Primo giorno.

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Finalmente è arrivato questo giorno! il mio primo giorno al college. Me lo sono sempre immaginata come un sogno: scuola grande; molte classi con vari corsi e varie attività extrascolastiche e tanti, ma tanti ragazzi! Peccato io sia solo una matricola, neanche troppo carina: ho lunghi capelli biondi e occhi azzurri, sono alta uno scarso metro e sessantacinque e diciamo che non sono né grassa né magra magra, ho le mie curve...tranne per le tette, quelle rimangono sempre il mio punto debole.

Insomma, mi alzo dal letto con un sorriso sgargiante, scelgo i vestiti, che ritengo adeguati per andare a scuola, ossia una cannottiera bianca e rosa con sopra un cardigan nero a mezza manica, un paio di jeans super aderenti e le mie adorate Vans color pesca ricamate con dei piccoli fiorellini. Sono pronta,credo.

Faccio colazione, bacio sulla fronte mamma e papà e dó un buffetto sul naso a mia sorella Sophia e alla sua gemellina Alexis.

Ok, ci siamo, un bel respiro profondo... cavolo! non mi sono truccata.

Salgo le scale di casa e mi fiondo in bagno: passo una linea di eyeliner sulle palpebre, un po' di ombretto, giusto per illuminare il mio sguardo, e termino il tutto con del mascara e della cipria. Ecco il bus.. adesso sono pronta.

Com'è che si dice? Nuova scuola, nuova vita? Naaah. Non è proprio così, ma in ogni caso questa frase fa per me adesso.

College Santa Monica: il più grande college a Los Angeles e... si vede! Appena scendo dal bus rimango incantata dal giardino che si trova davanti alla scuola e alla statua mozzafiato posta in mezzo, che credo rappresenti la mascotte della squadra di football, dato che è un enorme ariete che porta la scritta: Campioni per sempre.

Rimango talmente esterrefatta dalle novità, che non mi accorgo di essere in mezzo al marciapiede e per poco non inciampo sullo zaino di un ragazzino accanto a me.

Sarebbe alquanto imbarazzante cadere con il culo per terra il primo giorno! Ma ecco che mi sento strattonare e i libri,che ho tra le braccia, cadono malamente per terra. Ma porca vacca che figura!

Non faccio neanche in tempo a voltarmi che trovo due occhi azzurri scrutarmi dal basso verso l'alto e dirmi:

-Ti sposti oppure devo chiamare un carroattrezzi, biondina?-

-Io, ehm..io non mi chiamo biondina.-

-Bhe, pensa quanto me ne frega, levati di mezzo.-

Ok, ci sono rimasta di merda e per questo la rabbia mi ribolle dentro. Chi si crede di essere? Io i piedi in testa non me li faccio mettere. Mai. Sbotto,dunque, dicendo: -Cafone che non sei altro!-

Il ragazzo, a tali parole, si volta di scatto e mi rivolge una faccia che sta a metà tra il disgusto e il disinteresse.

Gli studenti di questa scuola non devono essere particolarmente carini, già.

Poco dopo vengo a scoprire, grazie alla mia amica Oliv, che il ragazzo in questione è un certo Jamie Campbell Bower, quarterback della squadra di football della scuola, nonchè appartenente alla banda dei più fighi e degli intoccabili del college.. peggio che nei film! Inoltre ha la nomea dello sciupafemmine e dello stronzo patentato, quindi diciamo che io sono la sfigata di turno che ha fatto la figura dell'idiota davanti a mezza Santa Monica. Wow.

Comunque decido di andare avanti per la mia strada e dimenticarmi questo episodio spiacevole.

Mi dirigo verso l'armadietto assegnatomi, metto i libri al loro posto e vado dritta verso l'aula di biologia, ma, non appena chiudo l'armadietto, noto con mio grande dispiacere di averlo distante solo tre armadietti da quello di Jamie! Ma che strazio.. speravo che le matricole non potessero stare nello stesso corridoio dei ragazzi più grandi, e invece pare di no.

Odiarsi per poi amarsi || Jamie Campbell BowerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora