Il giorno seguente Gina lo informò che quel pomeriggio avrebbe dovuto portarla in un posto, e la cosa non lo sorprese perché chiunque in ufficio era relegato a suo schiavetto. Lui in particolar modo, e più di una volta le aveva ritirato i vestiti in tintoria o l'aveva portata dall'estetista o a fare shopping. Così lasciò gli appunti ed i nastri ai quali di quando in quando l'ormai provato e stagionato registratore arrecava qualche salto, e si preparò alle torture che Gina avrebbe imposto.
Però quel pomeriggio, quando partirono, Owen notò il mascara colato sulle guancie e il naso arrossato. Gina taceva mentre uno dei suoi schiavi guidava, ed era strano perché di solito riempiva il silenzio con sferzanti offese e lamentele. Il signor Walsch non l'aveva mai vista così, e colpito da quello scenario per poco non mise sotto un ciclista, tanto era preso a sbirciare il volto duro ora umido di lacrime. Gina piangeva in silenzio. Stavano andando al cimitero di Rook Creek.
Mentre guidava Owen si chiedeva se anche Jane fosse in grado di piangere. Credeva che ne sarebbe stata capace, ma che nelle lacrime versate da lei non ci sarebbe mai stato un briciolo di reale dolore. E Gina? Lei era davvero in grado di soffrire così? Non capiva cosa stesse succedendo, non ancora.
Se dici a qualcuno ciò che è successo ti licenzio in tronco, chiaro? Esordì lei uscendo dall'auto una volta arrivati, ed Owen annuì guardandola risistemarsi il trucco.
Tuttavia quando entrarono camminando fra le lapidi del Rok Creek, gli fu chiaro che si stavano aggregando ad un corteo funebre. Rabbrividì quando comprese, fra foto del defunto e commenti sussurrati quietamente dai presenti, che si trattava del funerale di Louise Goler, la vittima dell'emulatore.
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Il Ritrattista
Mystery / ThrillerAl Barker, carcere psichiatrico situato a Glenn Dale, il signor Owen Walsch sta per incontrare il suo nuovo cliente. Ha infatti come incarico quello di redigere la biografia del killer seriale che tutti conoscono come il Ritrattista, e di cui non si...