Passarono alcuni giorni in cui eravamo tutti come in un sogno, sai, quando la realtà si fa improvvisamente leggera e sfuocata. Era così. Jocie stava con il fragile nuovo arrivato sempre fra le braccia e col sorriso inarrestabile. Non l'avevo mai vista in quelle vesti, era troppo giovane per fare la madre eppure pareva comprenderne le gioie. Io non ne vedevo nessuna. Oltre il mio viso inespressivo si celavano miriadi di scenari tremendi. Era un essere eccessivamente fragile per stare fra noi, e con Jocie sola a proteggerlo non ci sarebbe voluto molto perché accadesse qualcosa di orrendo. Continuavo a pensare ad un documentario visto a casa di Bid, in cui le femmine di gorilla a volte vedevano i loro piccoli uccisi da maschi prepotenti. La nostra specie, dopo tutto, non è così diversa.
Credo che tu stia generalizzando la tua terribile esperienza. Jane, ti rendi conto vero, che di solito le persone normali non crescono in ambienti dove pensare cose simili è ragionevole?
Non generalizzo un bel nulla, Owen. Per quanto le esperienze di ognuno siano personali a diversificate da fattori sociali, religiosi e di intelligenza emotiva, i numeri parlano chiaro. Controlla i dati sugli stupri, gli omicidi, i bambini gettati nei cassonetti, le violenze per pedofilia spesso domestica. È ormai la prassi. Se hai avuto una vita intera senza nulla del genere, oggi giorno sei un privilegiato.
Continuo a credere che la tua sia una visione negativa troppo di parte.
È solo realismo, ma non ti biasimo per pensarla così. Vuoi fingere ancora un po' di essere ottimista. Prese un sorso d'acqua.
Carson non si faceva vivo da giorni. Subito dopo il parto, sua moglie gli aveva riferito della salute del piccolo e lui era sparito andandosene molto scosso.
Di solito se non tornava per un po', era perché si fermava chissà dove nelle città vicine, ma mai così a lungo. Si fece di nuovo vivo dopo una settimana circa. Riconoscemmo il rumore del motore quando era ancora ad un miglio di distanza. Jocie stava allattando il bambino che tutti i fratelli, me compresa, avevano studiato fra curiosità e circospezione. Io l'avevo anche tenuto in braccio. Non appena lo sentimmo tornare fu come se il clima fra sogno e realtà si incrinasse con il suo solo ingresso nell'atmosfera. La tensione riprese più forte a circolare pur senza manifestarsi. Però una volta dopo aver sbattuto la porta si limitò a scrutarci cupo con occhi stanchi in un silenzio rotto solo dal pianto del bambino ancora privo di nome.
Se ne andò chiudendosi in camera sua. Ricordo che, quella sera, Jocie doveva andare al bagno e non pareva fidarsi a lasciare il piccolo solo ora che Carson era di nuovo fra noi. Eravamo a tavola, e si tratteneva da ore, l'avevo capito. Credevo se la sarebbe fatta addosso, ma mi sorprese.
Hunter? Nostro fratello maggiore si voltò sorpreso nel sentirsi chiamare ed interrompendo il pasto. Nessuno in realtà pareva aver appetito intorno a quel tavolo, il che era sconcertante.
In tutta risposta si limitò a guardare Jocie, che gli porse il piccolo tutto infagottato. Per poco lui non sussultò sulla sedia scostandosi forse per fuggire a quella creatura come fosse appestata, ma poi lo prese lasciandosi guidare dagli occhi ed i gesti di nostra sorella, che glielo sistemò fra le braccia. Tutti osservavamo ammutoliti. Se non mi aveva scelta era perché, probabilmente, il suo istinto materno la portò subito a capire chi fossi meglio di quanto potessi fare io allora.
Hunter, sulla carta pareva un candidato azzardato, ma si rivelò perfetto. Guardò Jocie uscire passando gli occhi da lei al piccolo, terrorizzato da tale responsabilità, ma poi si fissò su di lui e... non so, avvenne qualcosa che ancora oggi fatico a comprendere. Hunter sorrise.
Jane pareva davvero perplessa. Capisce signor Walsch, un ragazzo che avevo visto ridere solo per la crudeltà altrui, e ben poche volte, stava sorridendo. Sorridendo realmente, in quel modo in cui sul viso si vede l'anima. Io non ne sono mai stata capace, e penso che questo nessun libro potrebbe insegnarmelo. Restò cupamente in silenzio per un po', poi riprese.
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Il Ritrattista
Mystery / ThrillerAl Barker, carcere psichiatrico situato a Glenn Dale, il signor Owen Walsch sta per incontrare il suo nuovo cliente. Ha infatti come incarico quello di redigere la biografia del killer seriale che tutti conoscono come il Ritrattista, e di cui non si...