Parliamo di loro, allora. Per capire perché tutti i Campbell erano i Campbell,è necessario chiarire chi fosse Carson. Lui era il capofamiglia, e con questo voglio dire che lui comandava su ogni aspetto della vita condotta fra i boschi da quella gente. In un perfetto equilibrio fra bramosia di potere e disgusto per la società attuale, e probabilmente anche per la silente influenza di un qualche evento traumatico che lo aveva reso tanto fuori di testa, il signor Campbell era l'incarnazione del dittatore perfetto per la sfera sociale che si era creato con tanta cura. Lui aveva una missione: condurre con la sua famiglia una vita tradizionale da bravo cristiano, mantenendosi lontano dalla zozzura del consumismo di oggi, senza tuttavia restarne ignaro rischiando di crearsi così delle debolezze.
Bramava il potere, in ogni sua forma. Si inebriava con la forza che era propria di un individuo che, come lui, in autonomia sceglieva di isolarsi andando contro la stessa natura umana di riunirsi in vasti gruppi. Ma in completa solitudine non avrebbe resistito a lungo, e circuendo una povera idiota assuefatta alla sindrome di stoccolma si maritò e creò la sua piccola società privata. In nome di Dio, ma per avere più compagnia servile, ebbe ben nove figli, come già detto. Sosteneva che la famiglia fosse tutto, probabilmente perché si era ridotto a non avere altro, e credeva di essere il padrone di una razza nascente e priva di difetto perché da lui guidata, oltre che creata. Con una politica di violenza e terrore governava con pugno di ferro. Irreprensibilmente, tremendo se voleva, e tutti lì compresero in fretta che così come gli aveva dato quella esistenza, con la stessa velocità poteva privarli di essa senza il benché minimo rimorso.
Io divenni sua figlia pur non essendolo, e per tanto le regole erano le stesse, se pur più dure alle volte. Carson era un uomo disturbato, ma se anche non lo fosse stato, sarebbe comunque rimasto un individuo crudele. Nessuno poteva andarsene, nessuno poteva venire lì. La proprietà si estendeva per quasi otto miglia, e a parte la baracca in cui vivevamo non c'era altro che boschi e terreni coltivati svogliatamente. Carson voleva creare il suo popolo eletto. I figli dovevano essere rigorosamente servili, e non provava a plasmarli al meglio, ma solo a renderli obbedienti in una dilagante ignoranza. Non desiderava che fossero migliori di lui, solo concilianti.
Jane, Grace, Isobel. Il Ritrattista parve prendersi un istante trasportata dai ricordi bui. Compresi solo col tempo quanto papà fosse malato, bisognava viverlo sulla propria pelle per comprenderlo.
È mostruoso. Borbottò Owen, e l'occhio disperso di Jane si posò su di lui, immutato.
Non puoi dirlo. Non era una constatazione, ma un ordine. Owen avrebbe voluto chiedere perché, ma Jane si alzò senza smettere di guardarlo così. Non era la tua famiglia, puoi giudicare, ma non credere di sapere come fosse perché tu non l'hai vissuto. Il loro colloquio era terminato.
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Il Ritrattista
Mystery / ThrillerAl Barker, carcere psichiatrico situato a Glenn Dale, il signor Owen Walsch sta per incontrare il suo nuovo cliente. Ha infatti come incarico quello di redigere la biografia del killer seriale che tutti conoscono come il Ritrattista, e di cui non si...