Sessantacinquesimo capitolo.

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Roberta's pov.
Non credo di aver mai corso così tanto, guidando.
Sto sfrecciando per l'autostrada, senza curarmi di nient'altro, con la musica a tutto volume di sottofondo e che mi fa muovere le braccia a tempo.

Quella che stiamo facendo io e Fran, è una grande, grandissima improvvisata ed in tutta sincerità, non mi aspettavo che questa giornata avrebbe preso questa piega.
Ero nel mio letto, sotto le coperte, al calduccio e poi ho ricevuto la chiamata della mia migliore amica.
Quando mi ha riferito quello che volesse fare, ho urlato.
Aspettavo questo momento da giorni. Perché sì, sapevo sarebbe arrivato e mi ero un po' scocciata di aspettare.
Finalmente lei e Federico ritorneranno insieme, dopo queste settimane in cui hanno finto di snobbarsi, senza essere neanche credibili.
Inoltre e soprattutto, non vedo l'ora di rivedere Ben ed è per questo che tanto corro.
Mi ha anche chiamato al cellulare, chiedendomi che stessi facendo ed io gli ho risposto con una grande cazzata, dicendogli stessi in casa a studiare le prime cose fatte all'università.
In realtà, gli sto andando a fare una sorpresa.

L'ho visto qualche giorno fa, ma già mi manca tantissimo.
Lo sapevo già, ma un questi giorni, ho capito ancora di più quanto lui sia essenziale per me, per la mia vita e già solo sentirlo per un po' tramite videochiamata o messaggio, ha reso migliore ogni giorno passato senza di lui accanto.
Mi è capitato di essere veramente triste e di ritornare felice, già soltanto sentendo la sua voce.
È l'unica persona che riesce in ciò.

E non vedo l'ora di vederlo su quel palco, mentre fa ciò che ama, mentre suona e mostra a tutti il suo talento, mentre cerca coraggio e fiducia, per cantare, almeno un po'.
So che stasera per me, lui sarà più bello di come l'ho visto ogni altro momento della mia vita e in realtà, non so come sia possibile.
È il suo primo concerto ed immagino quanto sarà emozionato, ma anche quanto sarà carico, desideroso di spaccare tutto, di mostrare a tutti quanta passione ci mette nel fare il proprio lavoro.
Sono felice di essere con lui, in questo giorno così speciale.
So che ne sarà felice e se lui lo è, anche io lo sono.
Quello che mi interessa, è il suo sorriso.

Non ci mettiamo molto ad arrivare a Firenze, ma quando lo facciamo, è già buio.
Solo quando arriviamo fuori la location dove si terrà il concerto, mi rendo conto che sto tremando e non so se sia per il freddo o per l'adrenalina.
C'ho una dannata voglia di entrare lì dentro e vedere il mio ragazzo, ma devo aspettare, devo aspettare e fargli una bellissima sorpresa.
Voglio che scopra solo una volta che sarà lì sopra, che ci sono anche io a guardarlo.

«Penso sia il momento di chiamare Zambo!» annuncio entusiasta, dopo aver parcheggiato l'auto.
Siamo sul retro del locale ed aspettiamo uno dei migliori amici del mio ragazzo, l'unico a conoscenza dell'arrivo mio e di Fran.
L'unico anche che ci può far entrare dentro, senza rischiare che i ragazzi lo vengano a sapere.
«Spero risponda subito, perché sto morendo di freddo» borbotto sbloccando il telefono.
Nessuna risposta dalla mia migliore amica, che con le mani in tasca e intenta a devastarsi le labbra con i denti, si guarda attorno preoccupata.
Chiamo il suo nome, ritrovandomi i suoi occhi su di me.
«Farete pace e tornerete assieme, capito?» le dico seria, perché so che sarà così.
«E se non dovesse farlo?» mi dice lei, con voce tremante.
«Non ho mai visto qualcuno amare come fate voi, quindi, lo farà» aggiungo velocemente, prima di cliccare il numero di telefono del nostro amico.

Pochi secondi dopo, Zambo, è davanti a noi, stretto in un cappotto color cammello e un grande sorriso stampato in volto.
Ci saluta calorosamente, dicendo che i ragazzi saranno felicissimi di scoprire che ci siamo.
Sottolinea poi a Fran, che il discorso valga anche per lei e per Federico e non solo per la coppia formata da me ed il mio ragazzo.
La bionda fa una smorfia, ma non dice nulla.
Io invece, spontaneamente, chiedo al mio amico come stia e soprattutto come stiano i ragazzi.
Oggi ho sentito pochissimo Ben, visto che ho dovuto guidare per un po' e lui ha dovuto fare le prove.
So però che stamattina fosse preoccupato e ansioso.
«Sono carichissimi!» risponde lui però, entusiasta.
Questa cosa, mi rassicura, perché so che quando Ben è carico, è capace di cose spettacolari.
In realtà ne è sempre capace.

Zambo ci trascina nel locale, portandoci poi nei laterali del palco, davanti alle transenne.
«Ora devo andare ragazze, altrimenti si insospettiranno, però fra poco iniziano» ci informa, prima di scappare via.
Mi guardo attorno e ovunque, ci sono ragazze, di tutte l'età, che aspettano con ansia di vedere i ragazzi e che darebbero il cuore per loro. Sono molto fortunati, ad avere delle sostenitrici così.
Spesso mi ritrovo a leggere sui social dei messaggi carinissimi per il mio ragazzo o per Rico e non riesco a non sorridere, per quanta dolcezza leggo.
Ammetto anche che però, quando ci sono commenti legati a me, non sempre la reazione è la stessa.
Diciamo che di messaggi negativi, me ne sono beccata parecchi ed ogni volta, Ben ha cercato di rassicurarmi, di proteggermi e farmi sentita amata, nonostante ciò che leggevo.

Persa nei miei pensieri, mi accorgo troppo tardi che attorno a noi, qualcosa sta cambiando.
Le luci del locale sono ormai spente, mentre i riflettori sul palco sono accesi più che mai.
Le ragazze urlano e della musica inizia a risuonare nella sala.
Mi giro verso Fran, che borbotta un "oddio".
Le prendo una mano, cercando di darle forza e guardo verso il palco.
Pochi istanti dopo, i ragazzi della band raggiungono le loro postazioni e la musica inizia a risuonare.
La mia povera e piccola mano, viene completamente stritolata, quando compaiono sul palco Benjamin e Federico.
Tutto attorno a noi, urla di fans in delirio.
In realtà, cosa piuttosto rara, urlo anche io, entusiasta più che mai.

I ragazzi cantano e suonano ed io, non riesco a staccare lo sguardo da Ben, così sorridente.
Continua a saltellare da una parte all'altra del palco, con in braccio la sua chitarra, su cui ha scritto il titolo del primo album suo e di Federico: 20:05.
Sembra un bambino e vederlo così, mi fa bene al cuore.
Ogni volta che inizia a parlare, per annunciare una canzone, o una cover, sento il cuore battere ancora più forte. Ho un sorriso immenso, che non so se ho mai avuto prima.
Ma il sorriso più grande, mi nasce quando sento le prime note di New York essere suonate dal mio ragazzo.

Come Un Fulmine A Ciel Sereno. |Benji e Fede|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora