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Chi erano quelli? Domandò Jane non appena l'ebbe raggiunta nella cella di vetro. Camminava lenta, ma irrequieta, per la stanza. Ormai libera di non essere più ammanettata.

Chi? Chiese Owen già conoscendo la risposta, ma senza spiegarsi come lei sapesse sempre ogni cosa. Il Ritrattista gli rivolse uno sguardo seccato per la mancata risposta e conseguente perdita di tempo.

La mia cella si affaccia sul parcheggio. Poco fa, prima che mi chiamassero per trasferirmi ho visto due estranei fuori di qui. Troppo eleganti per essere semplici civili. Quindi, tornando a monte del discorso, di chi si tratta?

Sono poche le celle che danno sul parcheggio. Borbottò il signor Walsch, non certo di volerle rispondere, ma poi la guardò e capì che non poteva eludere oltre la domanda. Lei leggeva dentro, come diceva il dottor Bersinger, e tradusse dal suo viso le parole che indugiava a rivolgerle.

Direi agenti dell'FBI. Sospirò Jane sedendosi. Non avvocati o legali, erano armati. Poteva trattarsi del Boureux o di altri enti governativi, ma se qualcuno al Barker ha combinato guai, di solito si tratta di guai federali. Lo so bene.

Dopo un istante di silenzio, Jane riprese il discorso. Vogliamo continuare l'intervista? Domandò. In un istante era passata da devo sapere che succede a non me ne importa nulla, e notò la sorpresa nel suo interlocutore ma non la sottolineò.

Non ho fatto nulla per cui i federali debbano trovarsi qui. Si tratterà di qualcun altro. Ora so chi sono e non mi interessa sapere altro. Vogliamo andare avanti? Propose ancora.

In effetti c'è una cosa che ho sempre voluto domandarvi. Biascicò quelle poche parole ancora confuso, e continuò davanti al suo silenzio di approvazione. Stava per chiederglielo, quando il gong che Bersinger aveva imposto per scandire mattinata, pomeriggio e sera riecheggiò potente tre volte, spaventandolo un poco per quell'improvviso chiasso. Jane era imperturbabile, e lo fissava in attesa della domanda.

Quando finalmente l'atmosfera tornò quieta Owen si espresse.

Portate al collo un crocifisso. Siete religiosa per caso? Pensava ancora alla sua concezione della vita.

Jane attese un attimo con le braccia incrociate, e quando aprì la bocca per dare finalmente una risposta, la porta della cella si aprì. Owen sobbalzò una seconda volta, e voltandosi trovò davanti il dottor Bersinger e quei due agenti dell'FBI.

Signorina Doh, dobbiamo parlare. Disse il detective Reed, ed ogni sua sillaba pareva una minaccia incapace di raggiungere il Ritrattista.

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