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Gina era soddisfatta delle bozze, e premeva per avere il seguito il più in fretta possibile. Owen non sentiva più l'ansia di una prematura dipartita per mano dell'emulatore. No, la storia non era ancora pronta per quel passaggio.

La sua mente era stranamente leggera. Assurdo come poche parole da parte di Jane l'avessero rassicurato. Si fidava davvero, ed era una delle poche cose che non temeva di fare. Aprì la porta del Barker preparandosi a rivederla per il loro momento di condivisione, anche se era solo lei a raccontarsi. C'era un uomo che parlava con l'infermiera all'ingresso, e lo riconobbe subito. Era Reed, che si voltò sentendo la porta. Pareva concitato, un po' scosso, ed Owen si sentì raggelare mentre il detetive lo raggiungeva a grandi falcate.

È morto qualcun altro? Domandò agitato.

No. Comprese il motivo della visita in alcuni attimi di silenzio fra loro.

Non dovresti essere qui allora. Il signor Walsch fece per andarsene, ad occhi bassi non privi di un certo imbarazzo, ma l'altro lo strattonò per un braccio.

Dobbiamo parlare, per favore. Sussurrò le ultime parole come a voler scusare il gesto fisico che non era stato gradito. L'infermiera guardava la scena inebetita.

Non c'è molto da dire. Borbottò sistemandosi la manica.

Lei ti ha convinto a fare questo. A lasciarmi così, per un sospetto infondato. Sibilava sconvolto mentre il suo interlocutore lo guardava sempre più freddamente.

Lei non mi ha convinto a fare nulla. Te l'ho detto, fra noi non c'è mai stato niente.

Non è vero e lo sai. Non dirmi queste cose, sii onesto per una volta! Owen mantenne quella freddezza che non gli apparteneva.

Allora sarò onesto. Non mi importa cosa credi ci sia stato, perché ora non c'è più. Di sicuro tu ed io ci rivedremo, ma se mi capiterai sotto gli occhi con queste motivazioni e non per banali formalità di lavoro dovrò usare altri mezzi per farti capire come stanno le cose. È chiaro? Reed esitò fissandolo con quello sguardo ancora agitato ed ora pure sorpreso.

Il signor Walsch se ne andò. Il suo passo riecheggiava sul suolo duro e gelido lasciandosi dietro un eco.

Sei cambiato. Non ti riconosco affatto.

Non mi hai mai conosciuto, agente. Cosa pretendi di riconoscere? Non si voltò neppure indietro. 

Il RitrattistaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora