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In effetti quella notte, mentre Owen faticava a trovare il sonno trovandosi sempre davanti agli occhi il volto sfigurato e ormai inumano della donna uccisa, fu costretto a correre al bagno preso da nausea.

Anche al mattino quando tornò da lei si sentiva in uno stato febbricitante, come se ciò che di malato vedevano gli occhi, lo trasmettessero senza volere a tutto il suo essere. Questo malessere in realtà gli dava una certa energia distruttiva.

Torniamo a Chase Bennett Jr. Sospirò sedendosi.

Non vuole parlare di ciò che è successo ieri? 

Lei vuole parlare di ciò che è successo ieri? Chiese in tutta risposta, e il Ritrattista face spallucce.

Ne ho discusso fin troppo con il curioso dottor Bersinger. Però, io non ho domande da porre a me stessa sull'accaduto. Il signor Walsch non disse nulla, studiandola con una libertà che non immaginava gli sarebbe stata concessa.

No. Mi parli del signor Bennett.

E sia. La notte del 15 agosto di tre anni fa uccisi Chase Bennett Jr. I soldi non lo avevano reso più felice come credeva. In realtà non gli avevano nemmeno dato chissà quale status, si era solo concesso divertimenti in più.

Non fu rischioso ucciderlo in quel vicolo?

Uccidere è sempre rischioso, ma non per i motivi che crede lei. Comunque, dopo tutto passò dall'essere un ubriacone delirante a divenire ciò che sarebbe parso un tossico morto in un vicolo di Las Vegas. Io non avvertivo concretamente la possibilità di poter essere presa in custodia dalle autorità o di venire considerata parte integrante di ciò che di certo avrebbero ritenuto un suicidio, o un incidente.

È un po' pretenzioso considerare così poco i corpi di polizia di Las Vegas.

A dirla tutta... No, non lo è affatto. E ad ogni modo considero così quasi tutti i corpi di polizia. È un mestiere che in un mondo perfetto non dovrebbe esistere, perché condanna l'imperfezione in quasi tutte le sue forme socialmente più gravose.

Ma la perfezione non esiste, di certo non in tutto il mondo.

Però l'uomo continua ad ambire ad essa ogni giorno. Anche se è solo un utopia e tutti ne sono consapevoli, nessuno rinuncia mai quanto meno a sognare la perfezione nella forma soggettivamente più desiderabile. Chi vuole il matrimonio o il lavoro perfetto, i figli perfetti, la scopata perfetta o addirittura l'intera vita perfetta. E gli esseri umani sotto la divisa della polizia non fanno eccezione. Ed ogni santo giorno devono rinunciare un po' al loro sogno di perfezione, costretti a vedere quello stesso desiderio fare in mille pezzi la vita di qualcun altro. Il marito che voleva così tanto la moglie migliore finisce per ucciderla in preda all'ossessione.

Il ragazzo che voleva tanto il successo adesso è in carcere per una rapina andata male, con un futuro segnato che lo marchierà per sempre. E così, troppo spesso la buona volontà che spinge qualcuno a diventare poliziotto per migliorare il mondo, dopo un po' di tempo finisce per rendere peggiori quelle stesse persone. A volte le cambia completamente, ma nella maggior parte dei casi le rende solo tremendamente stanche di vedere tutta quella dannata e crudele imperfezione, e così dopo tutto non sono molto motivate a svolgere al meglio il loro lavoro. Quindi signor Wlasch, l'unico pensiero che di solito mi dà la polizia, riguarda quanto sia orribile e segnatala vita di quella gente. Di certo gli agenti Muller e Reed hanno visto molta più morte di quanta ne abbia causata la sottoscritta.

Potrebbe convincere molta gente a pensarla come lei. Avrebbe dovuto lavorare in politica, sa? Rise appena.

Dio ce ne scampi! Anche il Ritrattista sorrise appena, servendosi un bicchiere d'acqua. Il mio camper era parcheggiato poco lontano da lì. Caricare il cadavere non fu molto complesso. L'atmosfera stranamente ilare di poco prima svanì con quelle parole.

Quella stessa notte recuperai i soldi che aveva fatto grazie a me. Con le chiavi di casa entrai senza problemi. L'avevo osservato e sapevo già dove alloggiava, ma era stato facile scoprirlo considerata la parlantina che Chase aveva sempre dimostrato. Non mi notò nessuno, se non magari per strada. Però, la gente che mi incrociò non ci fece caso. Con sacchi neri pieni di soldi sembravo solo una che cercava il bidone dell'immondizia più vicino. Per tutto il mio soggiorno lì dal momento in cui incontrai Chase fino ad alcuni mesi dopo aver dato il mio addio a Las Vegas, mantenni in affitto uno di quegli ampi garage tutti omologati. Il camper ci entrava alla perfezione, e volevo tenerlo lontano da occhi indiscreti e depravati che lo avrebbero potuto considerare l'ambito bottino di un furto, o il punto di produzione e vendita di qualche spacciatore. Lo feci uscire da lì solo il minimo indispensabile, altrimenti sarei stata troppo riconoscibile.

Lavorai il corpo di Chase nel mio camper chiusa in quel garage a nolo, e lo feci in fretta. In fretta perché sapevo che la gente avrebbe notato la sua assenza alle sale da gioco, ma soprattutto perché i motori dei congelatori per l'impianto di raffreddamento del camper rendevano invivibile il poco spazio che restava nel garage, e temevo dei danni piuttosto gravosi.

C'è anche da dire, che con Chase volevo lanciare tutto un altro messaggio. Se con Coleen tentai di incarnare l'eterna bellezza che influenza il mondo da sempre, con lui cercai la fugace felicità che può dare il denaro. Volevo qualcosa di intenso ma destinato a finire in fretta, un po' come un orgasmo.

Un orgasmo? Domandò scettico il signor Walsch.

Sì... sa quando si vince qualcosa di materiale. Non so, al lunapark o alla lotteria? Lui annuì. È una soddisfazione forte perché si sa di essere gli unici ad aver avuto quella fortuna, ma poi a mente fredda si capisce che è solo fortuna. Nessun merito personale... così come la fugace soddisfazione di un orgasmo dovuto solo ad una stimolazione fisica che chiunque dopo tutto può provare, e che una volta terminata non ci rende migliori ma solo più appagati. Il denaro vinto, concede un misto simile di emozioni. Ci si sente fortunati all'inizio, appagati quando lo si spende o lo si guarda, ma dopo tutto, non si ha fatto nulla per cui essere definiti migliori, per guadagnarselo con consapevolezza e merito reale. Una vincita fornisce lo scomodo ma rassicurante fardello, di non dover meritare ciò che ci è concesso.

Volevo rendere evidente il duplice potere del denaro: quello di elevare uno status e rendere al contempo più svogliata e sotterrata la curiosità umana che è il sale della vita.

Owen non disse nulla, e lei proseguì. Sa come venne ritrovato Chase? Chiese il Ritrattista.

Al Luxor, nel casinò preferito della vittima da quello che mi è parso di capire.

Esattamente. Cinque giorni dopo la sua morte lo esposi proprio lì, nel centro di uno dei maggiori casinò di Las Vegas. Sul viso di Jane si abbozzò appena un sorriso soddisfatto. Fu... complesso. Ammise. Per telefono richiesi una stanza con un nome falso. Lo feci sembrare un caso, ma con la scusa della finestra sulla piscina mi assicurai una camera piuttosto specifica. Arrivai lì la sera tardi. Con molte valige dentro le quali non c'era di certo del vestiario. Avevo tagliato il tutto in sei parti.

Il... borbottò Owen.

Il corpo. Sì, parlo di Chase. Lo tagliai in sei parti. Testa, gambe, tronco e braccia. Poi lo refrigerai, lo misi accuratamente nella valigie. Me ne bastarono due grandi e un bagaglio a mano. Grazie ai miei documenti falsi interpretai la tipica ragazza viziata e un filo supponente e vanitosa, un ruolo che lì non mi metteva certo troppo in luce. Avevo già ispezionato diverse camere di quell'albergo. Non c'erano telecamere. A volte qualche dipendente pervertito ne piazza alcune per filmare qualche scena piccante, ma sapevo che era un posto sicuro. Chiusi la porta a chiave e misi la cassettiera a bloccare il tutto per sicurezza. Nel corso della notte mi insinuai nel condotto d'areazione con tutta l'attenzione del caso.

È stato così che riuscisti a posizionare il corpo davanti a tutti?

Esatto, ma come ho già detto fu abbastanza impegnativo. Ci sono molte cose di cui preoccuparsi. Non lasciare tracce biologiche, non farsi vedere, e quando lo si fa mai dare nell'occhio. Certo, queste regole vanno seguite sempre se non si vuole essere presi, ma nel caso di Chase e di come lo esposi fu tutto ancora più complesso. Un esperienza esaltante in modo inspiegabile, perché sapevo che non sarei stata scoperta solo se avessi fatto tutto nel modo giusto.

Owen esitò un istante studiandola, e forse si ricordò solo in quel momento di quale fosse la vera natura criminale di Jane.

Allora, che cosa accadde? La sua voce era trasognante, perché domandava qualcosa che non sarebbe mai stato in grado di capire. Eppure, con lei a spiegarglielo gli pareva di riuscirci. 

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