Tutta la questione, tutta quella morte, intorpidiva Owen più che mai. Così restò in silenzio guardando Jane e cercando di capire come facesse lei a vedere il mondo a quel modo.
Oggi potremmo cambiare un po' il nostro solito gioco. Propose fissandolo, ma l'idea non venne considerata.
Avete gli occhi diversi. Li avete da quando sono venuti i detective. Disse Owen senza badare alle proprie parole. Sono più... divertiti. Realizzò.
Già. La violenza mi fa questo effetto. Anche i vostri occhi sono cambiati. Owen abbassò lo sguardo prima ancora di imporsi di non farlo. Credevi che non lo notassi, Owen?
Basta. C'era qualcosa di così aggressivo e disarmante nel tono che aveva assunto. Lei e la sua voce femminile e stanca, leggera, sinuosa. Rivelatrice.
Pensavi che non me ne accorgessi, ma non mi si può nascondere nulla. L'hai dimenticato?
Basta.
Io sto qui seduta a parlare di me minuto dopo minuto, giorno dopo giorno. E tu zitto. Oggi rivelati un po' a tua volta. Raccontami com'è stato passare la notte fra le braccia di quel Reed, o di quanto sia frustrante il lavoro, se preferisci. Dimmi com'è per te la vita, o la morte. Ti lascerò scegliere.
Ora basta! Owen sentiva il cuore pulsante assordargli il cervello. Si alzò con furia. Tornerò quando sarai meno indisponente! Gridò andandosene, e si sentiva un genitore che puniva un ragazzino per una sciocca bambinata.
Non è colpa mia! Urlava lei in uno scoppio di ilarità. La morte mi sovrastimola! Di violenza sono fatte le ali di un angelo caduto! Rideva mentre lo diceva, cantilenando, e per la prima volta forse Owen vide davvero l'entità dei suoi disturbi. E per quanto fosse arrabbiato, terrorizzato, a modo suo il Ritrattista continuava ad affascinarlo incredibilmente.
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Il Ritrattista
Mystery / ThrillerAl Barker, carcere psichiatrico situato a Glenn Dale, il signor Owen Walsch sta per incontrare il suo nuovo cliente. Ha infatti come incarico quello di redigere la biografia del killer seriale che tutti conoscono come il Ritrattista, e di cui non si...