. Dopo ci sarà l'università e non credo di esser pronta. Certo, ho le idee parecchio chiare da un bel po' sull'università, ma non per questo non ho paura di sbagliare. E se dovesse andare male? E se sbagliassi tutto?
C'è un silenzio assordante attorno a me, che permette ai miei pensieri di prendersi a cazzotti e distruggermi.
Solo la vibrazione del telefono, mi distoglie dalle mie paranoie, costringendomi ad alzarmi dal mio amato letto, per recuperarlo dalla scrivania.
È un messaggio da parte del mio ragazzo, che mi dice che mi verrà a trovare. Mi catapulto in bagno per prepararmi, prendendo i primi vestiti che trovo tastando l'interno dell'armadio. Saluto a malapena la mia famiglia in cucina che svuota le calze piene di cioccolata.
Oggi è il giorno della befana e questo vuol dire che per le prossime settimane ci riempiremo di cioccolata e caramelle.
Dopo essermi preparata, vestendomi a strati a causa del freddo pungente che c'è fuori, aspetto seduta sul mio letto, mentre messaggio e vedo le ultime news sui social. Fuori c'è una nebbia parecchio fitta e non nego di essere un po' preoccupata per il mio ragazzo. Non vedo l'ora che arrivi, così starò più tranquilla. E poi stare con lui mi rende sempre felice.
Bussano al citofono ed io corro ad aprire saltellando.
Quando apro la porta d'ingresso mi trovo davanti due occhi scuri e vitrei ed un muso di peluche. Un enorme pupazzo a forma di orso copre la visuale sulla persona che ha bussato.
«Ma è meraviglioso!» urlo prendendo il peluche e stringendolo fra le braccia, stampando poi un enorme bacio al ragazzo dagli occhi grandi e di un colore ancora da definire di cui mi sono innamorata.
«Felice che ti sia piaciuto» dice con un sorriso a 32 denti che mi rende instabile. Poi mi bacia con delicatezza le labbra.
Mi sposto dalla porta, permettendogli l'accesso in casa. È la prima volta che Ben e i miei genitori si incontrano e questa cosa mi fa essere molto in ansia, perché voglio che loro capiscano immediatamente quanto sia speciale questo ragazzo e quanto io lo ami.
Mano nella mano, raggiungo la cucina con lui, che con non poca difficoltà si presenta ai miei genitori, mentre io cerco di non guardare nessuno negli occhi e sento il solito calore alle guance.
Mentre mio papà resta serio a fissare il mio ragazzo, scrutandolo con attenzione, mamma mi dedica un sorriso dolce.
Ben si presenta anche alla mia sorellina, porgendole una calza piena di cioccolata. Lo sguardo della bambina si illumina immediatamente, mentre ringrazia il ragazzo.
È stato un gesto davvero molto carino, anche perché gli avrò accennato di mia sorella forse una volta o due.
Dopo queste imbarazzanti presentazioni, trascino Ben in camera mia, mentre lui porta con sé l'orso enorme, che posa sul pavimento, accanto al mio letto, dove io mi siedo. Resto in silenzio, mentre lui mi guarda, immobile. Gli dico di sedersi e dopo averlo fatto, mi stampa un bacio sulla guancia sinistra.
«Piaciuta la sorpresa?» mi domanda prendendomi il viso con una mano e baciandomi le labbra lentamente. Annuisco guardandolo con dolcezza, mentre sorrido e lo stringo a me.
Il mio malumore è sparito e non so come possa essere possibile. Non so come possa una persona esser capace di far star così bene un'altra, come possa esser capace di cancellarle tutti i pensieri negativi del momento. Non so come possa essere possibile, ma mi sta accadendo.
Io e Ben ci sediamo uno di fronte l'altro sul mio letto, faccia a faccia. Scegliamo i dolci più buoni dalla mia calza e li mangiamo assieme, poi decidiamo di fare una gara a chi ride prima.
Io ovviamente finisco sempre per ridere dopo un secondo o due, se sono fortunata. Lui continua a farmi facce buffe, che prenderei a schiaffi, per poi baciarle.
Mi guarda intensamente, per poi arricciare le labbra come se fosse un papero. Io scoppio nuovamente a ridere fragorosamente. Lui fa lo stesso.
«Mi piace tantissimo quando ridi» mi dice con dolcezza, avvicinandosi al mio viso e facendomi sorridere.
«Ti sei sporcato con la cioccolata» lo avverto, cercando di non pensare alla poca distanza che ci separa. Strano che dopo tutto ciò che è accaduto, la sua vicinanza ancora mi faccia uno strano effetto.
«Dove?» mi domanda curioso, sfiorandosi il viso con una mano, per trovare il punto incriminato.
«Proprio qui!» gli risposto, poggiandogli i polpastrelli al lato delle labbra e sfregando lentamente.
Quelle stesse labbra me le trovo sulle mie poche istanti dopo. Mi stacco piano, mentre le mie mani iniziano a toccare i suoi capelli.
«Ma quindi...sei la mia befana?» gli domando scherzosamente, mentre lui automaticamente aggrotta la fronte e le sopracciglia.
«Se vuoi vederla così, si. Però nessuno riceve scope in testa dal sottoscritto» controbatte lui, pienamente convinto di ciò che dice.
Io gli rispondo semplicemente dicendogli che sia scemo.
Francesca's pov.
Salgo le scale del condominio dove vivono il mio ragazzo ed il suo migliore amico.
Quest'ultimo è andato a portare la calza alla mia migliore amica e mi ha lasciato le chiavi sotto al tappetino fuori casa per permettermi di entrare e fare una sorpresa al mio ragazzo.
Anche perché bussare sarebbe inutile, visto che Federico tende a dormire fino a tardi.
Entro nella casa del mio ragazzo cercando di fare meno rumore possibile, posando il giubbino e la borsa all'attaccapanni, per liberarmi dai pesi.
Un brivido mi percorre la schiena e sento il freddo che mi circonda.
Lentamente entro nella stanza di Federico, lasciata in penombra. L'unica luce proviene dalla finestra ed illumina il viso del mio ragazzo, che dorme. Non posso evitare di sorridere, mentre mi avvicino a lui. È l'essere più angelico che abbia mai visto in tutta la mia vita.
Mi siedo piano sul letto, mi avvicino a lui, che pare non accorgersi di nulla. Mi avvicino al suo viso, scoccandogli un piccolo bacio sulla guancia, per poi proseguire sul naso e sulla bocca. Dopo qualche piccolo verso e qualche smorfia, il mio ragazzo apre gli occhi e guardandomi, mi regala un dolce sorriso.
Credo che al momento sia leggermente intontito, ma comunque mi allaccia un braccio attorno al ventre, incentivandomi a distendermi accanto a lui.
«Buongiorno» mormoro fra le sue braccia, mentre il suo profumo mi inonda le narici.
«Buongiorno piccola» mi risponde ad occhi chiusi, lasciandomi un bacio leggero sulle labbra. Restiamo così per un bel po'. Con lui il tempo passa nel migliore dei modi e al momento non vorrei essere in nessun altro posto. Mi sento così bene, così al sicuro, fra le sue braccia.
Mi rendo conto che per la prima volta nella mia vita, mi sento bella, finalmente. E se mi sento così è grazie a lui e ad ai suoi sguardi pieni di...amore, forse.
«A che pensi?» mi domanda sottovoce, con la voce più rauca del solito, mentre mi sposta una ciocca di capelli che mi era finita sul viso.
«A te che sei brutto» gli rispondo scherzosamente, stampandogli un veloce bacio sulla guancia e scappando via.
Recupero il mio regalo per lui e ritorno nella sua stanza, dove trovo il mio ragazzo seduto in mezzo al letto confuso e col broncio.
«Scherzavo su. Tieni»gli dico con un altro bacio, porgendogli una calza multicolor piena di cioccolata ed un piccolo orsetto canterino di peluche, con un microfono fra le mani.
«Vi somigliate» gli dico accarezzandogli i capelli, mentre lui mi guarda come se fosse un bambino.
È tremendamente tenero e gli riempirei il viso di baci, anche se non lo ammetterei mai ad alta voce.
«Sei la mia befana» mi dice divertito, mentre io gli dedico uno sguardo confuso.
«Mi stai dando della befana, Federico?» gli domanda accigliata, mentre lui continua a ridere sotto i baffi.
Il fatto che lo stia chiamando con il suo nome intero, dovrebbe farlo preoccupare, visto che non lo faccio mai, ma probabilmente la cosa lo sta solo facendo divertire di più.
Federico annuisce in risposta alla mia domanda, mentre io gli regalo un piccolo schiaffo sulla guancia. Lui scoppia a ridere, per poi stringermi e stamparmi un bacio sul collo, a cui cerco di reagire nel modo più tranquillo di questo mondo, nonostante mi siano venuti i brividi.
«Sei la mia piccola befana» mi dice ridendo, mentre io cerco di continuare a guardarlo male, senza riuscirci.
È proprio scemo.
Dopo aver smesso di ridere, mi stringe il bacino con le braccia, facendomi ricadere sul suo corpo scoperto dal bacino in su. Non posso negare che stare così mi mette non poco in difficoltà e non so come comportarmi, per niente.
«Comunque sei bellissima» mi dice appena mi sposto da lì e ci ritroviamo faccia a faccia. Non rispondo, ma sorrido soltanto.
Mi stampa un bacio sulla guancia, uscendo dalla stanza per qualche secondo, tornando pochi minuti dopo con qualcosa nascosto dietro la schiena.
Lo guardo curiosa, mentre lui soddisfatto mi si risiede accanto.
Pochi attimi dopo, oltre ad una calza blu tempestate di stelle, mi ritrovo fra le braccia un Olaf di peluche. Lo sguardo simpatico del piccolo pupazzo di neve del cartone Frozen, incontra il mio.
«La prima volta che ci siamo visti, mi hai detto che somigliavo a lui» mi dice Federico molto divertito.
«Adesso mi avrai sempre con te, in versione rimpicciolita» mi dice ancora, con un bel sorriso stampato in volto.
«Ah, lo ricordi ancora» dico imbarazzata, ripensando a quanto fossi sbronza quel giorno.
Nonostante l'imbarazzo però, in questo momento mi sento immensamente coccolata. Lui è riuscito a ricordarsi una cosa successa svariato tempo fa, è riuscito a ricordarsi le parole di una ragazza che al momento aveva appena conosciuto e che non era per niente in sé.
«è ovvio che lo ricordo» mi risponde a sua volta, stampandomi poi un bacio sulla fronte. Sa, che li amo.
«E comunque, preferisco avere il te in carne ed ossa, vicino» gli rispondo con spontaneità, pentendomene poco dopo. Ho paura di sbagliare ad esprimermi, ho paura di non far comprendere a pieno ciò che voglio.
Forse è anche per questo che ho la passione della scrittura. Mi piace scrivere cosa provo, cosa sogno, cosa sento. Scrivo, usando con attenzione ogni parola, senza fretta, senza paura.
«E mi avrai» mi risponde lui, lasciandomi un altro dolce bacio, per poi alzarsi dal letto.
Mi porge una mano, chiedendomi di andar di là per passare la giornata assieme e preparare il pranzo. Io in realtà non sono capace per niente a cucinare, ma questi sono dettagli ed annuisco alla sua richiesta.
«Ma prima, mi sa che dobbiamo sistemare questa stanza qua» dico convinta, portandomi le braccia ai fianchi ed indicando con la testa il letto sfatto. Lui mi dedica uno sguardo annoiato, giusto per farmi capire che non gli va, ma non m'interessa per niente, perché prima dobbiamo sistemare seriamente.
«Va bene, ho capito, agli ordini, mamma» mi risponde dopo un po' che ci fissiamo, per poi prendere i lembi delle lenzuola ed iniziare a sistemare il letto dove ci siamo rotolati forse un po' troppo.
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Come Un Fulmine A Ciel Sereno. |Benji e Fede|
Fiksi PenggemarA volte la vita può sorprenderti. Una serata, può cambiare il tuo futuro, donarti amicizia, fiducia, amore. Una serata, può mandare all'aria tutto ciò che ti eri prefissato precedentemente. Un serata in cui arrivano nuove persone nella tua vita, co...