Quarantanovesimo capitolo.

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Roberta's pov.
Non mi piace la violenza, non mi è mai piaciuta, ma in questo momento mi è venuto spontaneo tirare uno schiaffo alla persona che ho di fronte.
Questo perché per via sua ho allontanato la persona che ho amato e tutt'ora amo, come non ho mai fatto prima.
Praticamente tutto ciò che è successo in questo ultimo mese, poteva evitarsi, perché ha fatto tutto lei: lei ha baciato Ben, lei ha creato degli screen falsi che poi mi ha mandato, lei ha fatto sì che io lasciassi il mio ragazzo che a quanto pare non c'entrava nulla, che nulla aveva fatto.
E per via di tutto questo, lui ha sofferto. Lui ha sofferto come me, se non di più.
Non posso accettare tutto ciò.
Ora l'unica cosa che voglio è vederlo, stare con lui e ricominciare.
Perché per quanto io abbia cercato di auto-convincermi che potevo superare il tutto e dimenticarlo, non ci ho mai creduto veramente e penso che neanche le persone che mi stanno accanto, l'abbiano fatto.
Io amo Benjamin, lo amo nel modo più profondo ed ho bisogno di lui.
Avrei avuto bisogno di lui anche in questi giorni, perché solo così sarei potuta star meglio, ma non potevo andare contro me stessa, o almeno pensavo che avrei fatto questo, se avessi ceduto.

«Fai proprio schifo» borbotto, dopo questo schiaffo.
Dopo aver dedicato un ultimo sguardo sprezzante di odio a Sonia, vado a recuperare la mia migliore amica e il suo ragazzo che trovo intenti ad amoreggiare fuori il balcone.
Non riescono proprio a contenersi in nessun caso. Però sono carini.
«Mi dispiace molto interrompere le vostre effusioni, ma potreste accompagnarmi da Ben?» domando ad entrambi.
Dopo la domanda, Fran inizia ad urlare ed esultare, dicendo che la sua coppia preferita sta per tornare e dicendo poi altre parole che non credo abbiano senso, che mi stimolano a guardarla molto male. Federico invece, mi regala un sorriso luminoso, dicendomi che mi ci porta immediatamente, anche perché mi sta aspettando.

Entrati in automobile mi invade un'ansia generale, perché mi rendo conto che non so come comportarmi con Ben, in questo momento. Tecnicamente ci siamo lasciati, o meglio, io ho lasciato lui. Anche se a quanto pare, nessuno dei due ha smetto di amare.
I miei amici in macchina, infatti, mentre raggiungiamo Benjamin, mi raccontano di quanto lui sia stato male e di come lui non abbia smesso di amarmi neanche per un secondo.
Mi dicono di come abbia parlano ininterrottamente di me, di come fossi importante per lui, di quanto fossi bella e speciale e di come non si sarebbe mai perdonato, se mi avesse persa.
Mi sento veramente in colpa, perché forse avrei dovuto lasciarlo parlare, avrei dovuto ascoltarlo.
Ma come potevo, essendo convinta di tutto quello schifo causato soltanto da Sonia?

Mentre il cuore inizia a battermi più forte, mi rendo conto che siamo finiti in mezzo al traffico. Probabilmente dovevamo immaginarcelo, visto che è venerdì sera.
Ora il cuore mi martella nel petto a suon di clacson.
«Ben ci ha detto che ci aspetta da Zambo fino alle 21:30. Ci ha spiegato che così facendo non gli avremmo dovuto spiegare che non vuoi vederlo più, se fosse andata male stasera. Avrebbe capito da solo e se ne sarebbe andato» mi spiega Fran, per poi guardare l'orologio del cellulare ed urlare come suo solito, facendosi guardare male sia da me che da Federico.
Dovrei urlare io, ora come ora.
Controllo l'orario e mi rendo conto che è tardissimo, visto che mancano cinque minuti all'orario prestabilito. Ed in tutto ciò, non prende il telefono a nessuno di noi tre.
La solita fortuna.
«Io corro da lui, ragazzi» dico ai miei amici, mentre il panico prende il sopravvento su di me.
«Non posso far aspettare ancora l'amore della mia vita» aggiungo, ricevendo due sorrisi radiosi da parte dei miei amici. Poi scappo via.

Inizialmente cammino velocemente, poi mi ritrovo come per magia a correre.
Mi ritrovo a correre mentre l'ansia e l'emozione mi invadono completamente.
Sto per rivedere Ben e questa volta non sarò costretta a scappare via da lui, bensì potrò rimanere fra le sue braccia e lasciarmi cullare, l'unica cosa che avrei voluto fare, quando mi è venuto a prendere fuori dalla discoteca.
Mentre corro, mi scontro con due o tre persone, mi scuso e continuo a correre, sempre più veloce.
Più vado avanti, più sento il cuore battere forte, mentre continuo a pensare a tutti i momenti condivisi con Ben, con il ragazzo di cui mi sono innamorata, con il ragazzo che ho sempre sognato. Mi manca così tanto e non posso crederci che fra poco, sarò di nuovo con lui.
I piedi iniziano a farmi male veramente, la stanchezza inizia a farsi fortemente sentire e rischio di cadere più volte, anche perché sto praticamente correndo con i tacchi.
Non so proprio come io non sia caduta, ma è così. Forse una forza sovrannaturale, per una volta, vuole essermi d'aiuto.

Mi avvicino sempre di più a casa di Zambo e quando inizio a vederne la sagoma, mi accorgo anche di una figura davanti ad essa, che da questa si allontana.
Quello è Ben.
Più mi avvicino, meglio lo vedo: ha il capo chinato, le mani nelle tasche del jeans e si allontana sempre di più, ma lentamente, come se non volesse davvero, come se, sperasse comunque che qualcosa possa cambiare. Nel mentre, crede anche che io non voglia vederlo più, crede che io non stia andando da lui e invece si sbaglia, si sbaglia di grosso.

Come Un Fulmine A Ciel Sereno. |Benji e Fede|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora