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Una guardia stava riconducendo Jane alla sua cella nel reparto di isolamento. Lei sorrideva lasciandosi spintonare di quando in quando dall'uomo che, come molti lì, non sapeva neppure perché lei lo intimidisse tanto. Non sembrava importante. Uno svelto suono di tacchi la raggiunse prima ancora che la dottoressa Climb le comparisse dinnanzi. Una ciocca di capelli era scompigliata, il fiato corto ma controllato.

Cosa è successo? Alla domanda Jane si accigliò quasi esageratamente.

Non capisco.

Perché il redattore che si occupa del tuo libro è andato via in quel modo? Che significa che la storia è arrivata al momento giusto? Il Ritrattista sorrise mostrando i denti perfettamente lineari, quasi falsi.

Lo sapevo che ci avresti ascoltati, Caroline. Non devi temere per ciò che hai visto. Anzi, forse il fatto che tu abbia assistito è un buon pretesto per aprirmi con te, dopo tutto. Per un momento la guardò e basta, così come sapeva fare lei, con grandi abilità seduttive. La guardia era perplessa.

Si allontani. Ordinò la dottoressa all'uomo che si accigliò ancor di più, ma obbedì vedendo la decisione negli occhi di lei. Aveva inteso subito che Jane non avrebbe parlato di più dinnanzi ad altri, non come voleva.

La guardia in divisa le guardava ora distante.

Preoccuparsi adesso per qualcosa che potrebbe o meno avvenire, sarebbe sciocco. Quindi non angustiarti per questioni che non comprendi, Caroline. Facciamo un accordo, ti va? La donna non rispose. Tu vuoi un paziente in grado di dare una svolta alla tua carriera, e posso farlo. Posso divenire docile, lasciarti entrare qui dentro e tenerti per mano mentre passeggiamo insieme nel mio subconscio. Sussurrò indicandosi la tempia.

Era questo ciò che l'ambiziosa dottoressa Climb desiderava, il suo mangime per attirarla. Ancora, non parlò. Lo vuoi o no? Desideri la mia fiducia abbastanza da concedermi una richiesta? La ragazza restò ancora muta. Jane faceva questo effetto. Avanti. Rise disinvolta. Non voglio chissà che cosa, solo del tempo .

Del tempo? La Climb si corrucciò.

Del tempo. Dammi solo questa giornata ancora per me. Una manciata di ore di solitudine senza che tu legga i miei fascicoli o visioni i filmati. Ancora un po' di libertà, in un certo senso. Ne ho bisogno per riuscire ad aprirmi senza sentirmi completamente violentata.

Mi serve sapere che ciò che saprai di me sarò io a fornirtelo senza alcun pregiudizio. Voglio un rapporto paritario. Ne necessito, se vuoi che mi fidi.

La donna la scrutava ancora incerta pur trovando la richiesta abbastanza ragionevole. Jane sospirò alzando gli occhi al cielo, ma poi si fece seria come un adulto che parla ad un bambino. Lo sai che ho richiesto personalmente di esserti affidata come paziente? Caroline arrossì appena, sorpresa, e il Ritrattista finse di non esserne resa conto. Sei giovane ed arrogante, come me, ma il tuo lavoro è eccellente ed hai una fama che ti precede. Conoscevo il tuo nome perché ho letto il libro che hai scritto. Stavolta la dottoressa non riuscì a frenare l'accenno di un sorriso, abbassando gli occhi. Era un saggio brillante. Ecco perché ti voglio come mio medico, e sarò ben disposta d'ora in poi. Solo, mi serve tempo. Lo capisci?

La Climb la guardò. la vide diversamente, perché era stata sfamata.

Lo capisco. Cominciamo domani pomeriggio. Si sorrisero come due vecchie amiche ritrovate, e Jane venne ricondotta alla sua cella.

Pensava a quanto fosse fin troppo semplice, comprendere i desideri della gente ambiziosa.

Solo un po' di tempo. Cantilenò una volta arrivata, finalmente sola. Solo un po' di tempo...

Il RitrattistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora