Verso il nero

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L'attuale capo del Dipartimento di Polizia di Dark River si chiamava Frank Goldsmith, e aveva una sessantina d'anni. Rick aveva sempre creduto che li portasse piuttosto bene; e lo pensava anche in quel momento, mentre era seduto di fronte a lui alla scrivania del suo ufficio e lo osservava fissare con aria pensierosa le foto di tutte le vittime di quei giorni.

La prostituita Woopy Sanchez, Junet Sandman, Sue Greyson. E poi naturalmente David Stone e Melanie Todd, a bordo del battello NewStar. Senza tralasciare il fatto che Trevor Salinger, Bryan Cage e Dominic Trent, i "fidanzati" delle tre ragazze, risultavano ancora scomparsi.

<<Abbiamo un bel po' di carne al fuoco, Rick.>>

Rick guardò fuori dalla piccola finestra di quell'ufficio che sembrava essere una calamita per l'afa. Non c'erano molte possibilità che il sole avrebbe fatto capolino da qualche parte oltre le nubi, per quel giorno. Il cielo era grigio scuro e carico di una tremenda umidità. Sarebbe venuto un temporale, e in seguito il calore sarebbe stato ancora più intenso, pensò il detective. Cercava di far spazio nelle propria testa per idee più ordinate, più concise e soprattuto inerenti ciò che avrebbe dovuto affrontare, ma in realtà la sua attenzione era interamente rivolta a Eleonore e alla conversazione che quella mattina lui aveva avuto con Louise, la sua ex moglie.

<<Eleonore deve raggiungerti a Chicago, Louise. Non può restare qui.>>

Louise aveva parlato con Eleonore durante quei giorni. Tra loro i rapporti non erano buoni, ma avevano cercato di ricucire come potevano le ferite lasciate dal tempo e dalle circostanze. Eleonore non aveva mai accettato il fatto che la madre avesse lasciato il padre per un altro uomo. Crescendo, però, e grazie alla convivenza con Rick, aveva tentato almeno di comprendere.

Comprendere che è così che vanno le cose, diceva sempre Rick. Che il mondo è marcio, il più delle volte, come la gente che lo abita. Come la gente di Dark River, anche. Non bisogna mai perdere la speranza, però. Avere fiducia in qualcosa, ecco la chiave che alla fine dei conti apre tutte le porte.

L'idea di doversi trasferire da sua madre e dal suo nuovo compagno, tuttavia, non era stata accettata con facilità da Eleonore.

<<Sono morte le tue migliori amiche, Ele. I vostri ragazzi risultano dispersi. Ci sono decine di piste che possiamo seguire, ma una cosa è certa: non tornerai qui fino a che le acque non si saranno calmate. Ti ascolterò ancora e ancora, fino ad imparare a memoria la tua versione dei fatti circa quella notte in cui siete andati alle paludi, ma poi partirai per Chicago. E la discussione termina qui.>>
<<Papà, non...>>
<<Termina qui, Eleonore. Non ci sono possibilità di interpretazione.>>

In quel momento, mentre Rick era a colloquio con il comandante Goldsmith, Eleonore lo aspettava in sala d'attesa. Avrebbe trascorso le ore successive a rispondere a un'infinità di domande, dopodiché sarebbe salita sul primo aereo diretto a Chicago.

<<Quella di tua figlia... è una pista, Rick? È questo che mi stai dicendo?>>

Frank Goldsmith accese una sigaretta e avvicinò a sé il posacenere.

<<Non lo so>> rispose Rick scuotendo il capo. <<È molto probabile. Sono state alle paludi. Eleonore era insieme alle due ragazze che sono morte e con i tre ragazzi che sono scomparsi. Non può essere un caso, in nessun modo.>>
<<E allora non sarai tu ad occuparti dell'indagine, Rick. C'è un conflitto di interessi che sfocia sul privato ed è bello grosso.>>

Rick sgranò gli occhi.

<<Non è una novità, andiamo, Rick, non devo essere io a dirtelo. Sono le basi, lo sai. Mai mischiare lavoro con vita privata. Ciò che ne esce è sempre distruttivo.>>

Frank parlava lentamente ma scandendo ogni parola con forza, decisione. Era un uomo massiccio, robusto; i capelli, corti e ben ordinati, lo facevano sembrare quasi un militare di alto grado e di altri tempi, seduto dietro quella scrivania.

<<Non se ne parla. Il caso è mio. Non..>>

Frank stava per ribattere ma poi si fermò. Qualcosa, nello sguardo di Rick, lo convinse ad ascoltare le sue ragioni.

Conosceva Rick, eccome se lo conosceva. Da quando lui era diventato capitano della stazione di polizia di Dark River erano trascorsi... quanti anni? Tre, di sicuro. E in quel periodo aveva visto Rick risolvere più casi di chiunque altro. Così era stato durante tutta la sua carriera, anche quando prima di arrivare al comando era ancora sergente o tenente. Rick Davenport era il miglior detective con cui avesse mai lavorato, non c'erano dubbi. Ciò che lo aveva sempre stupito era il fatto che Rick non avesse mai cercato di fare carriera. Era rimasto sempre soltanto un detective della Divisione Omicidi. Non che vi fosse in ciò qualcosa di sbagliato, ma lui era certo che avesse avuto sia le possibilità sia le occasioni per crescere. Eppure Rick era rimasto sempre al proprio posto. Giù in strada, dove si dava la caccia ai lupi.
Ai mostri.

I mostri.

<<Mostri. Sono mostri, quelli che stiamo cercando, Frank. Spedirò mia figlia giù a Chicago, dalla madre. Al diavolo, non ho intenzione di mollare questo caso.>>

Mentre spiegava le proprie ragioni, Rick rivedeva il volto in lacrime del suo vecchio amico Mick "il picchiatore" Freeman, papà adottivo della povera Junet Sandman. Il dolore di Mick era anche il suo dolore, e lo sarebbe stato per sempre. Certe cose non passano e non cambiano mai. Restano uguali a se stesse, come un fiume che corre verso (il nero) l'oceano. Anche il suo senso di giustizia era così, però. Immutabile. Implacabile. Violento e senza mezze misure.

<<Rick, non so se...>>

Rick si alzò dalla sedia. Puntò l'indice sulle fotografie che ritraevano le vittime.

<<Non me ne frega un cazzo di ciò che sai, Frank. Toglimi il caso e ti puoi tenere questo distintivo. Lavorerò comunque per scoprire la verità e lo farò per conto mio, da solo. Lo farò per Mick Freeman e per tutte le anime innocenti che sono state portate via per sempre. Tu mi conosci. Sai che lo farò.>>

Un silenzio improvviso cadde tra loro. Si guardarono negli occhi per un istante, mentre in lontananza il primo tuono preannunciava l'arrivo del temporale.

<<E va bene, Rick. Hai vinto. Lavorerai al caso. Ma se mi renderò conto che la situazione ti starà sfuggendo di mano, non esiterò a togliertelo. Intesi?>>
<<Intesi>> rispose Rick, alzandosi.

Uscì dall'ufficio del capitano, poi disse ad Eleonore di rilasciare la prima di una lunga serie di deposizioni insieme a due agenti del suo ufficio.

<<Vado a mettere qualcosa nello stomaco e poi torno, tesoro. Ti porto del caffè?>>

Lei scosse la testa. <<No, sto bene, papà.>>

<<D'accordo. Ci rivediamo tra una mezz'ora. È il tempo che ci vorrà per questa prima deposizione. Dopodiché farai i conti con me.>>

Poi uscì dalla centrale e sulle scale oltre la porta d'ingresso trovò ad attenderlo Scarlett Green.

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