Quarantacinquesimo capitolo.

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Federico's pov.
Apro lentamente la porta di casa mia con accanto Fran, di umore pessimo.
In realtà non posso negare di essere anche io piuttosto frastornato e confuso dagli ultimi avvenimenti raccontatici da una Rob in lacrime al telefono.
O meglio, lei li ha raccontati alla mia ragazza, che a sua volta mi ha spiegato tutto.
Pare che Ben alla festa di Zambo abbia baciato Sonia e Rob li abbia visti.
Non capisco assolutamente nulla, non so come sia possibile tutto ciò.
Non ho mai visto Benjamin così innamorato prima d'ora e non riesco a comprendere perché abbia potuto fare una cosa del genere.

Entriamo in casa e nel buio più totale del salone, si sente un respiro pesante, affannato.
Accendo la luce e quest'ultima rivela un Benjamin rannicchiato a terra, con qualcosa fra le mani.
«Stronzo!» urla la mia ragazza, che pochi istanti fa era silenziosa più che mai.
«Io mi fidavo di te! Pensavo l'ammassi, pensavo l'avresti rispettata sempre e invece l'hai tradita e la stai facendo soffrire!» urla ancora lei, mentre sbatte i piedi a terra con forza.
Non l'ho mai vista così.
Fisso Ben, inerme, che non si muove minimamente, mentre la mia ragazza ricomincia ad urlare e sbraitare.
Non capisco cosa stia succedendo.
La bionda si piega sulle ginocchia, avvicinandosi al mio amico.
«Fingi anche di non sentire?» gli domanda con tono particolarmente odioso e cattivo. Ben alza lo sguardo su di lei, ma non si muove.
«Non è come pensi, non puoi capire» dice sottovoce, stringendo più forte la mano con la quale mantiene qualcosa.
«Ah, non è come penso? Ben, stavi limonando un'altra, che fra l'altro è la tua ex. La stavi baciando mentre la mia migliore amica vi guardavae il cuore le si rompeva in mille pezzi» continua Fran, 'sta volta -stranamente- senza urlare.
Dalla guancia di Ben, comincia a scendere una lacrima, poi un'altra.
Non l'avevo mai visto piangere in tutti questi anni di amicizia.
«Ora piangi? Prima fai lo stronzo, la tradisci ed ora piangi...» grida nuovamente la mia ragazza.

C'è qualcosa che decisamente non va.

«Ora basta» dico abbastanza autoritario, mentre mi avvicino agli altri due, che 'sta volta guardano me.
«Basta? Deve sentirsi in colpa. Lei sta soffrendo come una matta» mi risponde la bionda, tenendo un tono di voce piuttosto alto.
I nostri sguardi si incontrano e sono più seri che mai.
«E lui? Non vedi come sta? Credo si stia sentendo già tanto in colpa, quindi smettila di urlargli contro» le rispondo a mia volta, avvicinandomi al mio migliore amico e prendendolo sotto le braccia, aiutandolo a sedersi sul divano.
Sembra un bambino spaventato in questo momento ed io voglio assolutamente sapere cosa cazzo è successo.
Ben mi dedica uno sguardo distrutto, triste.
Fran ha smesso di parlare e si è seduta in poltrona, con uno sguardo incazzato e le braccia incrociate sotto il seno.
«Su, raccontami cosa cazzo è successo» dico al mio migliore amico, dandogli una pacca sulla spalla sinistra. Non è possibile tutta questa situazione.
Mi siedo accanto a Ben, aspettando che parli.
Dopo attimi di silenzio, inizia a parlare, inizia a spiegare di come quella stronza di Sonia l'abbia ingannato e di come lui non volesse che tutto ciò avvenisse.
Sapevo non fosse possibile fosse stato lui a fare tutto ciò, di sua spontanea volontà.
«Ed io dovrei crederci? Veramente?» domanda freddamente Fran, rimasta ad ascoltare ciò che ha detto Ben.

Il suo commento mi dà fastidio, l'ammetto.
Io mi fido del mio migliore amico e non mi direbbe cazzate, soprattutto non ora.
E poi vedo quanto sta male.
«Beh, se non fosse così, non starei di merda ora. E non stringerei fra le mani questo pezzo di plastica da quando se n'è andata» le risponde Ben, aprendo la mano e mostrandoci un plettro. Lo stesso plettro che aveva Rob al collo da un bel po'.

Mi mordo il labbro nervosamente, non sapendo cosa fare. So che probabilmente la cosa migliore sarebbe lasciare agire i diretti interessati, so che non dovrei proprio permettermi di mettermi in mezzo, ma come faccio?
Come faccio a fregarmene quando ho il mio compagno di mille avventure ridotto come uno straccio, che soffre e piange come mai prima d'ora?
È sempre stato lui a rassicurare me, è sempre stato lui a tenere duro e a dirmi che tutto si sarebbe risolto.
È sempre stato lui a darmi la forza di fare le cose e a farmi credere di più in me stesso. Ed io invece non riesco ad aiutare lui.

«E poi non avrei mai baciato un'altra. A che scopo? Io amo lei e solo lei e voglio baciare solo lei e nessun'altra. Voglio stare con lei, ma ora, è tutto perso e non posso più» aggiunge il mio migliore amico, 'sta volta con tono di voce più alto e più triste.
«Ben, si risolverà tutto, promesso» dico questa volta io. Ho parlato poco oggi, sarà perché ho parecchio sonno, sono molto confuso e perché prima non me la sentivo di dire nulla.
Non mi andava di giudicare Benjamin prima che mi spiegasse come stessero le cose ed ho fatto bene.
«Non lo so, ma se così non dovesse essere, io non me lo perdonerò mai nella vita» borbotta lui, stanchissimo. Credo sia veramente esausto e sottovoce gli consiglio di mettersi a letto e provare a riposare.
Senza dire neanche una parola, lui si alza e se ne va.
Restiamo solo io e la mia ragazza a fissarci confusi.
Credo che anche lei ora inizi a dubitare di tutto ciò a cui credeva pochi istanti fa. Riesco a capire che sta pensando intensamente, a causa delle espressioni che sta facendo.
«Io gli credo» le annuncio, guardando prima lei e poi il resto del soggiorno.
«Vado da Rob» mi dice invece lei, con uno sguardo strano, confuso, accigliato, perplesso.
Io probabilmente ho un'espressione molto simile stampata in volto.
Mi stampa un bacio sulla guancia e recuperando la borsa, esce da casa mia.
Credo sia il momento per me di andare a riposare.

Come Un Fulmine A Ciel Sereno. |Benji e Fede|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora