Ritorno a Dark River

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Le sensazioni che Scarlett provò una volta superato il cartello che segnalava l'arrivo alla vecchia stazione ferroviaria di Dark River furono tanto forti da costringerla ad alzarsi di scatto dal sedile e chiudersi nella toilette.

Rimase immobile di fronte allo specchio sporco e trascurato del treno che da Portland, nel lontano Maine, l'aveva ricondotta alla piccola cittadina in cui aveva trascorso infanzia e buona parte di adolescenza. Due lunghi giorni di viaggio in cui aveva attraversato in verticale un po' di America lasciando i pensieri liberi di correre nella mente. Certo, si era domandata tante volte come avrebbe reagito di fronte alla marea di ricordi che quella piccola e afosa cittadina avrebbe risvegliato in lei, ma a dire il vero aveva sempre cercato di evitare di avvicinarsi così tanto a quel momento. Tuttavia quel momento adesso era arrivato, e lei stessa ne era la causa.

La vita nel Maine non era andata male, anzi. Aveva pubblicato un romanzo di discreto successo commerciale. Non tanto da renderla una persona ricca e famosa, ma si trattava di una pubblicazione che l'aveva comunque lanciata nel mondo dell'editoria riservandole un posto piuttosto vicino alla prima classe. Era una storia triste e malinconica, come lo stato d'animo che in fondo faceva parte di lei da anni, ormai.

Si intitolava "Buio".

La protagonista era una ragazza che in seguito alla morte della persona amata aveva trovato conforto in una vita nuova costellata, appunto, dal buio. Una sorta di caduta rapida e senza protezione in un baratro nero, al fondo del quale non esisteva nulla.

Scarlett si era sentita domandare molte volte se quel romanzo fosse in qualche modo autobiografico, e nonostante avesse sempre dichiarato che non era così, la verità era che non aveva una risposta. O forse, ad essere sinceri, aveva paura di scavare tanto a fondo dentro di sé da poterla trovare.

O ricordare.

Abbassò la testa e guardò il lavandino. Era sporco e maltrattato come lo specchio. Sentì il treno fischiare e stridere, poi la corsa rallentò improvvisamente obbligandola ad afferrare con entrambe le mani il bordo del lavandino per non scivolare. Sollevò gli occhi contro il vetro e si guardò ancora.

Si vedeva bella, ed era già qualcosa. Le sensazioni negative sembravano scomparse, e anche quello era un gran successo.

Portland e la sua vita sarebbero rimaste sempre dove lei le aveva lasciate, non era così?

Sì che era così.

Aveva bisogno di trovare l'ispirazione per scrivere qualcosa di maledettamente buono, perché se vi fosse riuscita avrebbe fatto un salto di qualità. Era convita che a Dark River le idee sarebbero arrivate forti e veloci come l'acqua di un fiume in piena.

Il fiume. Anche il fiume è sempre dove l'ho lasciato.

"Life is old there, older than the trees, younger than the mountains, blowing like a breeze. Country roads take me home to the place I belong."

Le tornarono così alla mente le parole di quella canzone e... santo cielo, era da una vita che non la ascoltava. Vennero fuori da sole, come se in realtà fossero rimaste sempre chiuse all'interno di un cassetto nella sua testa.

<<Country roads take me home to the place I belong."

Portatemi a casa, nel luogo al quale appartengo.

Dark River.

Sarebbe arrivata così anche l'ispirazione, sì, ne era certa. Sapeva che presto o tardi si sarebbe seduta alla scrivania della camera d'albergo che aveva prenotato e le parole sarebbero venute fuori automaticamente. E allora avrebbe scritto qualcosa di grandioso. Portland e il Maine l'avrebbero poi riportata alla sua vera esistenza, ma per il momento stava facendo la cosa giusta.

Si sciacquò il volto e poi, quando il treno fu completamente fermo, uscì dal bagno, tornò al proprio posto, prese l'unica valigia che aveva portato con sé e in un attimo fu finalmente fuori.

<<Ci siamo>> pensò, lasciando che l'aria calda di quella sera di fine giugno le riempisse i polmoni. <<Questo è il posto che una volta chiamavo casa.>>

Percorse alcuni metri in mezzo alla gente, poi giunse di fronte all'ingresso principale della stazione. Sapeva che, una volta attraversato lo spazio occupato da quel vecchio edificio, sarebbe tornata nel proprio passato.

Indietro. Indietro di... quasi vent'anni. Diciannove. Come sono scivolati via in fretta.

Esitò per un istante. Si fermò e osservò un uomo di colore che accanto all'entrata principale della stazione suonava con la tromba un blues malinconico. Scarlett pensò che dovesse essere più giovane di quanto non sembrasse. Gli allungò cinque dollari e poi, con il cuore in gola, incapace di controllare l'aumento dei battiti, si apprestò a scivolare giù, nell'anima più profonda di Dark River, in mezzo alle ombre dalle quali un tempo era fuggita.

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